martedì 31 maggio 2016

Vorrei...

Vorrei un giorno affacciarmi
alla finestra della vita
e trovare questi colori
in un mondo che parla di armonia.

No! Non ditemi subito che è utopia.
Lasciatemi credere ancora per un pò che la bellezza può essere vera.

Lo so che è solo un sogno, ma sognare è la spinta vitale  del mio andare.

Vorrei un giorno affacciarmi...
e dire come è bello questo  mondo che è solo nella mia  immaginazione...

Ma è mio e nessuno me lo può sciupare.

Maddy

Un giorno, neanche tanto tempo fa, durante una riunione nella quale venivano presi in considerazione alcuni tra i più eminenti personaggi dell'Antico e del Nuovo Testamento, ci fu domandato con quale di questi pensavamo di essere più in sintonia. Ne ricordo solo alcuni, ma tra di loro c'era senz'altro Davide, Mosè e poi Maria e Maria Maddalena.
Le preferenze andarono per lo più a Davide, qualcuno optò per Mosè....solo uno confessò la sua ammirazione senza riserve per Maria e io scelsi la Madddalena. 
Maddy
Non avevo avuto il minimo dubbio sin dall'inizio e molte volte mi sono domandata il perché dell'ammirazione e  dell'affetto che nutro per questa figura di donna. Anche durante la riunione cercai di dare una spiegazione esauriente, che motivasse questa mia preferenza, ma anche se forse contentai la curiosità degli altri, so che non arrivai a toccare il nocciolo della questione. 
Molte volte mi capita di dipingere volti di donne e mi accorgo che in tutte c'è uno sguardo di malinconia, un abisso insondabile dell'anima, un mistero mai rivelato. Mi sono anche detta, che con tutta probabilità, anche non essendone cosciente, non faccio altro che portare me stessa su quei volti....e ciò è probabile, ma questo non arriva a spiegarmi questo interesse per la Maddalena, che per me resta uno dei personaggi più affascinanti e miserioso del Nuovo testamento. Quando dipinsi il volto di questa giovane donna che chiamai istintivamente Maddy, non avevo fatto nessun riferimento razionale a Maria Maddalena, ma quando la guardo, io ci vedo lei, con le sue domande e il suo silenzio. E continuo a chiedermi perché.

lunedì 30 maggio 2016

L'infiorata è volata



Ed eccoci qua. Venticinque anni dopo la nostra prima infiorata, di nuovo in piazza per metterci alla prova una volta di più. Quest'anno la nostra  infiorata, per la prima volta è stata progettata per essere tridimensionale, e l'abbiamo programmata con quello spirito che dice "L'impresa riuscirà se ciascuno avrà fatto bene la sua parte". Devo dire che da questo punto di vista, a parte qualche lieve defaillance, ciascuno ha fatto bene la sua parte. Tutti noi ci siamo impegnati al meglio di noi stessi, tranne il tempo, che si è impegnato anche lui, è vero,  ma per andare contro le nostre aspettative e alla fine ha pensato di essere lui il vincitore. Abbiamo superato la mattinata di acqua e le raffiche improvvise di vento, ma quando già quasi tutto era terminato e noi, cominciavamo a guardare con occhio soddisfatto il risultato della nostra opera, è arrivato una specie di tornado che è durato sì e no, cinque minuti, ma tanto è bastato per distruggere tutto. Dopo i primi minuti di attonito sbigottimento, in cui ci siamo resi conto che niente di ciò che avevamo fatto era recuperabile, e già sentivamo il peso della fatica di una giornata di duro lavoro, ci siamo resi conto che le opere di legno tenute insieme dalle corde, avevano retto egregiamente, per cui, senza perderci d'animo, abbiamo riprogettato un qualcosa che parlasse di noi scout, del nostro lavoro, e che rendesse veritiere le parole "lo scout ride e canta nelle difficoltà" e così abbiamo improvvisato un vero e proprio campo scout e abbiamo abbellito il ponte che era stato costruito e che era servito per poter parlare un pò di noi. Lo riporto qui sotto.





Trent'anni della nostra storia



«Dove c'è un muro c'è chiusura di cuore: servono ponti, non muri» Francesco





Queste le parole di Papa Francesco, e noi le abbiamo sentite immediatamente nostre, perché nell'arco di questi trent'anni di attività, abbiamo sempre cercato di costruire ponti.

