venerdì 31 gennaio 2014

To be.........

To be, or not to be, that is the question
William  Shakespeare

Questo è il risultato di una notte insonne passata a pensare ai fatti miei. Essere o non essere............
Ora, io lo so che a questa breve frase sono stati dati tanti significati e che è stata ed è motivo di studi e di ricerca continui..................nel caso in cui la uso io, non c'è assolutamente nessun significato sinistro, non c'è autodistruzione e queste parole mi servono in prestito solo per farmi una domanda, per sapere in definitiva, secondo me, quando è che io sono e quando invece non sono.E questa domanda non me la faccio neanche tenendo un teschio in mano, anche perché seguendo il copione, queste parole non lo prevedono. Resta comunque una gran bella domanda....bella davvero e le risposte non sono facili, perché per riuscire a darle bisogna prima di tutto conoscersi bene e poi avere l'onestà di essere veritieri, anche se questo può causare qualche dispiacere all'amor proprio.Bene! Intanto posso dire tranquillamente che 'io sono' nel momento in cui comincio ad accettarmi per quello che vedo in me e al contrario 'non sono' quando invece per i motivi più disparati mi allineo a ciò che fanno gli altri, non credendoci. 'Io sono' nel momento in cui dico di credere in un'entità superiore, ma 'io non sono' quando mi rirovo a seguire pratiche che non rappresentano il mio sentire..........'io sono' quando amo qualcuno di vero amore, ma 'io non sono' quando amo qualcuno perché così va fatto ........e questo è solo il primcipio, poi tutto il resto si snoda da sé, ed è un bel problema, perché facendo questo giochino, alla fine ci si ritrova proprio nudi e non è neanche che ci piaccia tanto sentirsi così glabri e vulnerabili, per cui ci affrettiamo a ricoprirci, prima che gli altri ci vedano nella nostra vera essenza e così vestiti e più sicuri, di quella sicurezza che ci viene da una semplice copertina di Snoopy, e da quella maschera che non toglimo mai, neanche quando andiamo a letto, rientriamo in quel gran casino che è la vita.

giovedì 30 gennaio 2014

Cielo

Cielo,
dipinto di nuvole leggere,
cielo  trafitto di stelle pulsanti
 cielo trionfante di sole che nasce,
cielo accarezzato dal giorno che va....
In te cielo
so perdono i miei sogni lontani,

si annegano le mie delusioni.
Pallido etere,
preludio di paradiso
dove i gabbiani stridono il loro dolore
come angeli inquieti,
che volano impotenti sulla pazzia dell'uomo
attira i nostri sguardi
sulla tua diafana e mutevole bellezza,
facci cercare orizzonti lontani
fino all'inizio della tua luce.
Li avranno fine le nostre ansie , il nostro girovagare.
Lì si fonderanno le nostre essenze.



Non sarà mica per questo che io ogni tanto sospirando rivolgo gli occhi al cielo!

mercoledì 29 gennaio 2014

Guardie e Ladri

"Se non vuoi che il Destino diventi il tuo padrone, non dargliene l'occasione"
da Piccoli Pensieri di kind Butterfly



O almeno....prova a non aiutarlo. Cancella gli indizi, disperdi le tracce, cambia abitudini, non rassegnarti, non dire mai: "Tanto era scritto che fosse così!"
Alzati una mattina pensando di dover giocare una partita a 'Guardie e Ladri' e comincia subito a giocare, a prendere una strada diversa per andare al lavoro, a entrare in un bar nuovo, a cambiare alcune impercettibili regole nel tuo lavoro, in modo che nessuno se ne accorga e che solo tu le conosca...........gioca di astuzia scegliendo di essere a volte guardia....a volte ladro, per costringere il Destino a darsi alla fuga e tu a rincorrerlo, stanarlo, acciuffarlo, appallottolarlo, ............e poi dargli un calcio e mandarlo in orbita , senza stare a pensarci neanche un attimo.....lui farebbe lo stesso con te!  E mentre sferri il fendente, digli chiaramente: "Il padrone della mia vita sono io!". Lo so che stai già dicendoti: "E se invece il  Destino stavolta fosse stato gentile con me?" Non importa! Il padrone della tua vita sei tu.....non dimenticarlo mai....capito?
E non distrarti mentre giochi, perché il destino è un avversario formidabile, che cerca di prenderti per stanchezza, per esaurimento delle forze, specialmente delle forze mentali. Ma vale sempre la pena ingaggiare una partita con lui, se non altro per  misurare la tua intelligenza.........e vedrai come ti sentirai soddisfatto di te stesso, le volte che riuscirai a sconfiggerlo..........e proprio in virtù di questo che se una sera uscendo dal lavoro  soddisfatto di te stesso per avere vinto una volta tanto la tua partita con lui, che quel giorno si chiamava, guarda caso, Datore di lavoro, e mentre contento di te stesso infili la chiave nella toppa della porta, pregustando già la rilassante serata steso in poltrona a leggere le ultime avventure di Robert Longdon, .............ti cascherà un vaso di fiori in testa, riuscirai anche a sorridere, perché saprai che è la vendetta che il Destino si prende quella volta, il tiro mancino(per me che son mancina, il destro) della  sua sconfitta  e ti sdraierai comunque su quella poltrona, e invece del libro, terrai con una mano la borsa del ghiaccio sulla tua cucuzza.....ma sarai comunque soddisfatto di te.

martedì 28 gennaio 2014

Sogno di una notte di mezza estate

Chissà perchè stamani mi è capitato tra le mani 'Sogno di una notte di mezza estate'.di William Shakespeare Non ci pensavo più da tanto di quel tempo........  forse dentro di me volevo rimuoverlo e l'avevo relegato nei meandri della mia testa, in un posticino al buio, tutto polveroso e pieno di ragnartele.
Infatti non mi piace ricordare quel momento in cui anch'io come tanti altri ho fatto la comparsa proprio nell'omonimo film, che fu girato nella nostra cittadina un bel pò di anni fa.
Stamani, quando mi sono svegliata e mi sono messa come tutte le mattine davanti al computer per scrivere qualcosa che comunque mi facesse cominciare non dico bene, ma almeno carica, la giornata che stava per cominciare, non sono stata buona di fare niente, perché ricordare quel film e quei giorni , forse perché erano giorni strani, forse perché io in quel film non ci stavo a fae proprio niente........ mi mette ancora addosso una senzazione di amarezza tale, che ho preferito sopassedere.
Ma ora, siccome il ricordo perdura, ho deciso di scriverlo, in modo da esorcizzarlo, un pò come faccio con tutte le cose negative nella mia vita.

