lunedì 30 settembre 2013

Guida da te la tua canoa

Per me
ho avuto una giornata molto gradevole.
Ha avuto le sue nubi e i suoi acquazzoni, ma anche i suoi momenti di sole splendido.
Ma cosa intendi fare
Tu
della tua giornata?
Potrà essere altrettanto felice
se solo tu lo vorrai.
Ma non lo sarà se ti metterai a perdere tempo aspettando che qualcosa succeda. O a sprecarne una parte dormendo.
Svegliati! Datti da fare…
La felicità è tua.Purché tu guidi bene la tua canoa


Baden -Powell


E' l'alba di un nuovo giorno sul mondo. Nelle grandi foreste e nei luoghi ancora incontaminati della natura, gli animali si svegliano  e cominciano la nuova lotta per la vita. E' alba anche nelle grandi metropoli del mondo e gli uomini si svegliano e cominciano la loro lotta per la vita. E' alba nei paesi di tutto il mondo e le persone si svegliano e cominciano la loro nuova lotta per la vita. E' alba nella casa di Fuf, cioè a casa mia e anch'io mi sveglio e comincio la mia nuova lotta per la vita.
Per tutto il mondo, il nuovo giorno  è una lotta, una lotta inconsapevole, ma vera, come è vero che il mondo è vivo. E' in questo momento di ogni alba, quando prendo coscienza che comunque la vita è lotta per tutti, che mi sento parte di una creazione e di un disegno che non so capire, ma che rispetto profondamente. Mi dico anche che sono io a voler vedere un disegno dove forse tutto ciò che succede non è altro che frutto del  caos, ma quel briciolo di spirito artistico che è dentro di me ha bisogno di vedere anche nei colori informi una forma.
Ed è allora che nascono sempre imperanti nella mia testae le parole di Baden Powell, che stamani aprono il mio post. 
La forma del disegno viene data dal modo in cui ciascun essere guida da sé la sua canoa. Troverà acque tranquille, ma anche gorghi impetuosi e infidi, ampi laghi e rocce acuminate, lungo il suo percorso che è poi la lotta per la vita.
Ma se avrà coscienza delle sue forze, rispetto per il mondo che lo accoglie, voglia di andare a scoprire se stesso e la realtà che lo circonda, allora troverà ad ogni tramonto anche un approdo sicuro per farne il proprio giaciglio e l'alba del giorno nuovo lo vedrà pronto a ricominciare a vivere.







domenica 29 settembre 2013

Soldati

Soldati
 
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
Giuseppe Ungaretti


.................e così noi, piccoli soldatini di piombo, in balìa degli eventi , decisi da chi ha l'egida del potere. Sballonzoliamo appesi all'albero Italia, domandandoci quale sarà il nostro domani. Non più foglie verdi e vigorose di un'estate che forse non c'è mai stata, se non nelle nostre illusioni, ci siamo ritrovati improvvisamente foglie d'autunno squassate da un vento che le porterà via..........
Non è Zefiro, non è Tramontana, non è Scirocco, non è Libeccio........il vento che soffia così impetuoso........è Casta, solo Casta, sempre Casta....dal potere distruttivo.
 
Ma nonostante il vento e nonostante io sia una fragile foglia, appesa al fragile albero Italia, comincerò la mia giornata con un caffè e un bombolone ....alla faccia di tutte le Caste!


sabato 28 settembre 2013

Vento di Vita

 Anche se non ce ne rendiamo conto, ciascuno di noi è dentro un grande vortice fatto di vento, di profumi, di raggi di sole, di gocce di pioggia. Questo vortice si chiama 'vento di vita'  e questo vento ci protegge da tutti gli urti che inevitabilmente facciamo con il mondo, ci aiuta a non farci troppo male e a ricostruire di volta in volta la speranza, che alimentata dai nostri sogni ci spinge sempre a cercare un domani migliore
 


















.....................................“Ma che cos’è tutto ciò?” chiese a una farfalla turchese, che era stata catturata come lei dentro quel vortice.
“E’ il mondo mia cara…non lo vedi?”
“Il mondo?” rispose stupita Viola “Che cos’è il mondo?”
“E’ tutto ciò che è al di fuori dei confini del tuo giardino!” rispose la farfalla, che invece aveva viaggiato molto sulle ali dei venti e il mondo lo conosceva bene.
“Ma io non sono mai uscita dal mio giardino!” esclamò la fanciulla “Non sapevo che oltre le mura del mio castello ci potesse essere tutto questo”
“Non credere che quello che hai visto sia tutto bello come ti è apparso ora. Molte volte è solo un’illusione e niente più!” le disse la farfalla che di esperienza ne aveva tanta.
“Ma io vorrei vederlo lo stesso per sapere se è più bello del mio giardino!” supplicò Viola che quasi quasi cominciava ad avere i lucciconi agli occhi
“Cara ragazza, non so che farci!” disse sbrigativa la farfalla che cominciava ad essere stanca di tutto quello sballottamento del vento “….però….forse una cosa …forse sì”
“Dimmi farfallina che devo fare e lo farò!” rispose Viola battendo le manine
“Ti piace sognare?” le domandò la buona farfallina, che, per chi non lo sapesse era una fata in incognito
“Tantissimo!” rispose Viola un po’ stupita. Che c’entravano i suoi sogni con la scoperta del mondo che aveva intorno a sé?
“E allora non vedo perché no!” riprese tutta arzilla la farfalla.
“Che cosa…perché no?” domandò stupita e incuriosita Viola guardando attentamente la farfalla.
E’ vero che le farfalle hanno la fama di essere un po’ bizzarre e di girare in qua e in là, senza combinare niente, ma questa le batteva tutte.
“Perché – riprese con pazienza la farfallina sbattendo velocemente le ali – se ti piace sognare, chi ti proibisce di andare di notte a visitare i luoghi che vorresti vedere?”
“Ma farfallina io la notte dormo nel mio letto e mai e poi mai mi sognerei di uscire dalla mia camera!” Viola ora cominciava a essere anche un po’ arrabbiata. Che consigli fasulli le dava quella farfalla?
“Ma che hai capito sciocchina!” ora la buona fata rideva di gusto, ma così di gusto che le venne persino il singhiozzo “Non devi uscire assolutamente dalla tua camera, né tantomeno scendere dal tuo letto……Ma non te l’ha mai detto nessuno che i sogni sono liberi e se ne vanno a zonzo tutte le notti raggiungendo posti e luoghi che nessuno penserebbe mai di poter visitare?....Possibile che tu non abbia fatto mai la conoscenza di un sogno?”
“Io ho sognato tante volte. ….praticamente tutte le notti…ma un sogno mi pare di ricordare di non averlo mai conosciuto” disse Viola lentamente pensando se tante volte si fosse sbagliata e magari un sogno si fosse presentato e lei non l’avesse riconosciuto.
“L’avresti riconosciuto stai tranquilla perché i sogni sono principi e qualche volta sono anche principi cattivi, ma il più delle volte sono principi azzurri che ti prendono per mano e ti conducono a vedere le meraviglie del mondo e della vita.
“E sono belli?” chiese trepidante Viola
“Bellissimi!” rispose la farfalla
“Ah farfallina! Allora fai conoscere anche a me un sogno ti prego” ribatté Viola piena di entusiasmo
La farfallina ora cominciava quasi a pentirsi della sua offerta. L’entusiasmo della giovane principessa era veramente esagerato a suo parere, ….ma ormai aveva promesso e tutti sanno che le farfalle quando promettono una cosa la devono mantenere. Per cui anche lei avrebbe tenuto fede a quello che aveva detto e avrebbe presentato un sogno a Viola.....................
tratto da: "Il Sogno di Viola" (racconto incompiuto che prima o poi mi piacerebbe terminare)

