domenica 26 agosto 2012

Il grande amore della mia vita




Stamani il grande amore della mia vita si è affacciato prepotentemente nel mio cuore. Mentalmente lo coccolo e accarezzo ogni ricordo che mi ha lasciato e ogni emozione che mi ha fatto e mi fa provare ogni volta che penso a lui. E come tutto ciò che è bello e che vogliamo duri più a lungo, sento il bisogno di svelarlo lentamente.......cominciando con una premessa un pò misteriosa.........


Il mio piccolo mago di Oz, comincia a ragliare. Ci voleva anche il telefono! Ma perché non mi lasciano un po’ in pace? Stavo tanto bene!
Pronto??” dico svogliatamente
Allan, Allan, mi senti? L’ho trovato! L’ho trovato!”
L’inconfondibile voce del Professore OnilLino è almeno di tre toni sopra il normale. Non l’avevo mai sentito così,….. cosìììì…… Sì, così eccitato, incalzante, giovane, ….oserei dire.
Professore, ….sì…la sento! Ha trovato cosa?” chiedo incuriosita, allarmata.
Oh! Ma che fai dormi? Ho trovato cosa vuol dire il biglietto misterioso”.
Davvero? Gli grido in un orecchio. Improvvisamente sono presente a me stessa con tutti i miei sei sensi! (Per chi non lo sapesse il mio sesto senso è l’intuito, ma questo l’ho appreso leggendo “Le leggi di Murphy” nelle pause della stesura di questo coso.) Tesa come la corda di un violino, o la corda di un arco, o la corda di un impiccato! Ecco! Forse è più quest’ultima, perché mi sento come se qualcuno mi avesse strangolato. Quasi non riesco più a respirare.
Sì, sì. Ti dico che so che cosa c’è scritto nel biglietto”.
Benissimo! Oh che bella notizia! E che c’è scritto?”
Non te lo dico. Almeno non per telefono. Ti dico tutto stasera quando ci vediamo”.
Perché stasera ci vediamo?”
Ma che domande sciocche che fai! Certo che ci vediamo. Dobbiamo parlare al più presto di questa cosa e organizzarci per andare avanti”. Risponde il professore con pazienza. Forse pensa che l’emozione mi abbia giocato un brutto tiro! Quanta ragione ha! Infatti ho urgente bisogno di andare in bagno, come mi capita in tutti i momenti eccezionali della mia vita! Ogni momento importante della mia esistenza è associato al colore delle piastrelle dei bagni che hanno condiviso con me questi attimi irripetibili. Azzurre, rosa, a losanghe, di mosaico, grigie, sporche, scritte….e anche di marmo. Di che colore sono quelle del mio bagno? Non importa! Ora c’è altro da pensare.
Va bene professore. Troviamoci stasera alle dieci al Cioccobarocco! – improvvisamente sono rientrata in me – e mi dica almeno questo. Ciò che ha scoperto ci aiuta nelle nostre ricerche?”
Non lo so. Non ci ho capito niente!” e lasciandomi con tanto di naso, riattacca
Benissimo! – sono curiosa, agitata, eccitata – e ora che succederà?”

Non ce la faccio ad aspettare le dieci. Almeno ci fosse stata Jessi! Ma è ripartita per andare all’Università! Ma perché gli ho detto alle dieci? Alle nove e mezzo parcheggio di fianco al Cioccobarocco. Ma anche stavolta non sono stata io ad arrivare prima.
Onil Lino è già lì e sta camminando avanti e indietro, senza un attimo di riposo!
Camminiamo” mi dice brevemente il professore senza neanche salutarmi
Senta professore, non so lei, ma io sono reduce da una pesante giornata di lavoro. Gradirei molto di più sedermi un attimo. Se non le dispiace…all’interno!” aggiungo precipitosamente, prevenendo il gesto di OnilLino che si prepara a sedersi a un tavolino lì fuori. “Sa preferisco dentro, perché fuori ci sono le zanzare. Odio i pizzichi di zanzare”
E’ una scusa banale, lo so, ma lì per lì non ho trovato niente di meglio da dire per giustificare il mio desiderio di sedere all’interno del locale. Non posso confessare al Prof. che ogni volta che entro in quel luogo mi sento come nell’anticamera del Paradiso. Cascate di cioccolata che scendono in ogni dove, piramidi di cioccolatini che si innalzano vertiginose verso il soffitto, aromi deliziosi che accarezzano le narici più di qualsiasi narghilè, e cartine d’oro e d’argento a impreziosire l’alimento degli dei, e tulle e pizzo di tutti i colori ad esaltarlo. Il tutto servito a eleganti tavolini in tazze e piattini riccamente decorati, mentre le immagini si riflettono in luccicanti specchi ammantate da fantastiche cornici intarsiate e immerse nell’oro. Una delizia per me, alla quale se posso non voglio rinunciare. Capisco dall’espressione del professore che non ha bevuto per niente la storia delle zanzare, ma guarda con indulgenza alla mia piccola mania.
Sa professore, sono molto ghiotta!”
Possiamo risolvere questo piccolo problema ordinando due gelati al cioccolato con panna montata. Che ne dici? Sai sono ghiotto anch’io!”
Messa a mio agio come non mai, rinasce immediatamente in me la curiosità di avere notizie di ciò che ha scoperto il professore, che in effetti muore dalla voglia di parlare.
Allora Allan, se ora sei pronta pere ascoltarmi, vorrei dirti in due parole che cosa ho trovato”
Bene professore, sono tutta orecchi” e mi infilo in bocca un cucchiaio di gelato con panna che mi fa deliziosamente rabbrividire.
Ricordi che ti avevo detto che avevo scartabellato libri su libri per cercare qualcosa che mi potesse guidare verso quei segni così strani che Sirìn ci ha lasciato? Sì?! Allora ti ricordi anche che nonostante tutte le mie ricerche e miei sforzi non ero arrivato a niente? Bene! La cosa che ancora non ti avevo detto è che dovevo controllare un documento che avevo nel computer e ieri mi sono deciso a percorrere anche quella strada, anche se ti confesso, non avevo molte speranze di riuscire. Ho acceso il computer e…..là, tutto bloccato. Ho provato non so quante volte, ma il risultato era sempre lo stesso. Arrivavo fino a un certo punto e poi non potevo più procedere. Allora ho telefonato, che mi mandassero qualcuno a vedere che era successo al mio segretario e nell’attesa mi sono sdraiato in poltrona con un buon libro in mano…….tanto non sapevo che fare! Poi qualcuno ha suonato alla porta e….”
Il professore parla così bene e con tale proprietà di linguaggio che è un piacere stare ad ascoltarlo. Sembra di essere lì mentre si svolge la scena!.......


