sabato 28 febbraio 2015

Homo tecnologicus

Ebbene sì! Questa è l'era dell'Homo tecnologicus, di quell'homo che si regge ancora su gambe traballanti, che non usa quasi più e da qui il rammollimento....ma non divaghiamo.
Oggi tutto è tecnologia,anche andare a fare una pisciata è tecnologia che racchiude in sé carta igienica profumata, dosatore di acqua, deodorante al mughetto.......
Oggi la febbre ci si misura col termometro a distanza, con paurose oscillazioni repentine da uno stato di completa salute, a quello di malattia grave, a seconda di come si è preso la mira.
Oggi la dieta è bilanciata,proprio come dice la parola,ma non bilanciata su una semplice bilancia, ma su una di quelle computerizzate, perché anche un milligrammo può fare la differenza....
Oggi parli al telefono per la strada e non vedi neanche più l'ausilio dell'auricolare, e neanche del telefono. Cammini, semplicemente cammini e se la telefonata ti fa incazzare, gesticoli anche e alzi pure la voce mentre cammini da solo e una persona tra tante ti guarda un pò stupita, un pò ammirata, un pò invidiosa...perché lui sì e io no? ...sembra domandarsi. E il giorno è lì anche lei, uomo o donna tecnologico, pronto a stupire qualche altro.
Oggi la televisione ha raggiunto gradi di definizione visiva e uditiva altissimi. Oggi c'è il digitale, maremma ciuca......peccato che la mia televisione, di ottima marca tra l'altro, comprata non più di tre mesi fa, improvvisamente sia diventata un quadro nel quale si vedono solo bellissimi colori tutti a bande verticali.....quando l'ho spenta la sera prima funzionave benissimo e la mattina dopo era tutt'altra cosa.....ma se la lascio accesa, di nuovo maremma ciuca, fa proprio arredamento e sul mio cassettone inizio ottocento sembra proprio un quadro di Kandinsky. Ma se io volevo un quadro di Kandinsky, un poster riuscivo a comprarmelo anch'io! Io invece volevo una televisione che funzionasse e sono sicura che garanzia e scontrini vari , quando mi troverò davanti all'homo tecnologicus che dovrà decidere del futuro del mio ultimo acquisto, non mi serviranno proprio a una bellissima cippalippa e a me non resterà altro che andarmene con le pive nel sacco non dopo aver augurato all'homo tecnologicis, di infilarsi la mia televisione per il verso largo nel di dietro.......sempre tecnologicamente, ci mancherebbe altro.....io sono per il progresso e il consumismo!


ps - mi rendo conto che ho usato un gergo da carrettaia, e tra l'altro non ce l'ho neanhe con l'homo tecnologicus che troverò davanti a me, poveraccio anche lui fail suo lavoro..... ma era l'unica maniera di esorcizzare la rabbia che si era impadronita di me. Veramente ci sarebbe stato anche un altro modo: quello di rompere qualcosa che fa rumore (i piatti sono l'ideale), che ho già testato in passato e che funziona a meraviglia, ma mi pareva che per oggi ci fosse già abbastanza di rotto via!!!!!

martedì 24 febbraio 2015

E il tempo.......

..........e il tempo si mise a correre
e mi accorsi di avere due possibilità.
O restare immobile e nostalgica
 a crogiolarmi nei ricordi del passato
o correre col tempo e sorpassarlo
per cercare nuovi orizzonti.
Ho scelto la seconda e non sono pentita.
Ho riacceso il motore della mia vita
e son partita per una strada nuova...
Dove mi porterà?  E chi lo sa?
Ma non è forse questo
il bello della vita?