venerdì 27 settembre 2013

E va e va.....



Te c'hanno mai mandato a quel paese, sapessi già la gente che ce stà, il primo cittadino è amico mio, tu digli che te ciò mandato io.
   Alberto Sordi



La fischiettavo ieri in macchina mentre me ne andavo ai Cappuccini, che è un posto bellissimo che pare proprio fatto apposta per fare pensieri profondi. Non per niente ci fanno proprio i ritiri spirituali!
E anch'io ho fatto il mio ritiro spirituale.......Mi metteva allegria fischiettare quella canzoncina, non so perché, e così ho continuato a fischiettarla anche una volta scesa di macchina per andare nella prima stradina a tiro che mi portasse tra gli alberi del bosco.
Fischia e rifischia a un certo punto mi è passata una domanda in testa: "Ma come sarà 'quel paese'?
E subito ho cominciato a immaginarmelo e ho visto qualcosa di veramente carino, al quale si arriva attraverso una strada dritta a senso unico......cioè non si può tornare indietro. E allora ho pensato a quella parola che comincia per P e finisce per ento e a tutta la bolgia che è diventata. Perché farli stare lì a soffrire, quando c'è un paese così bello pronto ad accogliere chiunque ci venga mandato?........ E nel mio immaginario ho assistito a una scena che ha dell'incredibile. Tutti i nostri  prodi anselmi, muniti di un cestino per il pic-nic, che si avviavano in fila per quella strada cantando allegramente 'finché la barca va'. .......ed erano tutti contenti, allegri, paciosi .......Perché   a 'quel paese' non ci sono tasse, l'Imu è una parolaccia e lì le parolacce non si dicono, lo spread è solo il nome di un venticello innocuo, e le case sono tutte uguali, anche quella del primo cittadino.
Che bel posto deve essere 'quel paese' ! Quasi quasi mi ci faccio mandare anch'io. Il problema è che poi ci ritrovo tutti quelli che ci ho mandato!

................e va e va
e' inutile che stamo a litiga'...

giovedì 26 settembre 2013

La foglia

Ieri una signora mi ha fermato al supermercato per dirmi "Leggo sempre quello che scrive sul giornalino. lei scrive molto bene, ma perché è sempre così malinconica?" E io, senza stare neanche a riflettere e non pensando neanche per un attimo che la mia risposta sarebbe potuta sembrare  presuntuosa ho risposto: "Perché scrivo le cose che accadono normalmente nella vita e che non sono tali da mettermi gioia , guardo gli occhi della gente e vi scorgo ansia, preoccupazione, e neanche questo mi da gioia, vado avanti nelle previsioni del futuro e questo mi da meno gioia di tutto il resto".  poi, notando la sua espressione sbalordita mi sono messa a ridere e l'ho rassicurata: "Non si preoccupi! Non sono una sensitiva e ne so quanto lei di come andrà il mondo domani..........sono solo una persona sensibile e questo è molto diverso, perchè chi è sensibile avverte l'ansia, il dolore, la gioia degli altri........e ho anche molta fantasia, per cui è normale che nel mio immaginario si formino paesaggi futuri....e siccome la situazione odierna è quella che è da ormai tanto, troppo tempo è facile arguire ciò che porterà il giorno dopo e anche il mese dopo. Un matematico lo chiamerebbe calcolo delle probabilità, un astrologo  divinazione, un credente l'ennesima croce da caricarsi sulle spalle, uno scettico destino, un poeta.....malinconia" .
La signora ha continuato a guardarmi, stavolta con un sorriso mentre mi diceva : "Ma lo sa che non ci avevo mai pensato? " Avrei voluto risponderle: "Se è per questo.....neanch'io!" Ma ho reputato più giusto per lei e per me non spengere quell'attimo di ammirazione che si era acceso nei suoi occhi. Vanità! Tutto il mondo è vanità.....anche il mio!
Nel frattempo, così parlando eravamo uscite e io quasi a volermi punire per quell'attimo di presunzione ho aggiunto: "Vede signora quell'albero là? Vede quante foglie ci sono?. Se lei le guardasse attentamente come ha fatto con me, noterebbe che nessuna foglia è ugule all'altra. Se crede posso mostrarle una foglia malinconica come me!" E l'ho condotta sotto l'albero, dove ho cercato una fogliolina un pò pendula e che per mia fortuna aveva anche una gocciolina d'acqua appiccicata, che la rendeva senz'altro più affascinante, ma anche più malinconica. "Ecco, quella sono io! Se guarderà bene, troverà anche la sua foglia. .......le auguro una buona giornata signora" e mentre mi incamminavo con la mia borsa della spesa, mi sono ritrovata a rorridere tra me e me, col mio classico sorriso da gioconda, che è quello che non promette mai niente di buono. "Sei proprio una fetente - mi sono detta - perché le hai fatto credere di essere quella foglia? Lo sai benissimo che tu sei una foglia molto, molto, molto diversa......." "Ma non mi rompere! - mi sono risposta - se lei mi vuole vedere così accontentiamola no? Del resto era proprio una bella fogliolina....non ho resistito!"