Driin! Driii!
Arrivo arrivo, Vengo subito!”
Sulla soglia si staglia un bel giovane di circa venticinque anni. Capelli a spazzola, abbigliamento informale, una grossa borsa metallica ai suoi piedi. Sorriso accattivante.
Il Professor Onil Lino?”
Sono io!”
Buona sera professore, sono Robi! Ho ricevuto il suo sos per il computer”
Ah! Benissimo. Il galantuomo fa le bizze e mi impedisce di andare avanti col mio lavoro! Venga! Le faccio strada”.
Ma questo è veramente un bel pezzo! Complimenti professore! Mi immagino che per lei debba essere un autentico piacere lavorare con un simile attrezzo!”
Sì! Finché non fa come oggi, che mi ha lasciato completamente a piedi”
Ora vediamo che è successo a questo ragazzo” E Robi senza aspettare ulteriormente, ha cominciato a sbudellare il suo paziente, tirando fuori fili, chips, e altri marchingegni noti solo agli operatori del settore.
Lo dicevo io, è una stupidaggine! In cinque minuti glielo rimetto in funzione, non si preoccupi Professore!”
Poco più che cinque minuti dopo, tutto è tornato al suo posto. Il giovanotto è stato di parola.
Ora, se permette però dovrei sedermi per provarlo e verificare che abbia ripreso tutte le sue funzioni”
Faccia pure con comodo, tanto per oggi mi sa che il mio lavoro è andato alle ortiche!” ribatte il professore, guardando incuriosito le operazioni di ripristino che le mani agili di Robi rimettono in funzione. Onil Lino ha conosciuto tanta gente sino a diventare un esperto di uomini, ma non ha mai visto nessuno intendersi con un computer come questo ragazzo. Tra lui e il computer, non si tratta solo di uso di un mezzo che la tecnologia ci mette a disposizione sempre maggiormente perfezionato, ma di autentico filing!
Ecco Professore! Il suo ragazzo è tornato a fare il bravo!” E’ in quel momento che la mano di Robi ha inavvertitamente sfiorato un foglietto che era sistemato lì vicino, facendolo cadere. Prontamente si è chinato a raccoglierlo e dopo avergli dato un rapido sguardo l’ha rimesso al suo posto.
E’ una vecchia password?” ha domandato al Professore.
Perché mi fa questa domanda?” Ha chiesto Onil Lino alquanto a disagio
Perché molti si ostinano a mettere delle password strane nei loro computer, per non farne indovinare l’accesso, e poi sono i primi a dimenticarsene. Lei non sa quanti mi hanno chiamato per risolvere problemi di questo genere”
E…………li ha sempre risolti?” Onil Lino sembra sulle spine
Fino a questo momento sì…..anche perché, sono cose piuttosto elementari, quando si gioca con una tastiera per tutto il giorno!”
E potrebbe interpretare anche questi segni?” Il professore cerca di non farlo notare, ma una strana eccitazione si sta impadronendo di lui.
Beh! Credo proprio di sì! Se vuole lasciarmi dieci minuti, penso di potercela fare!”
Come no! Si accomodi! La cosa, sa , mi incuriosisce davvero!”
Ok. Allora se permette…….”E Robi si è seduto nuovamente, stavolta, senza toccare niente, lo sguardo fisso alla tastiera, che ogni tanto sfiora delicatamente, quando un tasto, quando un altro.
Onil Lino non può fare altro che aspettare. Possibile che la soluzione non debba andare cercata nelle antiche lingue, ma in un computer? Sembra proprio di sì a giudicare dall’espressione del giovane, i cui occhi intelligenti si sono riempiti improvvisamente di allegro sfottò.
Professore le comunico che il suo geroglifico non è più un mistero per me. Tra l’altro è uno dei più semplici che mi è capitato di risolvere. Si vede che è fatto da un dilettante!”
Fatto…che cosa?” ha domandato allibito Onil Lino.
Beh! Chi ha voluto lasciare incognito il significato della parola che significa questo accrocco di segni, ha usato un modo semplicissimo. Venga che le faccio vedere! Guardi il primo segno di questo nostro…chiamiamolo geroglifico con un po’ di presunzione,…..ecco è la lettera l, ma se io vado dalla parte opposta della tastiera e conto quattro tasti dall’inizio, proprio come è dall’altra parte, ottengo la lettera f,…..e così di seguito con gli altri simboli, anche se ho dovuto giocare per un attimo con le maiuscole, per cercare qualcosa che avesse un senso compiuto. Così sono arrivato a formare una parola………”


