martedì 12 marzo 2024

UNA GITA FUORI PORTA

 Avete presente una domenica uggiosa, quando il tempo piove, e c'è nebbia e poi esce un raggio di sole e poi giù, di nuovo acqua?

Questa, se ho reso l'idea è stata la domenica qui da noi a Montepulciano, tant'è che veniva voglia solo di stare in casa e dopo aver pranzato, andarsi a fare una bella dormitina.


Invece siamo andati a votare per le primarie dell'elezione del nuovo sindaco di Montepulciano e dopo ci siamo chiesti: "E ora che si fa?"

E così è nata l'idea di andare a San Quirico, uno dei paesi fuori porta vicini a Motepulciano, che tra l'alttro avevo visto di sfuggita solo passandogli accanto anni fa, mentre sfrecciavo con la mia mitica Punto, che già allora reggeva l'anima con i denti.

 

TURISTI PER CASO

 

Ed è stata proprio una felice idea, perché San Quirico è proprio bello e si adorna di  Chiese stupende, di fattura Romanica, che mi hanno subito conquistato e mi hanno immediatamente catapultato nel passato, come del resto ha fatto una strada, stretta, decisamente medioevale che porta a certe torri tuttora abitate.

Proprio accanto alla prima chiesa che si trova entrando in paese c'è Palazzo Chigi, il cugino più povero del palazzo Chigi di Roma, ma massiccio e imponente, specialmente in un luogo piccolo come San Quirico. Sembra quasi che sia capitato lì per caso, ma così non è, perché san Quirico nei tempi andati è stato un luogo ricco e pieno di potere. In ogni caso a me la Collegiata, che si adorna nel portale , di due coccodrilli, e di sepenti che avvolgono le colonne di arenaria e che custodisce anche la tomba di un certo conte, del quale non ricordo il nome, ma che è rappresentato in una lapide di pietra come un cavaliere con la spada, che mi ha fatto pensare ai Templari,  mi ha decisamente affascinato più del palazzo, ma questo dipende dai miei gusti.

La seconda chiesa, molto più piccola, e ancora più antica, infatti risale all'XI secolo, mi ha letteralmente conquistato con la sua semplicità e i motivi allegorici del suo portale, che richiamano quelli della maestosa Abbazia di Sant'Antimo a Montalcino, ed è lì che ho cercato di proiettare la mia fantasia, cercando di materializzare la gente di allora e il modo che avevano di vivere, di lavorare, di pregare, di aspettare giorno dopo giorno il domani che nasceva nella stupenda val d'Orcia. E ci sono riuscita.

 

L'AVVENTURA

 

Forse è proprio per questo motivo che quando uscendo dalla chiesina, ho visto che subito dietro c'era un archetto, piccolo, gentile, che portava la scritta 'Giardino delle rose', ho chiesto se potevamo andare anche lì, e piena di curiosità sono entrata. 

Ma il giardino delle rose è niente in confronto a quello che ci si è presentato davanti poco dopo.horti leonini san quirico d'orcia Un grande giardino all'italiana, che  con le  sue siepi, tagliate con una precisione millimetrica mi ha  fatto rimanere a bocca aperta . Erano gli 'Horti Leonini', così denominati perché sono stati progettati da Diomede Leoni (ma questo l'ho scoperto quando sono tornata a casa). Cominciava a imbrunire, i colori del cielo, un po' plumbei, un po' rossastri, erano splendidi, dentro eravamo soli, non si sentiva il benché minimo rumore, e ci siamo lasciati avvolgere da quell'atmosfera di pace, di serenità, di sensazione di essere fuori del tempo (e in effetti poco dopo ce ne siamo dovuti accorgere). L'abbiamo girato in lungo e in largo, soffermandoci anche a guardare i resti dell'antica torre, fatta brillare dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. La torre non c'è più, ma il suo fascino se possibile ne è stato accresciuto e trasmette  un forte  monito, udibile solo da chi è capace di ascoltare.

Infine, contenti di quel che avevamo visto,  ci siamo avviati all'uscita, e con stupore ci siamo accorti che il cancello era chiuso con il lucchetto. Siamo tornati con calma verso il 'Giardino delle rose' e anche lì abbiamo dovuto constatare che il cancello era stato chiuso.

Eravamo imprigionati dentro un giardino e il crepuscolo avanzava e con lui il freddo. E ora che si fa?

Mi sono affacciata al muro  di cinta, ma ho dovuto subito rendermi conto che era un pò troppo periglioso, per la mia veneranda età, calarmi dall'altra parte. Mi sono avvicinata al cancello, ma non è passata neanche una persona.

Mio figlio,molto più pratico di me ha chiamato i Carabinieri con i quali ha scambiato una conversazione scherzosa, chiedendo se dovevamo passare lì la notte. Gli è stato risposto se avevamo una tenda per accamparci. Purtroppo non ce l'avevamo, ma avevamo già dato un'occhiata a una specie di antro che era lì nelle vicinanze. Il tutto ridendo e scherzando.

Dopo venti minuti i nostri soccorritori ci hanno fatto uscire da quella magnifica prigione, quasi regale, e abbiamo continuato la nostra escursione per guardare le ultime cose, ma quando siamo entrati in una porta che si affaccia sulle mura, , io sono rimasta all'ingresso. Hai visto mai che venissero a chiudere anche quella?

E così la domenica appena trascorsa e cominciata con un senso di noia si è trasformata in qualcosa che non solo ha allentato  le tensioni del vivere quotidiano, ma ci ha regalato anche qualcosa di bello da ricordare.


Ps - Ho sempre considerato Montepulciano, bello come un brillante, ma i paesi che sono intorno più o meno vicini, sono altrettanti brillanti che danno luce alla nostra bella Terra.

 

 

venerdì 8 marzo 2024

Non solo 8 Marzo

 

......e più che altro non credere che  "la parte più bella" voglia dire avere successo, possedere le cose che hai sempre desiderato, essere simpatica/o a tutti, non avere più problemi di nessun genere.

No! No davvero. La parte più bella della vita, quella che sembra non arrivare mai, si costruisce lentamente,  attraverso le esperienze che ciascuno di noi fa nel cammino della propria esistenza, quando sente che non è bello solo avere, ma anche dare. E quando si da qualcosa di noi agli altri, per far valere i diritti di tutti, quando esprimiamo il nostro pensiero perché diventi la libertà di ogni pensiero......ecco, io credo che allora cominci veramente la nostra trasformazione da semplice donna o da semplice uomo, in persona senziente ed empatica.

Ed è da questo punto, da quando ci accorgiamo che accanto a noi ci sono uomini e donne che non sono ombre che ci passano accanto, ma persone vere,  che comincia il cammino che io credo possa portare alla parte più bella della nostra vita.

Io ne ho avuto un piccolo assaggio proprio stamani, giornata della donna.

E a te donna, nel giorno della tua festa, e a te uomo che nasci  da donna, io  auguro di credere sempre che la bellezza della vita possa manifestarsi, in qualsiasi momento della tua esistenza, a dispetto di ogni dolore, di ogni ingiustizia.