La domanda che mi viene ancora spontanea oggi è: "Ma chi me l'ha fatto fare?" e la risposta arriva immediatamente ed è la solita che da sempre si affaccia per prima alla mia mente. Il bisogno di raggranellare qualche soldo in più.....e poi anche la mia abituale curiosità. Il ricordo di questo film, si presenta nella mia testa sempre come un incubo galleggiante in un mare sconosciuto. Tali erano in quel periodo i giorni della mia vita.....


La mia curiosità fu subito appagata. Se mi aspettavo l'ambiente idilliaco che mi ero immaginata, quando pensavo ai retroscena di un film, alle cose interessanti che potevano accadere, ai risvolti umani che ci sarebbero stati....ebbene fui subito disillusa. Noi comparse eravamo merce....paccottaglia che doveva riempire la scena, senza fiatare, senza lamentarsi, senza dire un bel niente di niente. Chi ci dirigeva, e non parlo del regista,con il quale ho parlato una volta soltanto trovandolo una persona squisita, era un uomo scurrile, di brutte maniere, di intelligenza limitata.....uno di quei negrieri, per il quale i cani che avevano un ruolo da attori in quel film erano molto più importanti delle persone. Condivisi quell'eperienza con uno dei miei figli, che tra l'altro per il suo aspetto e per essere molto incline a farsi rispettare in ogni caso, ebbe anche qualche particina più lunga e più visibile e mi è stato detto che si vede in diverse scene del film. Io non sono mai andata a vederlo né ci andrò mai...........e sembrerà strano, ma da allora sono stata chiamata diverse volte per girare altre scene, addirittura anche per fare alcune pubblicità in televisione.......ma ho sempre risposto no, ostinatamente no. L'esperienza mi era bastata, mi aveva nauseato, mi aveva inasprito quel modo di fare arrogante di chi crede che perché stai lì a lavorare, a faticare, a non dormire, a non mangiare pur di guadagnare qualcosa , possa dare il diritto di trattare le persone come tappezzeria. Finite le riprese che mi riguardavano e intascati i soldi che mi erano dovuti, andai a cercare la gentile persona che ci aveva trattato come bestie e mi sentii in diritto di .dirgli tutto quello che pensavo di lui e del modo che aveva avuto di fare con noi, non tanto con me quanto con altre persone......compreso il suo modo di parlare laido e volgare. Triste soddisfazione peerché in quel momento mi resi conto che avevo davanti una persona proprio come me, che magari aveva i miei stessi problemi, che viveva di quel lavoro e che magari doveva essere così proprio per tenerselo.......alla fine ci lasciammo con una stretta di mano sincera e una pacca scambievole sulle spalle.....Chissà quanta gente come me aveva dovuto sopportare nella sua vita, chissà quanti sfoghi aveva dovuto ascoltare, senza poter dare risposte....o forse chissà! la vita l'aveva reso sordo e cieco e non si accorgeva neanche se davanti a sé aveva persone sensibili o no. Mah! Fatto sta che da quando gli dissi ciò che pensavo esattamente, la sua immagine si è addolcita ai miei occhi e se mi torna in mente ricordo ancora le sue parole e i suoi occhi quando, dopo che gli ebbi detto per filo e per segno tutto quello che pensavo di lui, in romanesco mi disse :" Ao signò.....e famo la pace dai!"
Ciononostante non ho più avuto desiderio di partecipare a un film e sì, che nel nostro paese da allora ne sono stati girati tanti e tutti sono corsi a immortalarsi nelle scene di imperitura gloria futura. A me non è mai più interessato. Ma devo anche dire che io sono un tipo strano.
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lunedì 27 gennaio 2014

Solo tu



Guardo il cielo stanotte.
Un manto di piccole fiammelle
Accesse nell’Eternità.
Mi sembra un buio mare del nulla
Cosparso di stelle marine luminose.
Sarà sempre così?
Ciò che a me regala poesia
Sarà un giorno fonte di terrore?
Potrà quel buio mare
Richiudersi sopra di noi
In una spirale senza fine?
E se così fosse, noi finiremo?
E la nostra essenza, la parte più importante di noi
Galleggerà in quel mare
E formerà una nuova
Luminosa stella di vita?
Solo tu, che tieni me e l’universo
Nelle tue mani
Potrai spiegarmi queste cose.
Solo tu, quando io potrò vederti
Nella tua eterna incorruttibilità.
Solo tu potrai risolvere il mio dubbio,
ma solo quando il mio amore
regnerà incontrastato sulla mia ragione.


