sabato 28 novembre 2020

Voglia di scrivere

Un po' di tempo fa, parlando con una persona piuttosto  giovane, ma già ampiamente inserita nel mondo del lavoro, è venuto fuori il discorso di quello che uno avrebbe voluto fare nella vita, per trovare quelle soddisfazioni e quelle valvole di sfogo delle quali tutti sentiamo il bisogno.ILMIOLIBRO - Come scrivere una lettera (…e suscitare un'emozione) - Corso  di scrittura

Tra le altre cose, quella che mi ha colpito di più sono state tre parole,  "voglia di scrivere" dette con convinzione dal  mio interlocutore, che ho fatto mie e ho cercato di elaborare.

Da allora sono passati diversi giorni, ma non mi sono dimenticata di quanto mi era stato detto, per cui, dopo essere stata a lungo nel pensatoio, oggi sentirei che è arrivato il momento di prendere virtualmente carta e penna in mano e scrivere una lettera. Ci riuscirò? E' così difficile entrare nella sfera intima di un'altra persona, salvaguardandone l'integrità...... Ci provo.

Buongiorno mio caro amico,

come vedi non ho dimenticato la nostra conversazione e più che altro quelle parole che mi hanno tanto colpito, perché, pur conoscendoti molto bene, non immaginavo che facessero parte dei tuoi desiderata. Voglia di scrivere. Credimi, la conosco benissimo, perché ho avuto voglia di scrivere fin da quando ero bambina e in una mano tenevo i colori e nell'altra una penna. Con i colori ho fatto tanti disegni e più tardi tante tele, con la penna ho fatto tanti temi, tanti riassunti ai quali cambiavo il finale, se questo mi intristiva o mi faceva piangere, ho riempito diari su diari, ho scritto racconti demenziali e altri un pò meno, ho aperto un blog, che mi serve solo per continuare a scrivere, perché per me scrivere è dare luce all'esistenza. In tutto ciò, la cosa più bella, arrivata a un certo punto della mia vita, è stato  capire che la cosa più importante non è tanto scrivere, quanto il rileggere ciò che si è scritto, perché se è vero che attraverso la scrittura, impariamo a dire, molte volte, anzi, il più delle volte, chi siamo o chi pensiamo di essere, è altrettanto vero che è rileggendo ciò che abbiamo  scritto che impariamo a capire ciò che non siamo, ciò che dobbiamo cambiare di noi  e a che  punto siamo  nel nostro  cammino dentro noi stessi e verso gli altri.Va da se' che quando rileggiamo le cose che abbiamo scritto nel tempo, ci accorgiamo subito di quanti cambiamenti abbiamo fatto, perché i nostri stati d'animo, le nostre tensioni, le nostre rare felicità, le speranze che nutriamo, i sogni che non si sono avverati, le avversità che si  presentano nella vita, si fissano inesorabilmente attraverso la nostra calligrfia sui fogli, e molte volte sembra a noi stessi impossibile che la persona che ha vergato un pensiero con dei tratti morbidi e tondeggianti, sia la stessa che ha graffiato in un altro foglio i suoi pensieri. Questo naturalmente vale per tutto ciò che è scritto a mano.

E sembrerà impossibile, ma anche attraverso i tasti di un computer accade la stessa cosa, anche se ci vuole più tempo per accorgersene. Possibile che anche una fredda tastiera, riesca a trasmettere sul monitor, gli stati d'animo dello scrivente? Certo che è possibile, e non per l'intelligenza del computer, ma per le pause che facciamo, per i puntini che lasciano in sospeso un discorso, per la logorrea di certi momenti, per la fluidità del discorso in altri momenti, per l'uso delle maiuscole e delle minuscole in certi giorni in cui lo stato d'animo che accompagna il pensiero tende a enfatizzare o a sminuire ciò a cui ci si riferisce. Un conto è scrivere Dio, un altro è scrivere dio, pur riferendosi alla stessa cosa, che però evidentemente stiamo vivendo con stati d'animo diversi. Questo naturalmente è solo un esempio, per spiegarmi meglio.

La voglia di scrivere quindi è un dono come un altro che ci aiuta a conoscerci meglio. Se poi da ciò che si scrive viene fuori qualcosa di bello, di gratificante, di importante, tanto meglio, ma questo non è l'Essenziale, e noterai che l'ho scritto con la E maiuscola.

