domenica 5 agosto 2012

Il Gabbiano




Il gabbiano, da sempre immagine di libertà sconfinata, forse per il suo volo tra due azzurri che non si toccano mai ma che ci sembrano un'unica meravigliosa realtà senza confini!
Qualche volta anche i gabbiani pregano con il loro grido, che non è un semplice garrito, ma qualcosa di diverso che ci attraversa l'anima, perché lo riconosciamo come qualcosa di nostro, che nasce e muore  dentro di noi.....................ce lo dice Rocco con questa sua poesia, che mi piace regalare a tutti i gabbiani del mondo.




Signore,
grazie prima di tutto dei mari che hai regalato da sempre
a noi gabbiani.
Ci sentiamo molto felici
d’avere questo mondo liquido,
vivo, ricco di pesce e di fiori strani
che nemmeno sulla terra asciutta crescono e sbocciano
con tanta rarità di bellezza,
o nel silenzio delle bonacce o nel rombo dei marosi
e nelle tempeste che lavano le rocce,
le sabbie e le spiagge.
C’entriamo dentro, nell’acqua, nel vento,
con i nostri stridii non del tutto gradevoli,
ma pur sempre orgogliosi di dirti grazie
per tanto spazio di liberà concessoci.
Credo che Tu qualche volta ti diverta,
come noi e con noi, non visto ma presente,
a queste nostre feste di famiglia,
quando tutte le nostre famiglie
si riuniscono per rivedersi, per salutarsi,
branco con branco,
e creare in tal modo quasi un’orchestra
di cui il padre Mare è il sottofondo,
per così dire, baritonale.
Non smettere mai, Signore,
per favore,
di giocare insieme con noi.

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