E sono sempre allo steso punto! ......Come ho detto tante altre volte, molta prosa e un pò di poesia.....così scorre la vita mia.
Nel senso che ho sempre bisogno di interrogarmi, che i dubbi che sembrano superati, ritornano sempre a bussare alla mia porta e vogliono risposte che non avranno mai. E così passa la vita e con lei anch'io trascorro! (ma che pensiero profondo!).
Evidentemente io amo........ma non troppo!

domenica 26 gennaio 2014

Patè

Giusto perché era troppo presto e ancora sento il gusto dell'aroma del caffè, ma pochi minuti fa quando è entrata mia figlia dicendomi: "Chiudi gli occhi e annusa!" , e un profumino  di arrosto speziato di rosmarino e altri odorini  invitanti è giunto alle mie delicate narici, mi è venutovoglia di assaggiare un pò di quella prelibatezza giunta inaspettatamente alle otto e mezzo di mattina.
Sempre ad occhi chiusi, ho dovuto dire a mia figlia  che cosa fosse secondo me, quella prelibatezza, e siccome mi piace giocare e questo è uno dei giochi Kim degli scout, ho risposto dicendole:" Questa è carne arrosto.......penso vitello, aromatizzato con spezie che non so ben definire".
"Ora puoi guardare!" mi ha detto e io ho aperto gli occhi, pensando di trovare un piatto con due fette di roatsbeef. e invece mi si è materializzata davanti una scatoletta di patè per gatti.
"Ma ti rendi conto? Ora fanno il cibo per gli animali con lo stesso profuimo di quello per gli uomini.....e magari anche con lo stesso sapore!" mi ha detto.
Sono stata a pensare un attimo e forse ancora sotto i benefici influssi svegliarini del caffè, ho dato voce alla lampadina che si è accesa repentinamente nella mia testa:
"E se la mangiassimo anche noi oggi? Avremmo risolto il problema del pranzo!"
E' proprio vero che pur di non cucinare, mangerei anche capocchie di spillo, condite col burro, che così vanno giù meglio!!
Poi mi sono messa a ridere....ma isomma, ripensandoci bene, siamo proprio sicuri che se questo ottimo cibo per gatti lo sistemassi in un bel vassoio, vicino al sufflé avanzato ierisera  dalla cena pantaguelica fatta con 'gli amici del grillo parlante'.....non farei la mia porca figura?

sabato 25 gennaio 2014

Conosci te stesso


L'esortazione 'Conosci te stesso' è iscritta  nel tempio di Apollo a Delfi, ma chissà perché stamani mi sembra che sia anche sull'architrave della porta di ingresso della Casa di Fuf. Quello che mi giunge dai meandri del ricordo di quando studiavo la Storia è che con questa esortazione Apollo  intimasse agli uomini di riconoscere la propria limitatezza e finitezza.
"Come se ce ne fosse bisogno!" mi sono detta sorridendo a me stessa, ricordando la riunione  scout che abbiamo avuto ierisera, nella quale oltre a vari argomenti, abbiamo toccato anche quello che concerne la 'Fede', nel quale siamo tutti molto carenti. In genere questo argomento viene liquidato in due parole e con tanti 'mea culpa' ,sinceri propositi di migliorare e grossi programmi di partecipazione ad eventi religiosi...............che poi vengono puntualmente disattesi. 
Bene! Per la prima volta nella nostra storia, non è stato così. L'argomento 'fede', cominciato con gli stessi parametri di  ogni altra volta, improvvisamente è diventato qualcosa che ci ha coinvolto, interessato, e fatto rimanere in sede fino a mezzanotte e mezzo.
Qual'è stata la scintilla che ha fatto scoppiare questa bomba così lungamente relegata tra le cose che non interessavano?
Semplicemente e finalmente 'la conoscenza di noi stessi' , la consapevolezza di ritrovarsi persone semplice, che sentono dentro di sé il divino, ma riescono a percepirlo solo nella semplicità dei piccoli gesti, della quotidianità e riescono a trasmetterlo ai ragazzi solo in questo modo. E' questa conoscenza di noi stessi, che alla fine non ha avuto paura di manifestarsi, che ha mmesso in luce i nostri limiti, che possiamo chiamare anche grandi limiti, ma che sono finalmente un punto di partenza onesto da cui partire per fare un cammino che ci porterà........dove non si sa, ma da qualche parte sicuramente.....e non abbiamo mai voltato le spalle all'avventura che ci viene da qualcosa di nuovo, neanche a questo 'qualcosa' giunto tra noi improvvisamente una notte di gennaio 

venerdì 24 gennaio 2014

Lo deve fare


Se i genitori riuscissero soltanto a capire quanto annoiano i loro figli.
George Bernard Shaw
 
 
Quando ho letto questo aforisma, mi è venuto spontaneo dirmi "Ma allora...... non è solo una mia impressione!!"
Già! perché io questa sensazione l'ho semprre avuta...ed essendo madre ma anche figlia, l'ho sempre avuta doppia. E provando anche sensi di colpa per ciò che riguarda la figlia e frustrazione per ciò che concerne la madre.
E invece, 'lo deve fare'! Proprio come diceva il Bonelli, professore di educazione fisica, ma più che altro professore di vita!!, quando i genitori andavano a lamentarsi dei figli, del loro scarso rendimento scolastico, e più che altro di non essere ascoltati dai loro rampolli. Eppure a tutti sembrava di dare buoni consigli......ed era vero, ma  il Tempo, che è maestro di vita vuole che ciascuno dia le sue capocciate nel muro, per poter dire che il soggetto in questione abbia imparato a vivere e il Tempo è un esattore costante e diligente, che non ammette passaggi indolori di esperienze. Insomma ciascuno deve fare le sue.
E così capita che quando un genitore dia alcuni saggi consigli al prprio figlio, questo, non solo se li butti dietro le spalle, ma si senta anche annoiato e a volte irritato di queste perle di saggezza e che magari, proprio in virtù di questa noia e di questa rabbia decida anche di fare l'esatto contrario, causando non poco dispiacere al suo babbo e alla sua mamma, che si vedono rifiutati, messi in un angolo, o addirittura contestati. Ma non è mica così. E' solo il tempo che lavora sul cervello dei giovani virgulti, lo provoca e al tempo stesso lo doma, in una lotta infinita che avvolge l'umanità tutta, per fare di ogni ragazzo un uomo. e se per questo c'è un pedaggio da pagare, ricordiamoci che  a pagarlo non sono solo i genitori frustrati e avviliti, ma anche i figli che si sentono continuamente il fiato sul collo, e nelle orecchie questa marea di parole sagge che per loro sono solo parole noioso che ancora non possono capire, perché non riescono a tradurle nel loro linguaggio.......è solo roba che viene da lontano, vetusta, sorpassata, o almeno la vedono così, di una noia mortale insomma....e dagli oggi, dagli domani, alla fine pori ragazzi, non riescono neanche più a mascherare l'espressione di rifiuto che nasce spontanea dopo l'ennesima pillola ingerita e magari senza essere accompagnata neanche da un pò d'acqua...........Cosa diversa è se sono loro che vengono a chiedere consiglio. Bisogna sempre trovare il tempo per rispondere alle loro domande, mai rimandare a dopo,neanche se si deve andare di urgenza al bagno,  perché nel dopo, il momento è già passato e non ritorna più.  Non ci preoccupiamo di avere troppo lavoro! Sono talmente pochi  i consigli che i nostri figli ci chiedono, e così tanti invece quelli che riversiamo su di loro giornalmente, seppellendoli sotto una valanga di parole che il più delle volte nascono da nostre antiche frustrazioni. Ecco!....Dosiamoci.......e più che parlare, ascoltiamo. Molte volte  i loro silenzi sono molto eloquenti.  