A questo punto credo che avrai capito che scrivere è un' esperienza affascinante, un modo per proiettarsi fuori da se stessi e riuscire di volta in volta a vivere una vita dentro la vita stessa, perché mentre scrivi,  tu stai creando e ti accorgerai che improvvisamente, quando meno te l'aspetti, viene il momento in cui entri nella realtà che è nata dal tuo pensiero, che sai benissimo essere una realtà virtuale, ma non importa, perché tu ne fai parte.

La scrittura spalanca le porte di un mondo diverso, intimo e al tempo stesso proiettato verso gli altri, se abbiamo  il coraggio di condividere i nostri pensieri e i nostri  sentimenti col mondo esterno, altrimenti resta comunque una notevolissima apertura mentale che aiuta a capire noi stessi  e anche le persone che ci sono più vicine. Questo accade anche quando leggiamo cose scritte da altri, ma non di tutti gli altri, solo di quegli scrittori che sanno prenderti per mano e portarti dentro ciò di cui parlano e questo è ancora più affascinante perché bisogna essere proprio bravi scrittori per riuscire a fare entrare un'altra persona nel mondo scritto da un altro.

La voglia di scrivere nasce da un desiderio della mente, da un desiderio prepotente e preponderante di esternare le visioni che sono al suo interno, ed è bellissimo raccogliere quelle visioni e scriverle, descriverle, plasmarle, dar loro una vita, un'espressione, tante espressioni che crescono via via che i personaggi, o i numeri, o i colori che stai scrivendo si formano, aumentano di spessore, vanno in giro per un mondo fuori dal tempo. E la cosa più bella è vedere che quando anche tu entri a far parte di quel mondo, non hai più età e ti muovi liberamente negli ambienti che la tua mente ha immaginato e che non hai mai neanche lontanamente visto e che provi momenti veri di sentimenti che spaziano dal tormento alla gloria, a seconda di come si sviluppa la trama del tuo scrivere.

Una cosa è certa. Non si può scrivere per gli altri se non si scrive prima per se stessi.

 Questa è una parte della mia esperienza con la scrittura. Dell'altra parte te ne parlerò solo personalmente, perché avrei ancora tante cose da dirti, forse le più importanti, se sarai ancora interessato all'argomento. Attendo che tu me lo faccia sapere.

Un caro saluto

Chissà se sono riuscita a spiegarmi bene? E se l'interlocutore si è riconosciuto? Si vedrà.


sabato 21 novembre 2020

Cena "Vecchi Scout" 2020


Grigliata Scout 2019 - Gruppo Scout Udine 2 AGESCI


IN QUEL TEMPO

PROLOGO

 

Quella mattina si svegliarono prima del sole. Chissà perché, ma la notte non erano riusciti a dormire bene, in quel boschetto, vicino ai ruderi di un antico insediamento. Erano arrivati, muniti di tutto l’equipaggiamento più sofisticato, una decina di giorni prima e si erano messi subito al lavoro, sicuri che quel luogo così bello avrebbe avuto delle sorprese per loro, ma fino a quel momento i loro scavi non avevano prodotto alcun risultato, salvo forse un po' di pietre che sembravano quasi definire un anfiteatro, vicino ai pochi resti di quella che doveva essere stata forse un’abitazione, neanche tanto piccola in verità.Il Gruppo Archeologico, del quale facevano parte, dopo aver fatto un sopralluogo del posto e avere ammirato il panorama che si vedeva da quel poggio alto poco più di seicento metri, aveva deciso che in tempi passati doveva avere avuto una vita piena di fermento e così senza lesinare sugli equipaggiamenti e sul tempo da impiegare in quella ricerca, aveva inviato i tre archeologi più svegli di tutto il gruppo. che erano gli stessi che avevano partecipato alla recente spedizione in Egitto, per recuperare l’antica piramide, dall’insabbiamento che la stava nuovamente nascondendo agli occhi del mondo. I tre uscirono uno dopo l’altro dalla tenda supertecnologica che avevano montato semplicemente premendo un bottone. Dentro era fornita di tutti i comfort possibili, WC profumato all’essenza di mammole incluso. Il sole ora era sorto all’orizzonte e brillava già di un verde intenso, ma in lontananza si vedevano le prime nuvole cianotiche che non promettevano niente di buono.Speriamo di poter lavorare, e che quei nuvoloni non ci scarichino addosso tutto il loro liquido così nauseante!” si dissero col pensiero. Poi ciascuno prese i suoi strumenti e la giornata cominciò. Spitz, che era il capo della spedizione prese il suo SLIM/2 e cominciò a scrivere col pensiero. “Oggi, giorno trentaquattresimo del mese di Nim, dell’anno 627 p.c, il nostro lavoro si concentrerà nella zona limitrofa agli insediamenti, nella parte che guarda la valle”. E così passò tutta la mattina e parte del pomeriggio, poi Pug gridò “Ho trovato qualcosa!” e Spitz e Akita corsero vicino a lui, che teneva trionfante qualcosa in mano. Si precipitarono all’interno della tenda, mentre le prime gocciolone puzzolenti scendevano su di loro lasciando vistose patacche di intenso ciano. Ci volle parecchio tempo e molta precauzione per riuscire a togliere tutto ciò che lo strano oggetto aveva intorno a sé, ma alla fine riuscirono a liberare quello che a loro sembrò essere una bottiglia, sulla quale si vedevano ancora dei segni, una grande C e più distaccato e più piccolo un ...ola.Chissà che vuol dire!” disse Akita, ma subito dopo avvicinò di più gli occhi alla bottiglia sporca di terra e di anni ed esclamò “Ma dentro c’è qualcosa!”. Diverso tempo dopo erano riusciti a estrarre dalla strana bottiglia un rotolino di carta molto ben conservato.Apriamolo con molta attenzione!” disse Pug e cominciò a srotolare quello che si rivelò essere uno scritto. "Mi sembra che sia scritto in Italiano antico!” disse Akita eccitatissima. “Meno male che abbiamo con noi il traduttore simultaneo, così potremo leggere subito che cosa dice!”. Spitz prese lo SLIM/2, appoggiò il foglio sullo schermo e tre secondi dopo riuscì a leggere ciè che era scritto nell’antico foglio.Leggi a voce alta!” dissero gli altri e lui lesse.