mercoledì 25 settembre 2013

Abracadabra......

Ho deciso! Proverò a recitare una formula magica, una formula potente, una di quelle che pieghi il destino al proprio potere, lo renda cera molle tra le mie mani, in modo da potergli dare la forma che io voglio e metterlo nella direzione che io credo.
Come sarebbe a dire che non è possibile? E allora che formule magiche siete?
Non posso crederci! Potete fare tutto ma non influenzare il destino? Perché il destino è molto più potente di voi? ..........Ho capito! Ma allora che potete fare per me?
Mi chiedete se io amo la vita? Ma certo che amo la vita.....come potete avermi fatto una domanda così stupida? AH! E'solo un questionario di routine........sì, amo la vita, la amo dal momento in cui mi sveglio fino a quello in cui vado a letto....può bastare? Volete sapere se la amo sempre con la stessa intensità?....Beh! Credo che qualche volta mi capiti di esserle più attaccata, altre volte un pò meno, ......ma insomma in linea di massima direi proprio che la vita mi piace..........quindi possiamo procedere a qualcosa?
Mi dite che le parole magiche funzioneranno solo se io sarò sempre collaborativa e il risultato di questa alleanza sarà quello di pensare che ogni minuto della mia vita è un dono grandissimo che vale la pena di apprezzare dal suo inizio fino all'inizio del prossimo minuto.......e allora capirò fino in fondo tutti i doni che ci sono dati e vivrò  ogni attimo fuggente come se fosse la vita stessa in tutta la sua interezza? Mamma mia che discorso lungo da assimilare tutto insieme!!! Però mi piace! .........Accetto! Fuori le parole magiche......che comincio subito!

Abracadabra.................


martedì 24 settembre 2013

Bolla d'aria

Mi si è cancellato tutto quello che avevo scritto......le nuvole nere foriere di pioggia, la piccola casa troppo fragile per frontegggiare le tempeste, il grande prato che non è verde, ma non è neanche arido. Tutto cancellato in un attimo, anche il grande spazio intorno e l'aria dorata data di raggi del sole che attraversano le nuvole e che rendono questo paesaggio improvvisamente caldo e bello. La mia vita insomma!  Forse niente accade per caso. Forse è un messaggio che dice di dare un colpo di spugna alle preoccupazioni e di andare incontro al nuovo giorno con la certezza che hanno i bambini........ che qualcosa di bello debba accadere. Se poi non succede, si rimanda il tutto  al giorno dopo e poi ancora a quello successivo, e poi a un altro ancora...........sempre, per non arrendersi mai! Il tutto in quella grande bolla d'aria che racchiude le magiche interpretazioni che voglio dare alla mia vita.

lunedì 23 settembre 2013

Per una lira

Nella mia vita, oltre alle cose che ho abitualmente, e naturalmente non parlando dei mie affetti più cari, che non metto nemmeno in lista perché sono la cosa più importante che ho già e che non sono sogni, ma meravigliosa, rassicurante realtà..................................voglio comunque sognare, e sognare vuol dire desiderare per cui  io sogno:

 

- Una libreria-cartoleria, piena di libri di quaderni di matite, di album da disegno, di colori........ma non messi tutti in fila, ma sistemati nel mio disordine abituale, nel quale mi giro bene e trovo tutto. Vorei che questo negozio avesse calore, profumo di inchiostro e del caffè che prendo insieme ai mie rari amici, parlando di argomenti interessanti........quelli che fanno perdere la nozione del tempo e dello spazio.

- Un viaggio all'anno per andare in Egitto, ma non con le gite turistiche, ma da sola........a vedere ciò che mi piace, a stare per ore davanti a una piramide, a chiacchierare con la sfinge, a smarrirmi nel tempio di Karnak, a tuffarmi negli occhi della maschera di Tutankhamon, a............

- un libro scritto da me, veramente bello e che mi facesse sentire brava.


- una tela dipinta in maniera strana, ma così strana, che meritasse di essere esposta al MoMa


Siccome sono solo sogni, posso permettermi di farlo in grande e di starci anche bene finché il sogno dura.
Ma so anche che tutti questi sogni non esito a venderli per una lira in cambio di un sogno più grande, che è quello di una vita serena per i miei figli e per i miei nipotini. Questo sì che è il grande sogno nel quale mi piace muovermi e nel sogno, sognare cose belle per loro!!!!