mercoledì 22 gennaio 2014

Mi dispiace, devo correre

E come dice la canzone "Mi dispiace devo andare.......il mio posto è là" .....................devo proprio correre via, al lavoro, perché il mio posto è proprio là se a fine mese voglio il mio stipendio..... non prima di aver detto 'Buona giornata a tutti', aver rifocillato i miei quattro gatti famelici  , preparato il caffè per mia madre, l'espresso per mia figlia e per me, riassettato il mio letto, spazzato, guardato se ci sono nuove bollette da pagare, ah! e naturalmente  dopo essermi preparata e messa in tiro ahahhahah!! Infatti mia figlia mi sta già sollecitando a spicciarmi . Ok, buona giornata e buon lavoro a tutti  e a chi non deve lavorare, buon divertimento!

martedì 21 gennaio 2014

Senza titolo



C'era quel volto
che mi guardava 
in uno spazio infinito
di cose perdute
di amore svanito
in un vuoto
 di speranza
in un vuoto
dove lo sguado
si perde 






Questo post, senza titolo, proprio come la poesia di Rocco!
Provo a immaginarmelo questo 'vuoto' di cui parla, ma ciascuno ha solo una visione molto nebulosa del proprio vuoto; tutt'al più può pensare al vuoto dell'Infinito, dove anche il nostro pianeta  cerca la sua sopravvivenza, girando  vorticosamente su se stesso, per non farsi catturare da che? da chi?

lunedì 20 gennaio 2014

La strada

La strada! La strada è quella cosa che noi percorriamo continuamente, indossando una maschera, senza mai renderci veramente conto di ciò che vediamo. La strada di cui parlo io oggi è una metafora della vita, che ho bisogno di visualizzare, di rendere reale una volta tanto, e non quella cosa immaginaria, idilliaca che uno vede davanti a sé quando pensa alla strada della propria vita, dove ci sono sì, alcuni bivi, ma sono dei bivi tranquilli, nei quali puoi scegliere senza tema di sbagliare, sia che tu imbocchi uno che un altro. La strada che invece si percorre in un viaggio ti presenta dei bivi e delle uscite, che non devi perdere di vista, devi vederli da lontano con attenzione, valutarli,  specialmente se sei  un tipo distratto e ti perdi nella contemplazione del paesaggio.
Come esempio della mia vita, prenderò la strada che porta da Montepulciano a Marradi.
E' una bella strada, se si guarda con gli occhi della natura, ma è una strada difficile, tortuosa. E già qui la similitudine non solo è azzeccata, ma calzante a pennello.
E' una strada che parte in discesa, in un bel panorama, dove si snoda in curve morbide, per niente pericolose e ti invita verso l'orizzonte che vedi stagliarsi ampio............e anche la mia vita è partita così, senza problemi, in un percorso fatto di scoperte e di gioie continue, pervasa di serenità.
Poi si ariva all'autostrada e lì devi prendere il biglietto se vuoi entrare sapendo che comunque all'uscita dovreai pagare il pedaggio del percoso che hai fatto, altrimenti puoi continuare  su altre strade, ci metti di più, non hai garanzie sul fondo stradale, sulla manutenzione, sugli accidenti che possono bloccare queste strade, mentre invece in autostrada, per male che vada, le interruzioni vengono sempre segnalate e si può decidere di uscire prima.
Ma cosa scegli? Entri naturalmente in autostrada, come naturalmente entri nella vita, quella che ti porta più veloce alla mèta dei tuoi sogni, quella nella quale puoi provare l'ebbrezza della velocità e macinare chilometri e chilometri senza avvertire stanchezza. 
E tutto va bene fino a che si arriva a Firenze......poi cominciano i rallentamenti, le deviazioni, le lunghe colonne, le ore di attesa qualche volta, la scelta di chi viaggia con te di uscire a un casello e di proseguire per conto suo. Chissà perché anche questo tratto di strada mi sembra tanto la mia vita.
La marcia riparte, dapprima lentamente, uno dietro l'altro, e tu ti senti diverso, l'autostrada non è più un'amica, ma un carceriere che ti costringe a fare ciò che vuole lui, che detta legge e in questa legge c'è anche l'imposizione di non fermarti, di continuare ad andare , a passo di formica, ma di restare sotto il sole se la giornata è torrida, nella neve, se c'è il gelo..
Quando finalmente appare il casello dove c'è scritta la tua uscita, lo vedi quasi come un miraggio e inaspettatamente ritrovi il buon umore. Così per me.
Finalmente sei fuori dalla grande arteria. Sei su una strada normale  e mentre procedi verso la tua mèta ti rendi conto  che lentamente la pianura scompare e comincia la salita, sempre più forte, sempre più piena di curve, alcune delle quali veramente pericolose. Ma questo già lo sapevi. Sapevi che per arrivare a Marradi devi prima arrivare a valicare un monte e la strada è impervia. Proprio come io sapevo che per arrivare alla montagna che volevo io, avrei avuto tutta una strada in salita.....e che salita! 
Non c'è scelta, la strada e quella e la devi fare se vuoi arrivare a Marradi. Ma ti senti bene, finalmente fuori dalla bolgia in cui ti eri infilato, ti senti libero e pieno di energia e....vvvvvaiiiiii!  Si riparte e dopo una serie infinite di curve arrivi al valico. Lì ti fermi e sai che chi è con te prenderà l'altra strada, quella che porta verso altre salite e altre mète, alle quali tu non sei chiamato. Ma prima fai una sosta, guardi  la corolla dei monti che sono intorno a te....respiri profondamente quell'aria buona che hai la fortuna di respiarare, con la tranquilla serenità di chi sa di aver fatto tutto quello che poteva per arrivare a quel bivio, dove le strade si separano.
Così per la mia vita. Sembra impossibile anche a me che sto scrivendo..... ma è così.
Ora ti manca un tratto di strada per arrivare alla tua mèta e stranamente è tutta in discesa, proprio come quando hai cominciato il tuo viaggio. Non puoi parlare di quella strada se non da un punto di vista di strada , perché quel pezzo di vita lo devi ancora vivere e non sai se sarà aderente a quelle curve che vedi in lontanaza , a quel torrente che canta scendendo a valle, a quei prati che troverai, dove pascolano tranquille e silenti mucche. Non lo sai, ma lo speri.