Abbiamo costruito decine e decine di 'ponti tibetani', dove abbiamo messo alla prova la nostra forza, il nostro coraggio e la determinazione di ciascuno di noi per arrivare in fondo al suo duro percorso; abbiamo costruito ponti con un'unica corda e una carrucola, sempre per essere preparati ad affrontare l'ostacolo che ci poteva impedire di raggiungere chi era dalla parte opposta; abbiamo costruito ponti di pietre, per attraversare i torrenti che ostacolavano il nostro cammino; abbiamo costruito ponti di colori e siamo andati anche 'oltre l'arcobaleno' col nostro giornalino, dove i più piccoli di noi scrivevano le loro imprese, le loro aspettative, i loro incontri; abbiamo costruito ponti con le nostre mani, mani, sempre pronte ad accogliere chiunque sia voluto stare con noi, senza problemi di pelle, di razza, di religione, di lingua; abbiamo costruito ponti cercando di raggiungere realtà diverse dalle nostre per riuscire a parlare un linguaggio comune; abbiamo costruito ponti anche con chi non ci voleva e ha cercato di impedire che raggiungessimo la sponda opposta..............abbiamo costruito ponti, cercando sempre di fare del nostro meglio ed essere sempre pronti a guardare e interagire con il mondo che cambia in maniera veloce, a volte remando anche controcorrente, ma sempre guardando dove volevamo andare.

Trent'anni  fa cadde un sasso nelle acque tranquille di un lago invisibile e che pure era lì, nella nostra realtà paesana, e quel sasso cominciò a creare cerchi sempre più ampi, e chi li vide, decise di essere lì, e fare in modo che quei cerchi si allargassero sempre di più, diventassero 'cerchi magici per accogliere chi arriverà', perché solo così e solo allora avremmo potuto costruire quel ponte di cui parla il nostro Papa Francesco: un ponte costruito con il cuore.

Ma com'è difficile costruire un ponte con il cuore! Non si fa in un giorno e si devono lasciare tante impronte nella strada della nostra vita, per poter arrivare al punto che un cuore sia in sintonia perfetta con un altro e permetta di parlare una lingua senza parole..... si deve cominciare da piccoli e andare avanti, superando difficoltà, barriere, incomprensioni, per diventare grandi. Non grandi uomini, ma uomini grandi, che sanno dare e insegnare ad altri il senso vero della vita.

Noi, con i nostri limiti, i nostri sbagli, ma anche con le nostre speranze, ci stiamo provando da trent'anni.



E alla fine il risultato c'è stato ugualmente, specialmente quando, le nostre camicie azzurre sono andate a riempire quel campo scout improvvisato  e a renderlo vivo e le nostre bandiere hanno sventolato allegramente al vento. E quale è stato il nostro stupore, quando la processione è sfilata tutta quanta insilenzio sotto il nostro ponte, tant'è che c'è venuto da paragonarlo quasi a una Porta Santa anche lui, e un Capo Scout che era vicino a me a un certo punto mi ha detto: "Tutto questo ha un significato!" e stamani in un post si è espresso ancora meglio dicendo che è stato bello vedere tanta gente che entrava un pò nel nostro piccolo mondo scout. Sono stata d'accordo con lui anche se con qualche riserva ridanciana, perché per esperienza ormai so che quando ci abbranchiamo andiamo dietro senza domandarci neanche il perché. Comunque è bello pensare che possa veramente essere stato così, come lui l'ha pensata. E poi in qualche modo ci dobbiamo pur consolare. Di una cosa sono certa, Questa Infiornata non andrà nel dimenticatoio e ce la ricorderemo tutti negli anni a venire.
Mi dispiace solo di non poter mettere ancora qualche fotografia, e appena posso lo farò,  ma ce n'è una molto bella che in tutto lo sfacelo che ha causato il tempo inclemente,  viene comunque a ricordare con due parole quello a cui noi siamo chiamati. 