domenica 22 settembre 2013

Vivere

Ma come è difficile vivere! O meglio vivere bene, in pace con gli altri e con se stessi. Mi sento sovrastata da questa mancanza di 'vivere bene'. E non intendo che vivere bene significhi vivere di agi, di ricchezze, di soddisfazioni. Niente di tutto questo. Vivere bene per me significa, rispetto delle idee altrui, dei sentimenti altrui, degli spazi altrui............e dei miei.
Vivere bene, per me è l'arricchimento che nasce dal confronto continuo con gli altri, dal fondersi delle idee in continua evoluzione, dal poter dire la propria opinione senza correre il rischio di venir mangiati vivi, dalla considerazione che non è vero che l'erba del vicino è sempre più verde, se ami il verde della tua erba.............così dalle piccole cose della quotidianità, fino a quelle dei massimi sistemi. ........
E invece! Si comincia proprio dalle piccole cose a farsi il sangue amaro, a non vivere bene, a volere ciò che hanno gli altri, e più che altro a ritenere giusto di volere ciò che hanno gli altri e poi a imporre leproprie idee, il proprio modo di pensare fino ad arrivare al 'diktat', che prima di arrivare al mondo intero nasce nella famiglia e prima ancora nell'egoismo. E possiamo allora stupirci della nostra situazione mondiale, fatta di guerra fredda, di guerra vera, di attentati, di terrorismo, di minaccia di chimico e di nucleare? E pensare che  tutto questo nasce dal grande equivoco della ricerca del 'vivere bene'! Abbiamo proprio capito tutto della vita a quanto pare! Siamo tuttologi, tronfi del nostro sapere, meccanizzati, informatizzati, supertassati, megacontrollati.....e rammolliti. Ma a quanto pare ci va bene così! E ci va bene ascoltare il telegiornale e sentir parlare di morti e di carneficine, di femminicidio e di rapine e se per un giorno non c'è niente di tutto questo, ma non capita, non capita, sentirci  anche defraudati del diritto di essere caricati di quella sana indignazione che per un attimo sfiora la nostra monumentale indifferenza verso il prossimo.
'Essenziale' invece è la parola che può riassumere il concetto di 'vivere bene'. Naturalmente questa è un'opinione mia, dove essenziale vuol dire quello che basta per vivere dignitosamete in un mondo che ha solo bisogno di essere guardato in maniera diversa, per far vedere la sua bellezza. Sono un'idealista è vero, ma mi rendo conto che oggi 'essenziale' ha anche altre traduzioni e non mi occorre andare molto in là per rendermene conto . Me lo dicono anche i gatti per i quali una volta mangiare i topi era 'essenziale' per la sopravvivenza. Le cose non sono cambiate, ma sono cambiati i  gatti che oggi si dicono che è inutile mangiare i topi quando possono sostituirli con loro grande soddisfazione e punta fatica con i croccantini.  E i topi? li lasciano volentieri a noi. A me piacciono i topini (no!,,,non da mangiare....che avete capito? Mi piacciono come sono fatti e del resto mi piacciono tuttigli animali) ma forse anche loro hanno sostituito le loro abitudini alimentari e hanno fatto un'alleanza con i gatti, per mangiare di più e faticare di meno. 'Essenziale' vuol dire anche 'alleanza' per fare della vita qualcosa di più piacevole che vada bene a tutti nell'interesse comune
E allora? Se l'hanno capito i gatti e l'hanno capito i topi e a pensarci bene mi sembra che l'abbiamo capito anche i cani.........perché non dovrebbero capirlo gli uomini? Basta cominciare......chi comincia? Io ho un grande sacco di croccantini e in parte ne do ai gatti che a loro volta in parte ne danno ai topi e  anche i cani non li disdegnano.......qualcuno ne vuole un pò?




 Vento che porti le voci lontane
e le fai giungere agli uomini
come echi di un mondo ormai perduto,
da che parte arriva quella che ho sentito?
che mormorando "esiste ancora il bene"
ha coperto la rabbia ed il dolore,
compagni del mio andare quotidiano.
Ha trasformato pietre in perle rare
e lacrime amare in elisir di vita
che ho rinchiuse nel segreto del mio cuore
a preservarlo dalla malvagità,
eredità triste della nostra umanità.
Non indurirti più anima mia
davanti all'ingiustizia dell'odio e del rancore!
Ogni giorno che nuovo nasce sotto il sole
lo devi vivere fino in fondo con caparbietà
perché è parte di un disegno che non puoi capire
ma che con tanti altri aiuti a costruire.
Questo è il momento giusto per sapere
quanto veramente di te puoi ancora dare
quanto sai ancora credere, perdonare, amare!

sabato 21 settembre 2013

Finalmente

«Io vedo con chiarezza — prosegue — che la cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità. Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto. Curare le ferite, curare le ferite… E bisogna cominciare dal basso».
Papa Francesco


Non riesco e non voglio parlare del turbine di sentimenti che hanno suscitato in me queste parole, parte dell'ampia intervista rilasciata da Papa Bergoglio qualche giorno fa, perché sono considerazioni troppo personali che fanno parte della mia sfera privata.
Posso solamente dire la parola che dopo la sua lettura è uscita dalla mia bocca, ma che è nata istintivamente nel mio cuore, si è formata razionalmente nella mia mente e si è liberata nel mio spirito.

 FINALMENTE!

E in tutto questo vento che parla di cose finalmente nuove, finalmente giuste, finalmente umane, finalmente evangeliche, finalmente al passo con i tempi che viviamo, finalmente dense di speranza ritornano davanti a me altre parole dette tanto tempo fa, che poi ho sintetizzato e tradotto in aforisma in modo che restassero sempre con me e mi fossero di monito quando davanti a me ci fosse stata una persona sofferente, qualsiasi fosse il motivo della sua sofferenza.