domenica 19 gennaio 2014

A proposito di seghe

A me, spostare i mobili, ha sempre fatto bene.........ragion per cui ieri, con mia figlia per prima cosa abbiamo cominciato a distruggere una specie di vetrina, monumento inutuile e inutilizzato, che un giorno era arrivato nella nostra cucina a okkupare spazio e non era non solo mai stato usato, ma anche puntellato con un piccolo scaffale, perché quando si apriva una delle ante, la vetrina ci veniva addosso. Il lavoro eseguito con una sega arrugginita, un  seghetto inferocito e un cacciavite di buona volontà ha richiesto tre ore di sforzi e di parolacce, ma alla fine abbiamo vinto. 

A questo punto, visto che io sono come quei  tattori  che vengono definiti 'a naso caldo', che lavorano bene solo dopo che il loro motore si è arroventato, mi sono detta: "Perché non cambiare l'assetto della cucina?" e senza starci a pensare neanche due volte ho cominciato a spostare mobili. Mia figlia mi ha lasciato questo compito molto volentieri, anche perché la parte più difficile e più faticosa (cioè segare un legno tignoso, ma così tignoso)......l'aveva fatta lei.  Ierisera alle otto e trenta, avevo attaccato anche l'ultimo degli aggeggi che sono in tutte le cucine e contemplavo ammirata  il risultato dei miei sforzi, fatto con i mobili vecchi di sempre, che chissà perché hanno ripreso freschezza nelle loro nuove posizioni. Ma dentro di me sentivo che ancora mancava qualcosa per potermi dichiarare completamente soddisfatta........ma non riuscivo a capire che.

Poi è arrivata l'illuminazione, e anche allora senza stare a pensarci due volte sono andata a prendere la grande tela , che ho dipinto con mia grande goduria la scorsa  estate e l'ho attaccata al chiodino che sembrava essere lì proprio per lei. Quella tela è colore, puro colore, momento di gioia così strano in me che uso sempre colori malinconici, tensione dell'essere verso la felicità..........insomma senza filosofeggiare tanto, mi piace davvero! Accanto gli ho messo il quadro col gufo, che dipinse mia figlia un pò di tempo fa.....e il risultato è stato così carino, ma così carino............che potrebbe essere pubblicato in una rivista di arredamento. Modesta vero? Ma la soddisfazione alimenta anche l'immaginazione.......e la mia non aspetta altro.
E la cosa più bella .........non ero stanca per niente e anche stamani........., mi aspettavo di essere tutta indolenzita e inveche ....macché! Questa è la prova evidente che quando si lavora e ci si diverte a lavorare, siamo talmente rilassati anche negli sforzi, da non accusarli neanche il giorno dopo!!

sabato 18 gennaio 2014

Panico

E perché no!?
Ma si può cominciare un post o una lettera o la pagina di un diario scrivendo....e  perché no?! Sicuramente chi se ne intende scuoterebbe il capo disgustato, ma io me ne frego altamente e non torno indietro, perché  dietro questo 'e perchè no' c'è una lunga riflessione che è poi sfociata nella decisione di scrivere. E perché no dunque?
Perché non mettere nero su bianco una volta tanto, parlando di  un argomento dal quale cerco sempre di sfuggire e che invece ogni tanto ritorna imperterrito a bussare alla mia porta? Forse se scrivo,lo esorcizzo, lo fisso in maniera indelebile........ lo incatenoin una pagina, lo ridimensiono e poi alla fine forse potrò anche ridere di lui.
Ma chi è questo temuto visitatore, che ogni tanto viene a trovarmi? Si chiama Panico.

