lunedì 1 giugno 2020

Un giorno di tanto tempo fa


Ma era comunque un giorno come tanti altri, in cui il sole era sorto al mattino, forse in cielo c'era qualche nuvole e magari tirava pure vento. Insomma un giorno comune, che però dopo le poche parole pronunciate da un uomo che sapeva il fatto suo, sarebbe diventato un giorno speciale, uno di quei giorni che portano un peso sulle spalle, che mai nel tempo, che scorre beffardo, potrà essere tolto. Quell' uomo disse pochissime parole che suonarono così "Ama il prossimo tuo", e queste parole dettero il via al Grande Gioco, che ancora non si è concluso, semplicemente perché anche se qualcunio è riuscito a capire veramente che cosa vuol dire "ama il tuo Prossimo" è stato destinato a rimanere solo, perché nessuno gli è andato dietro, nonostante la buona volontà.
Il fatto è che ciascuno queste parole crede di averle fatte sue, ma non si è accorto di essersele spalmate addosso, adattandole alle proprie esigenze e al proprio modo di essere.
C'è da dire che in nome di queste parole, qualcuno ha fatto cose grandissime e ha sentito che il suo Prossimo doveva andarlo a scovare in Africa, in India, in capo al mondo. Sono state fatte traversate tranoceaniche in nome del Prossimo, ma prima sono state fatte anche tante Crociate. E sempre in nome dell'amore verso il Prossimo sono stati accesi roghi  e alzati muri. Per non parlare di quell'amore verso il Prossimo che ha soggiogato interi popoli e li ha annientati! Ma anche quello è nato come amore verso il Prossimo, un amore costruito e spiegato in maniera splendida e che rendeva lecito tutto ciò che veniva fatto. Ma qui si parla di un Prossimo spinto all'eccesso.
E veniamo a noi. Se qualcuno mi chiede se amo il mio Prossimo, rispondo senza esitare di sì, ma dentro di me so che non è vero. Perché io sono brava, lo so. Io mi commuovo quando sento in televisione le richieste di aiuto che si snocciolano come i grani di un rosario. Io qualche volta pigio il bottoncino del mio cellulare per donare due o cinque euro, a questa o quella associazione,  e mi sento tanto a posto.
Ma mi sento a posto davero? Mi sento a posto quando rinuncio a un pò di vestiti vecchi che metto nel cassonetto che raccoglie per i bambini del terzo mondo? Ho amato il mio Prossimo? Io sono tentata di credere di sì, ma non è mica vero. Eh no! Troppo facile via! E troppo comodo. Non che quando si fanno queste cose, non si facciano cose buone, e parlo solo di elemosine e di piccole rinucie o grandi rinuncie,o anche di ricche donazioni, e certo non di roghi e di discriminazioni....ma non è del tutto amore del Prossimo. E' altra cosa, bella, buona, ma altra cosa.
Ma allora che significato ha "Ama il Prossimo tuo"?
Con un bel pè di presunzione mi sento di dire che "ama il Prossimo tuo" trova la sua spiegazione nella autenticità inequivocabibe della pace che si trova  con se  stessi in certe occasioni neanche cercate della nostra vita. Credo che nella vita di ciascuno ci siano stati momenti in cui si sono attuate veramente quelle parole che ci vengono da lontano e che comunque sono così attuali. Sono momenti  che non hanno niente di grandioso o di eroico, momenti in cui si fanno delle scelte senza neanche a starci pensare troppo,  ma seguendo semplicemente cio che siamo dentro di noi, anche quando non lo sappiamo. Si può decidere  di andare avanti o girare le spalle e fare finta di niente, ma le scelte che verranno fatte porteranno a sentire stati d'animo molto diversi tra di loro.
Per esempio ci si può trovare in un giorno qualsiasi della nostra vita a dire una preghiera in chiesa e vedere che davanti a noi c'è una persona che piange sommessamente. Ci avviciniamo o ce ne andiamo in silenzio? Ma se ci avviciniamo e mettendo una mano sulla spalla di quella persona domandiamo :"Posso fare qualcosa per te"? sappiamo che stiamo per fare nostro un fardello del quale sicuramente non abbiamo bisogno, visto che la vita ne ha per tutti, e forse per condividere un dolore, che magari potremo solo ascoltare e non risolvere, ma la pace che sentiremo dentro di noi  è qualcosa di grandioso e che ci farà inequivocabilmente capire che abbiamo amato il nostro Prossimo. E questo è solo un piccolo esempio.
Chissà perché oggi sono qui a scrivere queste cose. Certo il mio non vuole essere un discorso moraleggiante. Ho detto che io per prima mi dimentico troppo spesso il significato di queste parole che quell' uomo ci ha messo davanti agli occhi con apparente noncuranza e tanta semplicità. Credo di aver scritto, proprio perché sentivo il bisogno di ricordale a me stessa, visto che è tanto più facile e tanto più comodo farne a meno.
Credo che nella società del nostro Tempo "Ama il tuo Prossimo" sia alleviare la solitudine di tante, troppe persone, che vengono dimenticate e lasciate a se stesse, immemori che magari quelle stesse persone in tempi andati hanno dato tanto di sé agli altri. Ha ragione chi dice che la nostra sia "una società liquida" dove tutto scorre troppo in fretta e cade nell'oblio, mentre invece basterbbe così poco a restituire un pò di felicità e più che altro a trovarla per se stessi, nella pace che ci viene data dalle nostre azioni. O perlomeno io la penso così!