Ciò che è scritto

Antefatto


Siamo a novembre inoltrato, il novembre del 2020. Oltre a essere un anno bisestile, cosa che avremmo sopportato facendogli ricchi pernacchioni, questo è l’anno del Covid e con lui i pernacchioni non funzionano. Stiamo combattendo una guerra contro un nemico invisibile, ma potentissimo, talmente potente che ha messo in ginocchio tutto il mondo, e ha cambiato chissà per quanto tempo il nostro modo di essere e di rapportarci agli altri. La nostra vita sociale è drasticamente cambiata e molte cose che prima erano naturali e scontate, ora non si possono più fare ormai da molti mesi. Tra l’altro proprio pochi giorni fa siamo stati confinati in quella che è chiamata “Zona Rossa” per cui fino a che questo periodo che oserei chiamare di “merda”, perché nessun altro termine può rendergli giustizia, non sarà passato, non possiamo neanche incontrarci. Ma Novembre è anche il mese della Cena dei Vecchi Scout, e così per non perdere una tradizione che ormai ci è cara, abbiamo deciso che se non possiamo farla in presenza, la faremo in altro modo, e neanche in maniera virtuale, sul computer, perché questa cena deve rimanere negli annali, e non sparire nel niente, dopo una frugale apparizione. Quindi la faremo all’Eremo della Maddalena, là dove tutto è cominciato nel lontano 1985. Non andremo nel convento, perché i Cappuccini sono in quarantena per via del Covid, ma nel boschetto che è lì vicino, nel magico boschetto che ha visto tante delle nostre uscite. Non avremo neanche freddo, perché saremo lì solo con la fantasia, con i nostri ricordi, con la voglia di essere insieme…………………..tutti siamo prenotati, con le rispettive famiglie naturalmente e naturalmente i pargoli non devono mancare, anche se alcuni di loro non sono più tanto pargoli. La data della nostra cena è fissata a sabato 21 Novembre 2020 alle ore 20,00. Basta fare un tuffo nella fantasia e dentro di noi.


Oggi 21 Novembre 2020

 

Ed eccoci qua, e non fa neanche tanto freddo in verità. Forse sarà perché i primi volonterosi che sono arrivati hanno già acceso il fuoco, che sta scoppiettando, forse sarà perché la voglia di fare un’uscita era in tutti, dopo tanto tempo che non facciamo più niente. Mentre aspettiamo gli altri, si improvvisano i tavoli e come ogni anno anche se si dice di contentarci di poca roba da mangiare, alla fine ci ritroviamo a fare delle epiche strippate. Intanto, in attesa di chi deve arrivare, facciamo il primo brindisino, per scaldarci e per creare la nostra solita atmosfera goliardica, ridanciana, perché la vita di tutti i giorni con i suoi tanti problemi, stasera deve rimanere fuori da questa porta. Già, ma dov’è la porta? Quanti brindisini la la la la la la dovremo fare, prima di capire dov’è questa benedetta porta? Ma dai! Basta guardare il cielo che c’è stasera, con le stelle e il suo quarto di luna, per capire che quella è la porta. Qui ci siamo noi stasera, e oltre quella porta, ciascuno ci veda quello che vuole. 