Arriva così, quando meno me lo aspetto, senza dare nessun preavviso, senza neanche suonare il campanello o bussare in maniera discreta. Entra e basta.
Lo conosco bene questo nemico, anche perché so quando è nato, so proprio il primo momento in cui ha fatto il suo primo vagito e ne ho subito le gesta nella sua età evolutiva, o meglio dovrei dire involutiva, perché fortunatamente  per me, sono riuscita sempre ad affrontarlo, e piano piano a ridimensionarlo, per cui al momento è tornato un infante con i tratti da adulto........un mostro patetico che cerca di farmi ancora paura, senza riuscirci più totalmente.
Dalle analisi che ho fatto su me stessa in questo lungo periodo, sono riuscita a capire che nel mio caso  preferisce in genere presentarsi in luoghi affollati, pur non disdegnando qualche volta anche una visitina in posti quasi deserti. Una volta  quello che comunemente chiamiamo 'attacco di panico' è venuto a trovarmi in una stradina completamente deserta in campagna..........ma sono appuntamenti rari. Sono sicura che se andassi in una discoteca piena di flash e di buio, lo farei felice.
Stazioni ferroviarie, aeroporti, centri commerciali, supermercati, mercati, sono i posti preferiti da lui.......almeno nel mio caso.L'ultima visita l'ho avuta due giorni fa alla Conad del mio paese, nel reparto frutta.......un luogo che conosco come le mie tasche, e dove vado tutti i giorni a fare la spesa.
Mister Panico arriva sempre con un regalo, nel mio caso.......il vuoto. Per un attimo (per me è così, per altri so che sono momenti lunghissimi e dolorosissimi) non sai più chi sei, dove sei, cosa fai. Senti solo il cuore battere furiosamente, il respiro diventa corto e sei incapace di qualsiasi reazione. Poi fai violenza su te stessa per uscire da questo stato e cerchi un punto fisico qualsiasi, da poter toccare (questo l'ho imparato strada facendo) e lentamente ritorni ad esistere. Tutto qui. Ma quegli attimi sono devastanti.
L'errore che viene fatto comunemente e che è stato fatto anche da me (io sono bravissima a fare gli errori) è quello di non parlarne a nessuno, di conservare gelosamente dentro di noi questa esperienza di puro terrore, e invece di affidarsi a chi ci  potrebbe ascoltare e aiutare, si preferisce andare avanti così, finché non scatta una molla (quando scatta) che apre la porta per poterlo finalmente buttar fuori con una pedata sul culo. Nel mio caso la molla scattò  in una gelida mattina di novembre mentre con mio figlio andavamo all'areoporto, dove di lì a poco avrei dovuto imbarcarmi per tornare in Italia.  Parlarne con lui, significò imboccare la strada giusto per venirne fuori. Non ero più sola...........e quella molla ecco....io la farei 'santa subito!'. Da allora anche se qualche volta questa sensazione di vuoto l'ho ancora sentita, è stata tutta un'altra cosa......una strada in discesa.

Nell'ultima visita che il mio nemico Panico mi ha fatto alla Conad, mi è venuto quasi da ridere, per come l'ho visto ridotto male. L'ho trovato oltre che grottesco anche poco convinto di quello che faceva..una maschera di carnevale riuscita male e interpretata peggio. Ma non ho riso, perché non c'è niente da ridere, specialmente se penso alle persone che sono in balia di attacchi di pannico ben più forti di come li ho avuti io e dai quali non riescono a liberarsi, neanche con l'aiuto di medici e psicologi.
Perché ho scritto queste cose? L'ho detto. Prima di tutto per me stessa, perché se sono arrivata a scrivere, vuol dire che tutto va bene, poi per gli altri, per dire di non tenersi per sé questo tormento, perché nel momento stesso in cui si decide di parlare si comincia  ad allontanarlo.

venerdì 17 gennaio 2014

Nel vento

Nel vento hai seguito
una strada nuova.
Ad ali spiegate
hai raggiunto l'orizzonte del mare
e i confini del cielo
alla ricerca continua di te.
Vola gabbiano
sui mari blu
e sule verdi praterie
in cerca di nuove avventure
mentre la luce sicura della tua stella
guidail tuo volo
Neanche il calore del sole
ti può trattenere
né la dolcezza della luna
E spinto dal vento
al quale ti affidi
cerchi altre strade
.....altri cieli.


Ecco! A me sembra di voler essere in quella condizione in cui si trova il gabbiano della mia poesia.........con una gran voglia di volare nel vento.Ma non sarò mai un gabbiano! Questo lo so. Però se  fossi per lo meno un aquilone! Mi contenterei di strappare il filo e volare fino dove il vento mi può portare!
Il vento! Nessuno può immaginare quale fascino abbia sempre esercitato su di me e sui miei pensieri e quante volte, fin da bambina sia rimasta ad ascoltare il suo lamento che ci giunge dal pertugio di una finestra, o abbia aperto le braccia nell'illusione che la sua spinta mi avrebbe fatto volare.
Il vento! Al quale da sempre affido i miei sogni, i miei desideri, la mia voglia di cieli nuovi, via dai luoghi comuni, via dalla pazza folla, via da tutti i tipi di perbenismo..........per sapere finalmente chi sono, perché sono, dove vado, come vivo.
Già! Come vivo? Vivo, ma ho bisogno di trovare la risposta a cosa significa veramete vivere.
 

giovedì 16 gennaio 2014

Questa piccola parte della mia vita

 Il film 'La ricerca della felicità' con Will Smith, mi è sempre piaciuto, ....come dire....mi ci sono sempre ritrovata nella mia silenziosa lotta nella vita per il mio posto al sole. 
E quindi l'atmosfera di cui è intriso il film è un pò l'atmosfera che caratterizza la mia vita ed è questo che me lo rende così caro.
Stamani ho cominciato la mia giornata mandando a una persona cara proprio una delle frasi che sono diventate celebri.



Non permettere a nessuno di dirti che quello che desideri è irraggiungibile... Se hai un sogno, devi difenderlo... Se vuoi qualcosa, vai e prenditela. Punto.


Nel mio piccolo è quello che ho cercato di fare io, quello che cerco di fare tutt'ora,  anche se quando ho cominciato  non ero più così giovane da poter avere ancora quell'entusiasmo e quell'incoscienza che solo i giovani possono avere e che fa pensare  che il mondo sia loro.

Comunque sia, sono andata senz'altro alla ricerca della felicità e anch'io, riguardando la mia vita a ritroso, sento che posso dividerla in periodi più o meno lunghi, dei quali non voglio parlare perché sono solo cose mie che non interessano nessuno.