lunedì 23 febbraio 2015

Cippalippa ruspante

Eeeehhhh! Mi sa che devo aggiungere qualcosa al mio post 'Caput Mundi'.
Me ne sono resa conto proprio stamani, durante la mia passeggiata quotidiana.
In effetti devo confessare che io non posso essere considerata tra quelli che desiderano vivere a Roma....poi magari se dovessi stabilirmi lì per qualche motivo, sono sicura che finirei per innamorarmene, o meglio, affinerei il mio innamoramento, perché sono innamorata di Roma da sempre...e come potrebbe essere diversamente? Essendo appassionata di archeologia e di arte, come potrei non volere bene a una città come Roma? E infatti mi piace andarci per poche ore, ma poi devo tornare via, perchè io sono un tipo agreste, ruspante, e ho bisogno di suoni diversi da quelli che si sentono a Roma e in qualsiasi altra città.  Me lo ricordavano proprio stamani i galletti che cantavano a squarciagola, i merli che cominciano a fischiare, i cani che scorrazzano felici tra gli alberi sull'erba gelata di brina. Me lo confermava l'aria frizzante e pulita di una mattinata come tutte le altre e il silenzio incredibile che tra due filari di cipressi riporta in Canneto, la strada che costeggia il tempio  di san Biagio, capolavoro del Sangallo. Eh sì! perché anche noi, nella nostra civiltà contadina, abbiamo comunque bellezze incredibili che confermano che i toscani l'arte la succhiano col latte materno e ci rendono un popolo bizzarro, italiani tra gli italiani, con un orgoglio tutto nostro e difficilmente spiegabile almeno da me, anche perché non potrei aggiungere una virgola in più a ciò che ha già scritto Curzio Malaparte in 'Maledettei toscani'.
Che gli altri continuino a desiderare di andare tutti, ma proprio tutti a Roma.....io sto bene quassù, nel mio paese fuori del tempo, del quale io posso dire tutto il male del mondo, ma guai a chi me lo tocca! Che non sarà senz'altro 'Caput Mundi', ma che alla fine, cerca e ricerca riusciremo a rendere anche lui Caput di qualcosa, non fosse altro che della Cippalippa. So che su questa parola sono stati versati fiumi di inchiostro, per spiegarne il significato. Insomma che ci crediate o no è un termine che ha una sua importanza e che sta girando per il mondo che è proprio pieno di cippalippe delle quali anch'io mi onoro di far parte!

venerdì 20 febbraio 2015

Caput Mundi

Ma dico io! Che cosa c'è di più bello che fare a cazzotti  in un ring di fama mondiale? Che se poi questo ring è Piazza di Spagna a Roma, non si può chiedere di più! Se poi  l'arbitro di fama mondiale è indicato nella fontana della Barcaccia del Bernini, che come tutti gli arbitri viene riempito di insulti, oggetti contundenti, sfoghi umorali e quant'altro, è solo aggiungere fama all'arbitro.
Peccato che i partecipanti alla grande scazzottata non fossero proprio personaggi di elite, e conosciuti per la loro finezza, la loro correttezza, il loro 'savoir faire'. Peccato davvero, perché hanno perso l'occasione di passare ai posteri come eroi e se si ritroveranno commemorati da una targa, lo saranno solo per la loro volgare villania.
Ma Roma è Roma e attira tutti! Un conto è fare un gesto simile in una città dell'Olanda o del resto del mondo, un conto è farlo a Roma, perché Roma è o non è Caput Mundi?
Roma attira tutti, ma proprio tutti......o non si vede chiaramente anche in questi giorni? "Ci troveremo a Roma!" "Roma ci aspetta!" "Appuntamento a Roma!". E che vuol dire questo se non confermare questa fama millenaria?
Tutti vogliono andare a Roma, anche quelli che proprio dicono di non poter sopportare la vita in città, anche un mio amico che proprio non ci voleva andare, ma poi ci è andato e ora chi lo schioda più.....anche i miei gatti che dicono che qui l'aria sarà sicuramente più buona, ma lì c'è più vita, specialmente al Colosseo e più che altro c' è più trippa, che se anche ti dicono 'non c'è trippa per gatti' non è mica vero, è solo che la trippa se la sono pappata un pò più in là. E tutti, ma proprio tutti,  poi quando ci sono, non ne vogliono più venire via, un pò per i motivi già detti, ma più che altro per i bucatini cacio e pepe, che come li fanno a Roma non li fanno da nessuna parte e che tutti, ma proprio tutti li possono mangiare, perché non esiste nessun impedimento né etico né dietetico, per farsi due bucatini cacio e pepe in buona compagnia..
O vuoi vedere che il bucatino cacio e pepe sarà quello che unirà tutti, ma proprio tutti, anche gli irriducibuli Hooligans? Magari prima di andare a giocare una partita. qualsiasi partita della vita,  di qui in avanti qualcuno dirà " Ao, ragà, semo uniti e  annamose a fa na sforchettata de cacio e pepe...hai visto mai!" e mi scuso per il mio pessimo romanesco, ma da una toscana come me, non ci si può aspettare di più.