"Se sei su una barca e vedi davanti a te qualcuno che sta per annegare, non domandargli il  perché e il percome. Prima porgigli la mano e aiutalo a salire nella tua barca, poi potrai fargli tutte le domande che vuoi"
da -Piccoli Pensieri di Kind Butterfly



 

venerdì 20 settembre 2013

Gli Amici del grillo parlante

Quando ho detto che anch'io alla fine sono riuscita a mettere su un circoletto culturale, forse ho peccato di presunzione.........ma forse anche no suvvia!!
Magari anche nel celeberrimo Circolo culturale di Madame de Stael si facevano sonore risate e ricche mangiate. Se così non è stato, Madame& Company non sanno che cosa si sono persi.
Nel nostro Circolo, si ride, si mangia, si beve ..........e si parla anche di cose di cultura e di problemi sociali, seri, più seri, qualche volta serissimi, ma qualsiasi sia l'argomento trattato niente ci distoglie da quella pausa 'ludica' che è quella di mettere in tavola ciò che ciascuno di noi ha portato per l'occasione al fine di  restituire forza al corpo, alla mente e allo spirito, che si è illanguidito nello sforzo di dare un valido contributo alla causa, qualsiasia essa sia.
Già il nostro nome la dice lunga. Ci chiamiamo "Gli amici del Grillo parlante" e questo nome fin dall'inizio ha suscitato malintesi a non finire e creato problemi di comunicazione, che poi sono tutti miei che oltre a essere l'animatrice del gruppo, sono anche quella che deve mandare le comunicazioni col programma per l'incontro succesivo.  Ricordo che la prima volta, nello scrivere  '....cari amici del grillo parlante....', mi veniva da ridere per i sottintesi impliciti in quel nome, che avrebbe snaturato anche ciò che potevo comunicare a seguito. Scrivevo e cancellavo, riscrivevo e ricancellavo, finché non sapendo più come fare a smettere di ridere, perché ogni cosa che scrivevo prendeva un significato ambiguo, prima di cominciare l'avviso scrissi a lettere più grandi: Questa non è una lettera a luci rosse.
Da allora tutto è andato liscio, io mi sono sentita salvata da quelle parole e ho scritto quello che mi passava per la testa, senza preoccuparmi più di come poteva essere interpretatoil messaggio e ho scoperto con grande sorpresa che anche le persone che mi sembravano più seriose, e verso le quali avevo un riverenziale rispetto, un pò per l'età, un pò per la vasta cultura che trasuda da i loro pori, si sono invece rivelate ironiche, giovanili, pronte allo scherzo che anzi è diventato motivo di 'scherzo culturale', con tanto di citazioni di autori famosi, perchè evidentemente anche loro avevano capito che la vita deve essere anche divertimento.
La prima volta che ci incontrammo, non conoscendo a fondo tutte le persone che avrebbero frequentato il nostro circolo, non avendo ancora un nome, mandai l'invito sotto lo pseudonimo di 'I cani sciolti', che era poi quello che usavamo quando in due o tre persone ci ritrovavamo per dissertare su vari argomenti. L'argomento proposto per il nostro primo incontro ufficiale invece fu 'Pinocchio'. Se io pensavo di aver scelto un argomento semplice, mi sbagliavo di grosso. Vennero fuori tante di quelle cose inedite su questo personaggio e sul suo autore, da farci restare sul tema per altre tre volte, e sicuramente non è un argomento esaurito, ma senz'altro è stato quello che poi ci ha fatto scegliere il nome fasullo che si siamo dati. 
Da allora abbiamo parlato di tutto, di autori famosi, di personaggi intriganti, di fatti contemporanei, di fede, di diritto e di dovere................
Credo che non sia una cosa strana se mi sento soddisfatta di questa piccola realtà, che ho fortemente voluto fin da quando ero bambina quando nel negozio della signorina Rivola, guardavo 'i grandi' parlare di tante cose che non capivo ma che mi affascinavano.Un giorno anch'io lo farò......dissi mentalmente a me e a lei, e ho mantenuto la promessa che mi feci, anche se mi sembra che il mio circolo non sia all'altezza di quello che era il suo come io non sono all'altezza culturale della signorina Rivola.

giovedì 19 settembre 2013

La grande onda


Mai rimandare indietro i propri sogni. I sogni   che facciamo ad occhi aperti sono la spinta  potente che aiuta a costruire la  nostra vita come l'abbiamo sognata
da PIccoli Pensieri diKind Butterfly




Questo post è dedicato a tutti quelli che non
si rifiutano di cavalcare l' onda che un giorno hanno trovato nel grande mare dei loro sogni. E' un'onda gigantesca, possente, non priva di pericoli, sicuramente un'onda che lascia dietro di sé un approdo tranquillo, conosciuto..........perché l'onda del grande mare dei sogni non viene verso riva, ma è spinta da un forte vento verso il largo, verso il grande mare aperto,..........là dove l'orizzonte è lontano o ancora di più, visibile solo nella propria mente. Ci vuole coraggio, spirito di avventura e un pizzico di follia per decidere di cavalcare l'Onda dei Sogni e la decisione deve essere immediata, non rimandata, non pensata e valutata perché l' Onda dei Sogni passa solo una volta  e non lascia scelta.....o la cavalchi o la guardi andarsene.
Conosco una persona che ha deciso che il suo cavallo si sarebbe chiamato Onda dei Sogni e che non si è fatto disarcionare, proprio perché dentro di sé sapeva che quello era il suo cavallo e non un altro, neanche simile, neanche più bello.......... e se ne è andato............ forte dei suoi sogni e della sua determinazione, sulla grande prateria di quel mare che è un mare diverso da tutti gli altri, alla conquista della sua vita. E che cosa può esserci di più bello, di più vitale, di più libero?
 

mercoledì 18 settembre 2013

Sono un albero autunnale


 "Come comprendo l'Autunno! L'Autunno ha tutta la mia stima. Forse perché io sono diventata l'Autunno."
da - Piccoli Pensieri di Kind Butterfly



Mi ricordo quando ero Primavera! E non ero contenta.... Non riuscivo ad apprezzare tutto il verde delle mie foglie  e i colori smaglianti dei miei fiori. Tutto mi sembrava , così vistoso, così eccessivo e non capivo che di eccessivo c'era solo la mia stupidità del momento, di una mente che ancora non riusciva a stare al passo con l'evoluzione del proprio corpo, che la natura stava plasmando secondo regole ancestrali e perfette.