Fino a quest'ultimo periodo.

Ecco ..., rubando le parole a Chris Gardner io credo che 

 "questa piccola parte della mia vita si può chiamare Blog".

Mi piace aver definito questa parte della mia vita così, anche se ciò è accompagnato da un pò di malinconia, perché già il fatto di aver incasellato uno spazio temporale dentro uno schema, vuol dire essere arrivati a un superamento. Anche se così deve essere, perché finché c'è curiosità nella mente di una persona, che la spinge a cercare nuovi motivi di felicità è giusto che venga aperta qualche nuova finestra. Forse se avessi avuto in questa mia esperienza, nella quale mi sono buttata col solito entusiasmo che metto in tutte le cose, degli interlocutori, con i quali discutere, scambiare impressioni e dai quali attingere nuove idee e nuova linfa, allora sarebbe stato come un albero che mette le foglie..........così è solo un tronco glabro,  che svetta sul silenzio di una collina e a volte il silenzio è molto bello, ma molte volte parla solo di solitudine.

Dentro di me sento che sono pronta per aprire una nuova finestra, non so ancora quale non so ancora come, ma c'è questa energia nuova, che non mi aspettavo più e che invece ogni tanto fa capolino prendendo anche di volta in volta qualche nuova connotazione che mi stimola anche a fare qualcosa di diverso. Una nuova sfida con me stessa, che , sono sicura, mi porterà a sbattere una delle tante capocciate nel muro,..........e ormai si contano a decine.....ma non importa. L'importante è vivere sentendosi vivi.















mercoledì 15 gennaio 2014

Io piccola scintilla



Io piccola scintilla nell'eternità
sfumatura invisibile dell'universo
voglio portare il verde del grano
mosso dal vento
nel mosaico infinito della vita,
per ricordare sempre questo giorno.
Verde è la mia speranza,
verde è la mia tardiva primavera
nata quando già l'autunno
sta per arrivare.




E con questa dose quasi giornaliera di ottimismo, con la quale quasi quotidianamente mi ostino a voler rimanere giovane come Dorian Gray, auguro a tutto il mio mondo piccolo 'buona giornata'', e mica (è sbagliatissimo scrivere mica come l'ho scritto io. Mica si può aggiungere solo dopo una negazione, ma io me ne frego perchè mi viene bene così) perché sono buona, ma perché quando gli altri sono contenti, ho qualche probabilità in più di poterlo essere anch'io.

martedì 14 gennaio 2014

Piove col sole

Scorpione

Scorpione

Oroscopo di oggi 14 gennaio 2014

Da vera amica, la Luna oggi vi dà una mano, mettendo in luce i lati migliori del vostro carattere: sensibilità, intelligenza strategica ma anche grinta e creatività. Un senso di ritrovato benessere andrà sempre più incrementandosi nel corso della serata. Un intuito sostenuto dalla logica dà vita a buone idee nel lavoro: oggi sarete straordinariamente concentrati e produttivi.


Perbacco! Con un oroscopo così, oggi mi conviene uscire presto e godermi tutta la giornata. Chissà che farò di così bello....quale idea geniale passerà attraverso la mia zucca.......quale intuito farà scoccare la sua scintilla!!!!!
Boh! A me sembra che debba essere una giornata come tutte le altre, e anche un pò uggiosa in verità. Fuori piove,  è tutto grigio e non invita all'ottimismo né tanto meno all'entusiasmo......figuriamoci all'intuizione! In effetti mi sembra di avere un cerchio di nebbia sul cocuzzolo della mia testa che mi sta santificando!!.........Però se l'oroscopo dice così.....così sarà! Intanto comincerò con l'essere produttiva e quindi a fare girare le mie finanze , per dare nuova spinta all'economia del Paese. Andrò a spendere il mio euroeottanta per il caffè e il bombolone e in cambio ne riceverò quella carica di intuizione che senz'altro a un certo punto della giornata mi farà gridare.....Eureka!
Eh sì! E' proprio vero che nessuno crede all'oroscopo, ma quando questo ti dice bene, cominci la giornata in un'altra maniera, con un pò di sole...... anche se fuori piove. 

lunedì 13 gennaio 2014

Destino

Mi dicono che se anche mi alzo alle sei, il mio Destino si è alzato un'ora prima di me. Però se è veramente così,  vuol dire che se vado a letto alle dieci, il mio Destino è andato a letto un'ora prima di me? A rigor di logica non fa una piega e questo significa  che ho un'ora di libertà, per potermene andare a zonzo senza che quel rompiballe mi stia appiccicato addosso, con la possibilità di scegliere quello che  mi pare senza sentirmi costantemente dire; "Pensi di aver scelto te, ma sono stato io, perché io sono il tuo Destino!" Un'ora tutta per me. Un'ora di trasgressione in barba a quella presenza opprimente che mi condiziona la vita. In quell'ora lui dorme e io....vivo. 
Ma alla Libertà, una volta assaporata, non si rinuncia facilmente e allora, visto che ci siamo, chi l'ha detto che debba per forza stare legata al questo Destino? E se io ne volessi un altro? E se proprio non lo volessi per niente? Se mi piacesse fare la vita da single? E se, gurda un pò, le mie scelte le volessi fare da sola, e i miei sbagli anche, così non avrei neanche la possibilità di incolpare lui di tutto ciò che mi accade? E se volessi costruire la mia vita con le mie mani e non con quest'essere appiccicoso che mi ritrovo vicino? E se ...se....se....
Sapete che faccio? Io gli preparo le valigie e lo butto fuori di casa. Anzi le ho già preparate..... Con me caro Destino hai finito di fare la voce grossa, di fare il padrone. Una volta tanto sarò io il tuo destino e farò di te ciò che voglio, dandoti una pedata nel didietro e rimandandoti al mittente dal quale sei giunto un giorno, e magari neanche il treno che devi prendere per la tua nuova destinazione ti vorrà.. Mi hai veramente stufato!

domenica 12 gennaio 2014

Poi capita.....