mercoledì 18 febbraio 2015

Esentasse

In questi giorni mi sono seduta più di una volta davanti alla pagina vuota del mio Blog per scrivere qualcosa, ma, cavolo, mi sono dovuta arrendere.......non ho proprio niente da dire, se non le stesse cose che ormai ho scritto fino all'esaurimento. Chissà perché?..... mi sono detta, e mi sono subito anche risposta, perché l'onestà fa parte della mia natura e quindi non mi va di inventarmi una qualsiasi scusa esistenziale. Non ho niente da dire perché questo per me è un periodo di forte abulìa e  semplicemente mi limito a rimanere  in ascolto. Ho alzato tutte le antenne disponibili nella mia personcina e mi sono messa in ascolto di tutto ciò che mi giunge dall'esterno, e ciò che mi arriva è veramente tanto, e tutto molto brutto, ma talmente brutto, che i miei fatti personali in confronto sono una barzelletta.....Il problema vero per me è che non riesco ancora a dire quello che penso, perchè improvvisamente la prudenza è entrata anche nel mio blog e il mio sesto senso mi esorta a meditare profondamente prima di esternare il mio pensiero. E siccome la prudenza molte volte l'ho buttata alle ortiche, ma ho sempre ascoltato il mio sesto senso, me ne sto tranquilla, riempiendomi di tutto ciò che mi arriva dal mondo, cercando di mantenere un equilibrio, che oggi, credo, sia difficile avere.

Però, un aforisma, quello lo posso scrivere, perché è nato proprio da questo mio silenzio.




" Ama profondamente il tuo pensiero, perché è l'unica parte di te che è rimasta ancora libera ed esentasse"
da Piccoli Pensieri di Kind Butterfly

domenica 8 febbraio 2015

Pentitevi!!!

Il 'fatto' è accaduto giovedì scorso al mercato. Ero andata, anche di corsa, a comprare del cotone per fare dei lavoretti all'uncinetto, e all'ingresso del mercato, avevo visto un capannello di persone con dei volantini in mano. Tutti i giovedì c'è qualche rappresentante di un partito che ne distrubuisce per fare adepti. Io, che non sono per niente interessata né all'uno né all'altro partito, ho dunque tirato dritto, senza neanche guardare chi fossero.
Arrivata al banco desiderato, mi sono messa a sciegliere senza pensare più a niente che non fosse il colore del mio cotone, quando all'improvviso dal fondo della strada che si forma tra le due ali delle bancarelle, è apparso un uomo alto, che tenendo con le braccia protese in alto un cartello sulla sua testa, ha cominciato a gridare con voce tonante: "Pentitevi! Pentitevi! Pentitevi uomini di poca fede....il regno dei cieli è vicino.....pentitevi dei vostri peccati, voi, uomino peccatori....." e altre amenità del genere.
Ho alzato gli occhi credendo di vivere una scena surreale, dettata dalla mia fantasia e invece era tutto proprio vero e molta gente guardava allibita come me il novello battista, con tanto di nome della sua setta, che però non ricordo,  che si accingeva a scagliare i suoi dardi  infuocati verso l'Erode di oggi.
Una signora molto vecchia che stava frugando in quel momento in un cestino pieno di rocchetti di fili,  senza smettere di fare il suo lavoro ha detto molto tranquillamente: "Io con i miei peccati ci convivo proprio bene!" e sentire questa persona carica ormai dell'esperienza di una vita, dire queste parole, mi ha spinto a guardarla con simpatia e solidarietà. Anche perché è difficile sentire una persona ammettere di avere peccato e di stare bene con i suoi peccati, che alla fine non sono altro che l'ordito della sua vita.
E' a questo punto che ho cominciato a pensare ai miei di peccati e così anch'io mi sono detta che facevano parte della mia vita, del mio modo di essere la persona che sono oggi. E poi che cos'è il peccato? Quando ero giovane io, anche guardare il film 'Sayonara' era peccato, tant'è che l'ho visto solo in età adulta, più che altro per scoprire quel peccato per cui mi era stata vietata la sua visione.....senza trovarlo. Più tadi portare la minigonna era peccato, truccarsi un pò il viso e le labbra era peccato, solo le donne poco serie facevano così e questo senso del peccato non mi fu inculcato da persone anziane, ma da una giovane come me. Poi fu peccato anche ascoltare i Beatles e i Rolling Stones e da lì si arrivò al mio peccato più grande: quello di desiderare di fare la scuola d'Arte. Non era conveniente per una ragazza seria andarsi a mischiare con quelli che notoriamente erano persone poco serie e per niente raccomandabili. E chi me lo diceva al solito era una persona giovane come me. Ma se era peccato  fare non era forse altrettanto peccato desiderare?E io ho continuato a desiderare la scuola d'arte e il mondo dell'arte per tutta la vita, sapendo che mi sarei contentata di essere trasgressiva solo per venire incontro al mio desiderio naturale di non abbrancarmi e di essere solo come mi volevano gli altri. Niente di più. Così non è stato, ma trascurare questo 'peccato' ha fatto sì che la mia vita andasse su binari non scelti da me, che a lungo andare mi si sono rivelati troppo stretti. E così alla fine anch'io mi ritrovo ad essere affezionata ai miei peccati, quelli commessi e quelli che avrei potuto commettere, che alla fine,proprio perché non realizzati diventano delle icone che continuo a guardare con desiderio. Se ci si pensa bene, tutti i desideri, le aspirazioni individuali, sono considerate peccato da qualcuno. Se credi in un dio, ma non sei dalla parte di chi ti vuole come lui, fai peccato; se pensi di inseguire un sogno, ma non è il sogno della persona che hai accanto, questo è peccato; anche se cambiano gli opinionisti e chi ti punta il dito contro, a turno tutto è peccato, un pò come è accaduto a me per altri versi in cui qualcuno durante tutto l'arco della mia vita non ha mai finito di dirmi che non avevo ancora l'età, solo per sostituirlo con  non avevo più l'età" e vaffa in tasca a tutti quei  censori severi con gli altri e permissivi con se stessi, penso che sia giusto che ormai me ne infischi altamente  e del peccato e dell'età.