Mi ricordo quando ero Estate! E il compiacimento nel guardare i frutti appesi ai miei rami e il tempo passato a proteggerli dai temporali e dalle tempeste che si addensano sulle estati calde della vita, nelle quali la consapevolezza del sé, dei propri desideri, delle recondite aspettative, maturano con tutta la loro forza sui rami vigorosi e devono essere colti , per non cadere a terra e infradiciarsi, o rimanere appesi ad avvizzire e diventare frutti amari.........come sono stati i frutti della mia Estate, la cui raccolta è stata impedita.

Ora sono Autunno! E, finalmente forte dei miei passati errori e delle mie scontentezze, la mente finalmente al passo con il corpo o forse anche oltre il corpo, mi accingo a viverlo cercando di nutrirmi della sua essenza, della sua dolce malinconia, del suo calore e dei suoi colori che lentamente sbiadiranno fino a scomparire............e comincio a sentirmi contenta di quello che ho, del poco che sono riuscita a dare, del molto che ho ricevuto e con stupore comincio anche a vedere che ho seminato e raccolto e che il mio campicello è diventato un giardino. Scenderà anche l'inverno sul giardino della mia vita,ma sarà inverno solo per me, perché i giovani virgulti che cominciano a vivere la loro primavera, mi mostreranno fiori e foglie che guarderò con occhi diversi, e non farò morire i frutti che  le piante vigorose protendono per essere colti. Aiuterò quei frutti a far conoscere il loro sapore, con tutta la forza che rimarrà in me,
 sempre...nonostante tutto e tutti, al di là di me stessa.

martedì 17 settembre 2013

Ma tu sei.......

Stanotte ho fatto uno strano sogno. 
Ero ferma in mezzo a una strada deserta, bagnata di pioggia, nel buio della notte. Non riuscivo a fare più neanche un passo......poi improvvisamente è apparsa una sagoma in fondo alla strada......una piccola donna vestita di bianco, un pò curva, con il viso rugoso e un sorriso dolcissimo. "Vai........-  mi ha detto  -  continua a camminare - non vedi quante cose devi fare?"
L'ho guardata......"Ma tu sei......." e su queste parole il mio sogno è finito.
Mi sono svegliata e mi è tornata in mente la poesia che tempo fa mi aveva mandato Rocco insieme alle altre. Non l'avevo ancora pubblicata, non so perché.........non mi sembrava mai il momento giusto. Stamani il momento giusto è arrivato






A Madre Teresa di Calcutta

Minuscola,
avvolta nel tuo seri bianco,
con due strisce di cielo,
senza bellezza o potenza,
tu sei la regina della Carità.
Le tue mani rugose
hanno raccolto lacrime e sospiri.
Il tuo sorriso
ha lavato le piaghe dei miserabili,
e ha offerto la ciotola agli affamati.
Le tue carezze
hanno chiuso, adagio, gli occhi dei morenti.
Quando ci hai lasciato
ti hanno portato a spasso
per le vie di Calcutta,
la città dei tuoi poveri,
nel tuo ultimo abito da sposa.
I miseri hanno pianto,
i grandi hanno offerto corone,
i nemici si son ritrovati fratelli,
gli odi religiosi si sono placati
sulla riva della tua bara.
La tua morte
come la tua vita,
ha rivelato al mondo,
cercatore d’oro e di follie,
che è possibile amare,
è possibile vedere
negli occhi di chi soffre
gli occhi di Dio
e seminare pace.

lunedì 16 settembre 2013

La signorina Rivola

Ieri pomeriggio mi sono ritrovata in salotto, io spaparazzata sul divano, la mia mamma in bilico in una poltrona (troppo profonda per lei che è veramente piccolina e dalla quale se si fosse appoggiata non sarebbe più riuscita ad alzarsi), in quell'orario strano che va dalle sei  alle sette, in cui ormai è troppo tardi per fare programmi e troppo presto per mettersi a cucinare per la cena, che prevedeva una bella scorpacciata di funghi porcini. Alla fine, andando dietro a un desiderio che ho da tanto tempo e che sarebbe quello di sapere quanto più possibile della nostra famiglia, dei suoi trascorsi, dei suoi componenti antichi, che ho sentito qualche volta nominare, ma che non conosco affatto, ci siamo messe a parlare proprio degli antenati e ho scoperto tante piccole cose interessanti, venendo a conoscenza anche di due o tre fatti piccanti dei quali in famiglia , quando era piccola la mia mamma,........  'non si doveva parlare'.
E così una conversazione cominciata quasi per caso, è diventata invece interessante e coinvolgente e più che altro è stato bello vedere il viso della mia mamma mentre ricordava la sua infanzia e la sua gioventù, un viso ritornato improvvisamente vivo e arguto, specialmente quando la risatina che accompagnava qualche rivelazione un pò 'osé' le arrivava fino agli occhietti facendomi chiaramente intendere che senz'altro lei era molto vetusta, ma di testa c'era tutta.........eccome! E c'era con ironia, con l'esperienza della vita, con i tabù finalmente rotti....................Insomma proprio un pomeriggio piacevole, uno di quei pomeriggi che lasciano dentro tanta dolcezza e tanto affetto.
Ed è proprio parlando di cose vecchie,  a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale, ma con una puntatina anche a Garibaldi, epoi anche agli anni della mia infanzia  che a un certo punto è venuto fuori il nome della signorina Rivola.
La signorin Rivola, non l'ha mai saputo, né lo saprà mai, perché da tantissimo tempo è 'terra da pipe' come avrebbe detto il mio nonno con poca eleganza ma con molto realismio, ..........ma  ha avuto un ruolo importante  nella mia vita.