martedì 24 maggio 2016

Gli aquiloni

Stamani ho ricevuto una bella notizia. Una notizia, di intelligenza, di mente, di creatività. Un'emozione bellissima. Quando ho manifestato alla persona, autore di una bella performance, la mia felicità, ho sentito uno strattone al filo che legava l'aquilone della mia fantasia Era l'autore,  che mi voleva costringere  a volare in cieli più bassi, perché la modestia con cui parlava di ciò che aveva "creato", non mi consentiva di trascinarlo con me, là dove invece era giusto andare, perché l'intelligenza vola alto, supera i limiti e le barriere che vengono poste dall'arrivismio umano, e in quel cielo hanno diritto di stare  tutti gli aquiloni che ci sono dalla notte dei tempi e che si muovono liberi da tutto ciò che è costrizione, e finalmente consci che l'intelligenza non è una conquista, ma è un qualcosa che non viene data a tutti in uguale misura e che non ha niente a che vedere con la scaltrezza, il doppio gioco, l'arrivismo.
 Io conosco almeno tre persone che sono altrettanti aquiloni e so che non potrò mai volare fino alle loro altezze, ma fino a un certo punto sì....anche perché quando i limiti della mia intelligenza si fanno sentire, supplisco con la mia fantasia che non ha limiti. L'aquilone in questione ha soltanto bisogno di cominciare a volare, incurante dei se e dei ma. I proprietari di questi aquiloni sono belle persone, buone persone, argute persone, umili persone. Non si vantano della loro intelligenza e del loro sapere, lo vivono e basta. Ed è per questo che qualche volta ironicamente si definiscono "coglioni", come ha detto la persona in questione,ora, e altre in occasioni diverse,  proprio detto alla toscana, visto che sono toscani.  E allora mi è venuto in mente di costituire un'associazione nuova. 
Si chiamerà "I Coljons", prendendo spunto da tante altre associazioni che finiscono in ons. Raccoglierà gran parte degli aquiloni che portano il loro pensiero nel cielo più alto, senza timore di allentare quel filo che li tiene legati alla loro quotidianità, perché anche di quella hanno il bisogno.....non tutti, no, non tutti, perché alcuni di loro preferiranno iscriversi all'associazione "Le Martens (Faine)"  che vanta sicuramente un numero di iscritti ben maggiore.
Non credo che avrò rivali se mi candido alla presidenza de "I Coljons" che hanno tutta la mia stima e il mio rispetto per la bella intelligenza che li distingue.
Non so chi sia il Presidente de "Le Fainas"storpiandolo all'italiana, ma conosco una persona, l'ho proprio davanti ai miei occhi, che potrebbe sicuramente vincere le prossime elezioni.
Se qualcuno vuole unirsi ai "I Coljons", le iscrizioni sono aperte.

lunedì 23 maggio 2016

Ierisera

Ierisera, pronta per andare a letto, mi è venuta la cattiva idea di fare zapping con il telecomando della televisione e così improvvisamente mi sono ritrovata davanti il film "La vita è meravigliosa" interpretato da James Stewart. Non ho potuto fare a meno di rimettermi a guardarlo, anche se l'avrò visto decine di volte. Ma questo film per me è un mantra, perché ogni volta che lo vedo  mi accorgo che qualcosa cambia nella mia vita...e sempre in senso positivo. Campassi cent'anni, so che avrà sempre qualcosa da insegnarmi, qualcosa che non ero ancora pronta a percepire nelle visioni precedenti. E' stato così anche questa volta e quando sono andata a letto all'una di notte, ero soddisfatta di me, di James Stewart, di Franck Capra, e più che altro dell'angelo Clarence, quell'angelo che io vorrei sempre vicino a me in tutte le turbolenze della mia vita. Quello che è certo è che traggo molto di più dalla visione di questo film che da tanti bei discorsi, ai quali non fanno seguito i fatti. E comunque oggi sono pronta a ribadire con la solita convinzione di sempre che la vita è meravigliosa in ogni sua sfumatura, anche in quelle sfumatura di grigio intenso, che ci sembrano tanto lugubri e che poi a riguardarle bene non sono altro che l'esaltazione di altri colori che inizialmente sono sfuggiti alla nostra attenzione. Allora qualcuno mi dirà:" Perché, visto che questo film ti insegna tanto, non ti prendi un CD e te lo guardi tutte le sere?" Troppo facile e terribilmente inutile, rispondo io. Deve venire così, per caso, che caso non è mai, di questo me ne sono resa conto tante volte, deve venire e trovarmi in quello stato d'animo in cui sono pronta a ricevere il messaggio che vuole lasciarmi. Complicata vero? Ma non me ne frega un accidente.