domenica 1 febbraio 2015

Nuovo Umanesimo

Ierisera cena culturale! Ho deciso di continuare a partecipare a questi incontri, perché ora sono molto pù libera  di qualche tempo fa di esprimere il mio pensiero e quindi anche di andare controccorente. Del resto è sempre stato quello che ho desiderato da questi incontri......pungolare, non fare allineare, usare il  proprio cervello  e non solo quello degli altri, arricchirsi delle esperienze altrui e dei pensieri altrui, scartando tutto quello che molte volte è solo inutile zavorra.
Ora siamo alle prese con il 'Nuovo Umanesimo', l'argomento che ci è stato regalato dritto dritto dal Papa e che appena l'ho sentito nominare non ho potuto fare a meno di pensare che sarebbe stato un grosso, grasso, noioso pistolotto.E in effetti è così, o almeno è stato così la prima volta, quando è stato fatto un escursus sull'Umanesimo che abbiamo sempre conosciuto. Roba che alla fine il mento toccava sul tavolo e gli occhi avevano preso un'espressione che  a un primo esame poteva sembrare attenta, ma che invece era solo vitrea, mentre la ricca cena appena ingurgitata, favoriva il sonno propiziatorio....quello che libera da ogni male e da ogni noia insomma.
Ma poi mi sono arrivati due refoli di vento, di quelli birichini e destabilizzanti che arruffano  tutti i capelli, ma che alla fine quando riesci a vedere di nuovo qualcosa, ti accorgi  che incredibilmente è diventato tutto chiaro e che ora sai che cos'è il Nuovo Umanesimo, sai che cosa significa nella nostra vita sociale odierna, e che può avere anche una componente religiosa, ma più che altro ha centrato quello che è il più grande problema  dell'uomo di oggi, che è sbandato e sempre più solo. Ecco il 'Nuovo Umanesimo' è solo questo: dire fine alla solitudine dell'uomo.. Solo questo ? E come si fa a mettere fine alla solitudine dell'uomo, a far ritrovare principi e valori nei quali tutti gli uomini si possono identificare?
Ebbene non cicrederete ma i due refoli di vento che sono venuti a scompigliarmi i capelli sono poche parole e un'immagine. Del resto ciascuno ha i refoli di vento che si merita e i miei sono veramente tosti perché le parole sono del cardinal Scola e l'immagine di papa Francesco.
Ecco le parole: il dono di sé. Ed ecco l'immagine: un poliedro dalle tante facce tutte coese e comunque diversa l'una dall'altra. Tutto qui? Sì tutto qui, ma è tanto credetemi, è tanto, e il mio cervello ha cominciato a funzionare a meraviglia, mentre mi accorgevo che ogni tasello prendeva il giusto posto. Difficile? No! Difficilissimo, ma non impossibile, se uno sa bene interpretare e poi mettere in atto il proprio pensiero. Il risultato? Una nuova forza, la cui potenza aumenta in misura di quanto diminuisce la solitudine. Amen