Agosto era il mese di  Marradi. Non c'era anno che non andasimo in ferie a Marradi, i miei genitori strafelici perché tornavano al paese natio, io col muso lungo, perché avrei voluto andare al mare ed essere in tutto e per tutto come le altre ragazze che quando tornavano dalle vacanze avevano un sacco di cose nuove da raccontare. Io non mi rendevo conto allora che ne avrei avute da dire molte più di loro,perchè a parte il mare che facevo anch'io, in quanto per una settimana mi portavano sempre sulla riviera romagnola, il resto lo passavo tra torrenti e monti e gente che mi insegnava tante cose che non sapevo.
Il lunedì col babbo e la mamma andavamo sempre a Marradi (la nostra casa invece è fuori dal paese), perché c'era il mercato e mentre la mamma si fermava ai banchi , io e il babbo ci infilavamo nel negozio della signorina Rivola. Aspettavo quel momento con impazienza, perché quel posto suscitava in me un interesse strano, quasi magico, che allora non riuscivo a spiegarmi, ma che mi ha seguito in tutta la mia vita.
Era un negozio piccolo, una cartolibreria e aveva un odore inconfondibile di inchiostro e di carta e di libri appena stampati, di matite colorate, che a me piaceva più di qualsiasi altro profumo avessi sentito e i miei occhi non si stancavano mai di spaziare tra tutte quelle cose, desiderando di possederle.
poi la signorina Rivola, usciva da dietro il bancone e ci diceva : andiamo di dietro........ e ci portava in un'altra spanza, dalla quale lei avrebbe potuto veder se qualcuno entrava in negozio, ma nella quale avrebbe potuto parlare indisturbata dei suoi argomenti preferiti con il babbo, mentre io ascoltavo affascinata,  parole che non capivo, ma che sentivo piene di cultura e di saggezza verso interessi vari. La signorina Rivola, con la sua eterna sigaretta in mano, distribuiva aforismi, cercava frasi nei libri che aveva in quantità sempre sparpagliati sul tavolino, a me offriva biscotti e caramelle, e al babbo caffè o un liquore che non ricordo più.
Qualche volta si aggiungevano altre persone, sempre uomini, e allora la conversazione si faceva molto animata mentre io guardavo il fumo che saliva dalle sigarette e invadeva la stanza. Parlavano di politica o di problemi sociali, dei quali io non capivo niente, ma che mi affascinavano. Nel mio immaginario di bambina mi sembrava che la loro fosse quasi una società segreta, e invece era un piccolo circolo culturale, nel quale ciascuno dava il meglio di sé.
Tutti rispettavano  le opinioni della signorina Rivola, anche quando dissentivano da lei, perché capivano che in quella donna tuttologa, c'era un sacco di  bella cultura, derivata da ore e ore di lettura non sterile, ma partecipata, convinta, costruttiva. E poi la rispettavano anche per come si presentava,col suo portamento disinvolto e signorile,  così esile, alta, distinta, con una proprietà di linguaggio che incantava anche me che allora ero proprio piccola.
E così anno dopo anno la signorina Rivola è entrata dentro di me e mi ha fatto desiderare libri e cultura e propietà di linguaggio, e più che altro mi ha lasciato il desiderio di quel piccolo gruppo di persone con le quali parlare di argomenti nei quali ciascuno possa mettere in movimento la propria intelligenza e arricchirsi l'uno con l'altro. In effetti ho letto tantissimo e credo di avere imparato tanto dalle mie letture.......per quanto riguarda il circoletto, alla fine sono riuscita a fare anche quello,un traballante circoletto che ha un nome strano e bizzarro. Si chiama "Gli amici del Grillo Parlante". Dentro di me sento che è giunto il momento di parlare anche di questo e lo farò nel prossimo post, e di ringraziare la signorina Rivola che inconsapevolmente mi ha regalato tanto.

domenica 15 settembre 2013

Lampi di felicità: anche le formiche.........

Stamani sarà difficile che da ciò che scrivo venga fuori un discorso logico. Mi sto accorgendo infatti che il mio pensiero fa enormi salti, e va di qua e di là, come se fosse una saetta, segno inequivocabile che dentro di me si sta agitando qualcosa che ha il temibile nome di ......incazzatura (se avessi scritto arrabbiatura non avrei reso l'idea) e quando mi succede questo non sono proprio un tipo.....amabile, anche perché difficilmente mi arrabbio, in genere riesco a controllare molto bene le mie emozioni, forse anche troppo, ed è per quello che quando gli argini del mio autocontrollo si rompono le conseguenze sono qualche volta addirittura plateali, perché richiedono il loro giusto sfogo, che siccome  non vuole riversarsi verso i miei simili e neanche verso i miei amici animali, per non parlare degli altri miei amici fiori, inevitabilmente si dirge verso l'oggettistica.
Ricordo una volta in cui la mia incazzatura, raggiunse l'apice proprio nel momento in cui dovevamo metterci a tavola per il pranzo e improvvisamente mi trovai a fare con calma apparente una pila dei piatti che avevo in tavola, sotto gli occhi sbalorditi dei miei familiari,  che rimasero a fissarmi senza proferire parola (capirono che non era il caso), mentre con fredda calma mi dirigevo verso il giardino. Una volta raggiunto il piazzaletto esterno, deliberatamente feci cadere i piatti a uno a uno e poi su quel misero cumolo di macerie sfogai tutta la mia rabbia repressa, saltandoci sopra a piè pari mentre mi aiutavo con un manico di scopa a compiere la mia opera di sbriciolamento. Per far capire meglio , in quel momento credo di essere stata la controfigura della scimmia che nel film  '2001 Odissea nella spazio'  si accinge a frantumare il passato con un osso di femore (o di tibia....boh!) che improvvisamente le ha fatto trovare consapevolezza di sé.Ma quanto sono stata bene dopo! E le risate che mi sono fatta! E' stato un attimo di autentica, sincera, liberatoria felicità!
Stamani, invece, magicamente mi sto accorgendo che scrivendo questi ricordi, la tensione lentamente si attenua. Non so se è un bene o no, perché questo è sicuramente solo un rinvio del botto, che poi avverrà in altro momento e magari per un motivo ancora più banale di quello che oggi mi ha portato ad arrabbiarmi in maniera vistosa e sproporzionata alla causa............ma vedo che tutti i soprammobili del mio salotto cominciano a tirare un sospiro di sollievo..........e anch'io lo confesso mi sento meglio, perché anche se ho una scorta di oggetti da rompere proprio in queste occasioni, il risultato non è lo stesso che tirare la prima cosa che ti capita a portata di mano. Ecco! Mi sto riappropriando della mia ingannevole immagine, che fa dire a tutti che io so trasmettere calma e serenità..........vizi privati, pubbliche virtù, o se preferite dott. Jekyll e Mr. Hyde.......del resto non è per tutti un pò così?
E comunque mi trovo daccordissimo col titolo di quel libro che parla anche di me, piccola formica che qualche volta nonostante se stessa e il suo ruolo, riesce ancora fortunatamente a 'incazzarsi'.

