Ecco! Ci risono! Sono nuovamente entrata nell'onda che mi solleva e mi porta verso altri lidi, nei quali cerco come ogni uomo le mie origini, chi sono, dove vado ...e tutto il resto.
Credente a modo mio in un incipit che trascende la nostra capacità di pensiero, amante della scintilla dell'intelligenza dell'uomo che ha dato origine alla scienza, sono un miscuglio di sacro e profano che si crogiola nelle parole di Einstein......."Dio non gioca a dadi con l'Universo", dove la prima e l'ultima parola sono entrambe scritte con la lettera maiuscola.
La celebre
frase di Albert Einstein è stata interpretata in tantissimi modi, ma
da qualsiasi angolazione si guardi, porta a confermare che le leggi
dell’Universo non seguono una casualità, ma regole matematiche ben
precise, come già avevano detto gli antichi quando parlavano della
‘Musica delle sfere’, o della ‘Musica di Dio’.
Dio e
Scienza sono un binomio inscindibile che si esaltano dalla loro
interazione, per dare vita all’intero universo, come, per citare un
esempio banale, fa il lievito con la farina, dando origine e forma a
quella cosa meravigliosa che è il pane.
In tutta la
creazione si trova questo connubio che nutrendosi di regole
matematiche sulle quali si è posato il soffio di ciò che noi
possiamo chiamare in termini umani “altissima poesia”, ma che in
definitiva è un’Essenza che non sappiamo definire, ha dato
origine a tutto ciò che ci circonda, la cui perfezione ci viene
costantemente ricordata da quello che sin dall’antichità è
chiamato il numero aureo, o come molti hanno preferito rinominarlo,
il numero divino.
Questo
numero, fa parte dell’uomo, come della conchiglia che è in riva al
mare, o della foglia dell’albero, o del più piccolo insetto.
Purtroppo
noi uomini siamo troppo limitati per poter cogliere in tutta la sua
meraviglia ciò che ci circonda e tantomeno noi stessi.
Un noto
Santo ha detto che noi siamo come un piccolo bimbo che stando seduto
su uno sgabello, guarda la mamma che ricama una tela. Lui vede solo
il rovescio della tela e non riesce neanche a immaginare la trama
dell’ordito che si sta delineando dall’altra parte. Sarà la sua
curiosità a spingerlo a cercar di sapere cosa rappresenta il ricamo
che si sta formando.
Così ha
sempre fatto l’uomo, che pur non riuscendo a comprendere appieno il
significato della sua presenza in questo mondo, ha in sé la
scintilla dell’intelligenza, che lo spinge a cercare le sue origini
e il suo Creatore.
“La
meraviglia dell’ignoranza è figlia e madre del sapere” recita
una celebre frase, ma tutto il sapere del mondo, ancora non è
riuscito a colmare l’ansia della domanda che generazione dopo
generazione l’uomo si pone: chi sono, da dove vengo, dove vado. Da
qui la ricerca di Dio, perché la divinità è un bisogno intrinseco
di tutti gli uomini di tutte le civiltà, è l’unica cosa che placa
la paura dell’ignoto, del vuoto, del nulla. La scienza ha avuto
origine dalla nostra Necessità di sapere chi siamo
Questa
Necessità si sta riempiendo passo dopo passo col frutto
dell’intelligenza dell’uomo che vuole arrivare a Dio.
Ma se l’Uomo
ha bisogno di Dio, anche Dio ha altrettanto bisogno dell’uomo,
perché la perfezione se non può essere vista né cercata da
nessuno, a chi serve?
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