domenica 14 novembre 2021

Il mio Quipu


 Questo è un particolare del mio plaid preferito. L'ho ritrovato in un baule  parecchi anni fa, ed è stato subito mio.

Stamani mentre rifacevo il mio letto, ho indugiato su di lui, inizialmente senza capirne il motivo.

Poi improvvisamente la lampadina si è accesa. Come avevo fatto a non pensarci prima? Dopo anni e anni di uso quotidiano nei mesi invernali?

Ma sì, mi sono detta il mio plaid , o meglio la mia coperta all'uncinetto, somigliava tantissimo a un Quipu peruviano, uno di quei marchingegni non ancora finiti totalmente di conoscere, con cui le antiche genti facevano tutto, passando dall'alfabeto, ai calcoli, alla storia, alle scienze.Quipu: The Ancient Computer of the Inca Civilization - Peru For Less

Senza pretendere tutto questo, però mi sono accorta che i colori, i filamenti di diverso spessore, potevano portarmi a ricostruire la mia vita  da quando ero bambina, fino al punto in cui le mani sapienti della mia mamma sono riuscite a portarlo.

Date e avvenimenti sono scritte su quelle maglie fatte all'uncinetto, e guardandole attentamente sono riuscita a ricordare cose di tanti anni fa e persino i momenti in cui quelle lane sono state usate. Insomma un calendario particolare, dove è scritta la mia storia, quella della mia famiglia e in parte anche quella dei miei figli, un almanacco che mi ha scaldato fino ad oggi senza che io ne avessi consapevolezza, nelle mie notti invernali. Una coperta che da ora in poi, sono sicura, conoscendomi, vedrò sempre con un misto di stupore, riconoscenza ed affetto.

Mi chiedo se in futuro sarà ancora possibile trovare nelle case, magari dentro un baule o nascosto in un armadio, manufatti come questo, in una società come la nostra dove "l'usa e getta" è il principio che la guida e che si tira dietro tutta l'economia mondiale.

Una volta, e neanche tantissimo tempo fa, anche se sembra che siano passati diversi secoli, non si buttava via niente, tanto meno gli avanzi di lana, seguendo l'insegnamento delle bucce e dei torsoli delle pere che Geppetto aveva dato a Pinocchio per sfamarlo e che il burattino inizialmente non aveva voluto, salvo poi mangiare tutto per placare la fame. "Vedi, dunque, — osservò Geppetto — che avevo ragione io quando ti dicevo che non bisogna avvezzarsi nè troppo sofistici nè troppo delicati di palato. Caro mio, non si sa mai quel che ci può capitare in questo mondo. I casi son tanti!... —

Quante cose ci ha insegnato e ci insegna ancora il passato, che ogni tanto torna a fare capolino nella nostra vita, quando meno ci si aspetta, anche attraverso un plaid, ma preferisco chiamarla coperta, che viene a parlare di come si viveva una volta!