sabato 14 settembre 2013

Lode alla Bolletta

Avevo deciso che oggi sarei andata a comprarmi i colori a olio per poter continuare a dipingere, ma.........mi è arrivata una bolletta, bella, cicciona, sfacciata..........e i colori se ne vanno in cavalleria.
Io faccio parte di quei pittori squattrinati, che dipingono quando possono e con i colori che hanno a disposizione. Ma ora ne ho veramente troppo pochi da poterci contare a meno che non faccia come il mio primo giorno di scuola, quando il maestro mi mise in mano un pennello e i colori e io riempii un foglio tutto di verde! potrebbe essere un'idea.....





Intanto però mi sfogo un pò su questa signora che è venuta a trovarmi e che non si dimentica mai di farlo...........ma perchè non fa come me che non vado mai a trovare nessuno?




Mia cara, mia amatissima Bolletta
sei un'amica, presente, impagabile
di una puntualità oserei dir perfetta
un  incontro raro ed insostituibile
alla quale la costanza non difetta

Avessero gli amici la tua stessa affezione
di me si ricordassero con quella intensità
che mostri sempre ad ogni mia distrazione
se non rispondo con gran puntualità
al tuo affetto che mi da sempre emozione

So che mai te ne andrai,mi verrai sempre a trovare
partecipe di ogni  mia gioia e di ogni dolore
poca la gioia in verità... solo se non c'è da pagare
quanto al dolor mia cara....mi si spacca il cuore
già nel momento in cui da lontano ti vedo arrivare

Io non ti merito, sono incostante, non sono un'amica fidata
ma allora...perché continui ad essermi così tanto affezionata???

venerdì 13 settembre 2013

Il mistero di Orione

queste sono le piramidi nella luce in cui le ho viste io....cammello e omino compresi
Sto leggendo un libro che mi affascina e mi trasporta verso i miei luoghi prediletti, che sono le Piramidi.
Il libro ha un titolo affascinante: Il mistero di Orione e credo che tutti l'abbiano sentito se non altro nominare, perché l'argomento trattato ha avuto una risonanza vastissima e ha messo in discussione le tesi consacrate dall'egittologia tradizionale.
La sua lettura per me è nettare ed ambrosia, perché sono da sempre ammaliata dalla costellazione di Orione allo stesso modo in cui lo sono sempre stata dalle Piramidi  e trovarle legate nello stesso destino mi manda in brodo di giuggiole.
Mentre leggo questo libro, che è anche di lettura non dico ostica, perché esposto in maniera molto chiara, ma sicuramente complessa, per la serie di informzioni e di richiami di cui è ricca, io sono.....in Egitto, nel grande plateau delle Piramidi, dove sono stata anni fa, e il cui ricordo è così vivo in me, che se allungo una mano mi pare ancora di poterle toccare, se faccio un respiro più profondo, mi sembra di sentire ancora il profumo dell'aria egiziana, se chiudo per un attimo gli occhi, ritrovo tutti i suoi colori che esaltano la bellezza silenziosa di queste piramidi che non sono solo reperti archeologi, ma opere d'arte architettoniche e ingegneristiche, metafisiche e teologiche.
La teoria che scaturisce vivida dal Mistero di Orione è che ciascuna delle piramidi non sia stata costruita a gloria imperitura di ciascun faraone del quale porta il nome, ma per diventare il tassello di un sofisticato, impressionante disegno, la cui esecuzione è stata portata avanti da ciascun faraone della IV dinastia, per lasciare un grandioso messaggio che parlasse della terra legata alle stelle attraverso le figura di Osiride e di Iside. 
Insomma, il mio è stato un ritorno ai miei antichi amori, all'Egitto e ai suoi misteri ancora insoluti, ai richiami dell'ignoto che lentamente viene scoperto da chi si avventura nella sua storia che parla di preistoria, anche da chi una sera, proprio come faccio io, se ne stava a naso all'aria a guardare una fantastica notte stellata nel deserto dell'Arabia Saudita, e improvvisamente ebbe un'intuizione che ha dell'incredibile , ma che oggi si sta consolidando sempre di più, anche grazie a nuovi esperimenti fatti all'interno della grande piramide con il piccolo robot, Upuaut II: le tre stelle della Cintura di Orione sono allineate nella stessa identica,maniera in cui sono allineate le Piramidi di Giza. E il tutto, va a formare un gigantesco disegno del cielo, riportato in terra, dove si scopre che altri elementi trovano la sua giusta collocazione e un significato che trascende la primitica interpretazione. 
Vado col pensiero a Carter e alla sua caparbietà nel voler credere che dove stava scavando ci fosse sicuramente qualcosa che avrebbe cambiato nuovamente la storia dell'Egitto di allora, là dove tutti i più insigni egittologi dicevano che non poteva esserci niente............e invece venne fuori quanto di più bello l'Egitto potesse regalare.................il tesoro di Tutankhamon.
Basta! Che se fosse per me continuerei a parlarne per tutto il giorno, ma devo andare a lavorare, se non altro per riuscire a comprarmi altri libri e ancora libri, che soddisfino le mie curiosità e mi diano sempre nuove ali per poter volare fuori da me stessa.

PS- avevo scritto con il colore rosso, perché il rosso è il colore die 're', ma non si adattava allìEgitto e allora l'ho cambiato nuovamente con il giallo che è il suo colore naturale