E troppo bello professore per essere vero. Sembra di essere in un libro poliziesco!” ho ribattuto entusiasticamente interrompendo il discorso eccitato di Onil Lino. Il mio gelato è finito da tempo, ma una volta tanto non ho sentito nemmeno il sapore, tanto ero presa dal racconto del professore. “E mi dica……… che parola era?”
Ora te lo dico Allan, ma prima fammi finire di raccontarti”



“……….Ed è una parola di senso compiuto?” chiese incuriosito il Professore.
Sicuramente – rispose Robi- tra l’altro mi sembra di averla già sentita nominare, ma al momento non riesco a ricordare in quale occasione”.
E qual è questa parola?” il Professore non riusciva più a contenere la sua impazienza di sapere, anche se avrebbe voluto in tutti modi non far capire a quel ragazzo dagli occhi così arguti il suo interesse.
Fayum” ha risposto Robi
Prego?”
Fayum,….F-A-Y-U-M” ha ripreso sillabando le lettere.
Anche a me questa parola non sembra nuova. L’ho già sentita anch’io, ma in questo momento non riesco ad associarla a niente” Onil Lino più che rispondere a Robi è come se lo facesse con se stesso
Allora non era una password, vero professore?” ha aggiunto Robi ridendo e ammiccando a una catasta di libri.
Si è accorto immediatamente, l’importanza che aveva per questo uomo di così poche parole, dare un significato ai segni che non era riuscito ancora a decifrare. Aveva notato vicino al computer libri di lingue antiche, dove facevano bella mostra di sé caratteri cuneiformi, oltre ai classici geroglifici e alla scrittura lineare A e B, e aveva fatto alcune semplici deduzioni.
Il Professore ha seguito lo sguardo del giovane e improvvisamente ha sorriso. Inutile mentire!
No, non era una password!……..Tra l’altro ho bisogno veramente di sapere cosa vuol dire questa parola. E’ senz’altro un nome. Ma di chi o di che cosa?”
Se permette Professore le darò una mano a risolvere il suo enigma. Mi sono sempre piaciute le sfide, fin da quando ero piccolo”
Mi crede se le dico che l’ho capito non appena l’ho visto? …Accetto il suo aiuto, e la ringrazio. Mi lasci il numero del suo cellulare e teniamoci in contatto”
Ok Professore, ma a un patto!”
E sarebbe?” ha risposto Onil Lino corrugando la fronte. Possibile che si fosse sbagliato e il ragazzo non fosse come pensava lui?
Che mi chiami Robi e mi dia del tu”
Affare fatto!” e un ampio sorriso ha spianato i lineamenti corrucciati del professore e restituito la luce allegra ai suoi occhi. Dopotutto non si era sbagliato! Aveva visto migliaia di giovani in vita sua e aveva imparato a valutarli. Questo era decisamente un bravo ragazzo.

Fayum, Allan, Fayum….. Abbiamo la parola, ma ancora brancoliamo nel buio” conclude Onil Lino




Improvvisamente non so più trattenermi. Non appena il professore ha pronunciato quella parola, tutto in me si è elettrizzato. Mi sono sentita pervadere da un’ondata di calore talmente intensa da darmi le vertigini.
Credo di essere diventata rossa come una ciliegia e di aver cambiato espressione, perché il professore a un tratto mi ha guardato allarmato e mi ha detto:
Ma …Allan ti senti bene?”.
Mai stata meglio Professore. Mi sento benissimo, e tra un pò si sentirà benissimo anche lei, perché io so dove è Cristina”
Tu sai dove è Cristina?…… E come fai a saperlo santo cielo?”
“Fayum… professore, Fayum io so che cosa è cosa vuol dire e dove si trova!”
Davvero? E dov’è perbacco? Non tenermi più sulle spine” ha detto il professore
E’ in Egitto……”

(Tratto da Time of Dream's)

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