domenica 15 maggio 2016

La farfalla

Ciao Ali,
oggi per te è un giorno importante, pieno di festa e di persone che ti vogliono bene.
 Il bene, arriva da tutte le parti,....dai tuoi amici, dai tuoi parenti più stretti, dalla tua sorellina, ma più che altro dai tuoi genitori, due persone splendide, che un giorno decisero di unire la propria vita per continuare a percorrere insieme il sentiero che avevano davanti a loro, tenendosi per mano. 
Il bene,  in definitiva è quella cosa che fa girare il mondo, è come un vento che soffia leggero e si insinua in ogni luogo, tessendo trame leggere, sollevando qualche volta anche piccoli biglietti di carta, dove con inchiostro invisibile c'è scritto il disegno della vita. Uno di questi biglietti un giorno cadde sulla mia scrivania, mentre ero intenta a scrivere, proprio come faccio in questo momento....ed è proprio allora che ti ho conosciuta, prima ancora che tu vedessi la luce e da subito pensai a te come a una leggera farfalla.
Oggi è il giorno della tua Cresima, un momento importantissimo della tua vita, che ti accompagnerà per tutto il tuo cammino, un sostegno nei momenti in cui la strada sarà più faticosa, un dolce riposo per i tuoi attimi di riflessione. E' lo stesso vento che continua a tessere leggere trame, è quel vento che oggi ti fa aprire le ali, per farti diventare quella farfalla che era dipinta quel giorno in un leggero foglietto di carta.
Tanti auguri e un caro abbraccio. 
giuly

domenica 8 maggio 2016

Lettera a un ragazzo

Ciao Lori,
 E' da stamani che ti voglio scrivere per farti i miei auguri, ma non riuscivo a trovare la maniera giusta. Odio le frasi di circostanza e questo mi ha impedito fino ad ora di farti gli auguri che desideravo.

Risultati immagini per due rondini in voloOggi è un giorno importante per te, e anch'io, anche se da lontano, voglio partecipare alla tua festa.
Io ti conosco da sempre sai! Anche da prima che tu venissi al mondo. Ti ho conosciuto per la prima volta in un bel mazzo di fiori, lasciato con sapiente negligenza su quel murello nel quale si sono appoggiati decine e decine di ragazzi. Tu eri in uno di quei fiori, scegli te quale,  tanto erano tutti belli. Ho sempre pensato che quel mazzo di fiori fosse stato appoggiato su quel muro, proprio perché lo guardassi e dicessi: " Ma che bei fiori! E' il tuo compleanno?"cosa che ho fatto subito rivolgendomi prima alla tua mamma e poi al tuo babbo....e da lì è nato un discorso, che come vedi dura tutt'ora e che oggi ti porta a vivere una giornata molto importante della tua vita. 
La Cresima infatti è una di quelle due o tre cose che non si dimenticano mai, anche quando non ci pensiamo e sai....lei ti accompagnerà nel tuo futuro di ragazzo e poi di uomo. Verrà a fare capolino nei momenti più impensati della tua vita e porterà con sé tante immagini, prime tra tutti quelle del tuo babbo e della tua mamma. Sai! Anch'io porto nei miei occhi le immagini dei tuoi genitori, come quelle di tanti altri ragazzi, oggi uomini e donne come loro, ma per me sempre ragazzi!I miei ragazzi! E dentro di me li rivedrò sempre in un grande prato verde, mentre si rincorrono con la scusa di farsi i dispetti, che non era nient'altro che una manifestazione del loro amore. Le hai mai viste le rondini quando volano insieme e fanno acrobazie? Ecco quel giorno il tuo babbo e la tua mamma, in un caldo pomeriggio estivo mi apparvero così, mentre insieme ad altri mi allontanavo in macchina da quel prato sul quale avrei voluto restare.Sono questi i ricordi di cui ti parlo. Volti di persone che fanno parte della tua vita, sin da quando sei venuto in mezzo  a noi. Volti di tanti amici che ti hanno visto crescere e ti hanno voluto bene, ciascuno nel suo modo, volti di persone che ti hanno educato e ti hanno aperto nuovi orizzonti e tra tutti e sopra tutti quelli della tua mamma e del tuo babbo.
Il mio augurio è quello che tu possa rispecchiarti sempre  nel volto dei tuoi genitori e che tu li ritrovi sempre come li vedi oggi, felici, emozionati, fieri di te. Credimi, è l'augurio migliore che posso farti, perché stimo molto il tuo babbo e la tua mamma e voglio a entrambi un sacco di bene.
Un forte abbraccio
giuly