L'occhio vede le cose in maniera più chiara nei sogni di quanto non riesca a vederle nella veglia
(Leonardo da Vinci)       






 
Poi capita un mattino in cui nel dormiveglia fai un sogno chiarissimo, come ho fatto io stamani. Chissà in quali reconditi meandri del mio subcosciente sono andata a ripescare quella scena del film 'Ombre bianche', che vidi quando avevo circa quindici anni! E chissà perché tra tutte le scene, proprio quella! Forse perché mi rimase tanto impresso allora quel momento in cui la donna anziana viene accompagnata a morire sullo sterminato Pack! Fu la prima volta che mi ritrovai davanti alla legge della vita e della natura, che dice che che quando una creatura diventa inutile e improduttiva, è arrivato per lei  il momento di lasciare spazio agli altri. Lo so da me, che da quella primordiale legge, ne è stata fatta tanta di strada, ma anche nella nostra modernissima ed evolutissima cultura, sotto sotto è rimasta come legge non detta, non più enunciata, addirittura camuffata sotto le mentite spoglie del dovere, della riconoscenza, della saggezza......................ma c'è, c'è ancora, eccome se c'è!!
La cosa strana è che nel mio sogno questa legge, l'applicavo da sola a me stessa e me ne andavo da sola sul pack sconfinato, fino a che in lontananza vedevo un puntino nero che lentamente ingrandiva fino a materializzarsi in Bali.......ma credo che lui è arrivato nel mio sogno perché ho sentito la necessità di mettercelo, per non sentirmi troppo sola. In effetti non appena  il mio cane è arrivato a far parte di quel bianco ghiacciato, in cui lui si muove a suo agio, come ogno Husky, mi sono sentita meglio e quando ho potuto abbraciare il suo pelo folto, la paura è passata.
Ma ormai era passato anche il sonno e mi sono alzata così velocemente, che mi sono persino stupita della mia agilità. In cucina mi attendeva il solito miao miao dei miei gatti, affamati fin dal primo mattino e dare i croccantini a loro e preparare il caffé, sono state quelle piccole cose quotidiane, che mi hanno fatto sentire nuovamente in casa mia, utile a qualcuno e mi hanno fatto uscire definitivamente da  quel pack nel quale ero entrata attraverso un sogno.  

sabato 11 gennaio 2014

L'uovo fresco di giornata

Che pasticciona che sono! La mattina vado talmente di corsa, che quando scrivo faccio un sacco di errori di battitura e non ho neanche il tempo di correggerli. Poi il pomeriggio, quando ho un attimodi tempo, mi capita di riguardare ciò che ho scritto la mattina, così di getto, ma così di getto...che qualche volta gli andrò dietro anch'io.....e allora mi capita  anche di arrabbiarmi con me stessa,in quanto ci faccio veramente una brutta figura,.....ma vi prego di credermi sulla parola........ non sono così sgrammaticata come può sembrare ...........sono soltanto un'istintiva che ha i minuti contati, ma che non vuole rinunciare a scrivere il 'pensiero fresco' della mattina, proprio come qualcuno non rinuncia all' 'ovino fresco'. Entrambi sono una sferzata di energia.
Insomma io la mattina tra un coccodè e l'altro lascio il mio uovo di giornata.......a ripulirlo ci penso quando ritorno a casa....e neanche tutte le volte.

La mia Ferrari rossa

Finalmente è arrivata!!! Si è fermata ieri davanti alla porta di casa mia, bella, rossa fiammeggiante, ...lucente. Era da tanto che la desideravo e da subito mi sono accorta che sarebbe stato bello andare in giro con lei per le strade del mondo!
Che? Una Ferrari rossa? Non proprio....semplicemente una Expedit di Ikea, la mia bellissima, nuova, fiammeggiante libreria rossa, che ho già sistemato in salotto e caricata di tutti i libri che fino a questo momento si aggiravano sperduti per casa........in cerca di un collocamento più dignitoso. Nei suoi scaffali ho già  sistemato i miei libri preferiti: quelli di matematica e di scienza, quelli di archeologia e di archeologia spaziale,  e alcuni di narrativa che proprio sono i miei preferiti!!!
Come sono stata contenta ieri quando ho visto il risultato finale. La stanza è cambiata, ha preso una nuova aria e anche la vecchia vetrina della nonna si compiace di questa nuova presenza che da un tocco di allegria e di vivacità.
Quando ho deciso che era arrivato il momento di acquistare una libreria e ho cominciato a guardare il catalogo, le mie idee erano chiare ed immutabili. Volevo una libreria scura, senza fronzoli, che stesse bene nel salotto di una signora di una certa età.........poi l'ho vista ed è stato amore a prima vista e il mio immutabile parere è andato a farsi benedire  nel giro di un secondo. Troppo appariscente? E chi se ne frega! Troppo rossa? E chi se ne frega! Troppo moderna da mettere vicino a mobili antich? E chi se ne frega! Troppo particolare perché non possa incorrere nelle critiche della mia vecchietta, che quando ci si mette sa diventare terribile? E chi.........e qui non sono riuscita ad aggiungere il se ne frega, ma la cosa non mi ha fatto desistere dalla mia decisione e la sorpresa è stata bella, perché la libreria non solo è stata accettata oltre le mie più ardite speranze, ma addirittura è piaciuta tantissimo anche a lei, che ieri non si stancava di guardala e di dirmi che era proprio bella, così rossa, ma così rossa........non so se per convincersi fino in fondo della cosa, o perché finalmente poteva vedere un colore in tutto il suo splendore, visto che da ormai molto tempo, i colori per lei sono tutti sfocati, qualcuno addirittura inesistente.
Ed ora non mi rimane che partire per uno dei miei lunghi viaggi con la mia Expedit, che non è proprio una Ferrari, ma ha tante di quelle marce, che la Ferrari neppure se le sogna!