mercoledì 22 agosto 2012

"Tertium non datur"? E noi ce lo inventiamo!

Io "Tertium non datur" non lo conoscevo. Non l'avevo mai sentito dire e sì, che di aforismi ne conosco a centinaia e mi piacciono molto!  Naturalmente non la conoscevo prima che la usasse Beppe Grillo....non mi era mai neanche capitata sotto gli occhi. Ma perché mi ha colpito tanto tanto questa breve citazione? Che anche a distanza ormai di mesi continua a girarmi per la testa? Poi alla fine, quando meno me l'aspettavo, al solito, ho capito.  Mi piacerebbe potermi dilungare in discorsi cervellotici o cerebrali come preferite, ma non posso. Non posso semplicemente perché in queste tre parole io ho visto solo una codificazione di ciò che sento dentro di me da tanto tempo senza essere mai riuscita a spiegarlo in due o meglio in tre parole. Non me ne importa niente di Grillo....... Mi è interessata soltanto questa citazione perché all'improvviso tutto mi è stato semplice e chiaro e ogni tassello è andato al suo posto.
Bene! Non sono sicuramente buona ma non sono sicuramente cattiva..........là dove al buono e cattivo potete dare il significato che credete....... guardo un po' di qui e un po' di là e cerco di scegliere il meglio che ciascuna parte mi offre di se stessa senza affiliarmi a nessuna di loro. Insomma non mi identifico completamente con niente. Io sono alla ricerca del tertium datur, perché ne ho diritto e perché ho la libertà di pretenderlo e nessuno mai potrà affibbiarmi un cliché.
Voi capirete che alla luce di queste incisive e sbrigative parole, la stima per me stessa è cresciuta in maniera esponenziale ai miei rifiuti per le cose dell'una e dell'altra parte. Credo in Dio, ma amo la scienza, sono per l'ordine ma sono pronta a salire sulle barricate, cerco di fare il bene ma il male ha in me un sottile fascino e avanti.......
In definitiva io sono io, penso come io, agisco come io, mi schifo come io, amo come io e non come destra o sinistra , questo o quello. Io sono il terzium datur, tu sei il terzium datur, voi siete il terzium datur, se non vi identificate in nessuno e volete mantenere la vostra libertà intellettuale e spirituale.
Poi c'è sempre il compromesso, quello che deve far apparentemente allineare a chi ti da la possibilità di lavorare e quindi di mangiare ma anche quindi di pensare. Ma questa è un altra storia, fa parte del pane quotidiano.





basta una lampadina nuova e un pò di voglia
L'importante invece è capire cosa ci piace o non ci piace,sapere dentro di noi e solo dentro di noi cosa per noi è vero e cosa no, in barba a tutti quelli che ci vogliono appiccicare un'etichetta o che ci definiscono per ciò che non siamo, mentre dentro di noi ce la ridiamo della loro brevità mentale. Si imparano strada facendo queste cose, l'importante è non venire mai meno ad esse, perché sarebbe come rinnegare se stesso, quella persona che racchiude in sé il fanciullino e la saggezza dei piccoli, quella persona che solo noi conosciamo, amiamo e in definitiva stimiamo. Tutto il resto del mondo si attacchi pure al tram.......


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