Un profumo di salsicce e di costolette comincia a diffondersi nell’aria dando forma alle pareti di questa sala di un ristorante immaginario, dove tutti siamo di volta in volta commensali, cuochi e camerieri. Intanto alla spicciolata stanno arrivando tanti ragazzi, molti veramente giovani, altri un po' meno, altri ancora, decisamente attempati. Ma siamo tutti ragazzi stasera, pronti a prenderci in giro, a sfotterci, a dire scempiaggini, e a brindare….. sempre a brindare. Come sempre, come ogni anno! I tavoli improvvisati sono pieni di ogni ben di dio. Ma guarda che zuppiere di pici! E che profumo. Chi li avrà fatti? Ma importa forse?E più in là le immancabili ciaccine e il formaggio pecorino, e gli affettati di una volta, quelli veri insomma, che basta guardarli e vedi il maiale che ti saluta. Anche le salsicce e le costolette sono pronte. Da ultimo è comparso anche il rigatino, mentre le bianche fette di pane, che di notte sono ancora più bianche, si ammucchiano una sull’altra sui tavoli. E poi le crostate e i ciambelloni, poi, meraviglia! la Nutella, con altro pane. Il dulcis in fundo e che acquolina in bocca!Ecco! Ora siamo tutti e nel pensiero ci sono anche quelli che non sono potuti venire o che non sono voluti venire, ma che hanno condiviso con noi momenti unici e irripetibili, destinati a rimanere per sempre, volenti o nolenti. L’appetito è tanto e la sera frizzantina lo stimola anche di più. E se si facesse anche il vin brulé? Perché no! Arriva quasi all’improvviso la benedizione, corta e veloce come sempre, intrisa del profumo di salsiccia e di ragù che con un “buon appetito” ci da il via. Tutto è buono, no ….buonissimo, anche quello che non è perfetto. Qualche ciaccina è bruciacchiata, nei pici se ci fosse stato un po' di sale in più, male non sarebbe stato, qualche costoletta non era proprio cotta, il vino un po' buono, un po' decisamente meno, scorre con vivacità dai bicchieri nelle gole, il casu martzu corre per il tavolo, le parole volano libere sempre più in alto, insieme a quei musicali rumori detti anche rinfaccini, o meglio, ruttini, che a volte se si corre il rischio di dire che non si riconoscono più gli autori, diventano anche ....oni! Qualcuno ha già toccato la luna che è impallidita, i brindisi si intensificano e siamo contenti…...sì ecco! Contenti di esserci, di ritrovarci ancora una volta, di sentire che intorno a noi, lentamente, ma in maniera sempre più avvolgente corre un sentimento vecchio come il mondo, ma sempre nuovo, se noi riusciamo a rinnovarlo , ad alimentarlo fino a farlo scoppiettare come la fiamma del nostro fuoco che ora, libera dai freni delle griglie e alimenteta con nuova legna brilla intorno a noi, per noi, e ci riscalda. Possibile che l’amicizia, anche dopo tanto tempo, tante distanze, tanti modi di pensare diversi, abbia lo stesso colore del fuoco e i suo stesso calore? Sembra proprio di sì. E così è naturale in un momento non scelto, non stabilito, ritrovarci in cerchio intorno a quel fuoco, come tante e tante volte abbiamo fatto nel corso di tutti questi anni, e accorgerci che ogni favilla che si innalza porta con sé un ricordo. E sono tanti, così tanti, che verrebbe voglia di scriverli, ma allora ci vorrebbero pagine e pagine.Si ride, si scherza, ci si guarda, intorno a quel fuoco, alla ricerca di ciò che il tempo ha lasciato su ognuno di noi, dentro i nostri occhi, e ci troviamo tutto, gioie, dolori, preoccupazioni, speranze, la gioventù di allora e la gioventù di ora, vissuta da ciascuno con gli anni che ha….la vita insomma e ci sentiamo fortunati di poterla condividere di tanto in tanto e una volta di più tornare ad essere Amici miei.La cena è finita, i più piccoli cominciano a ciondolare, tutti ci ritroviamo un po' malinconici, non si sa se per via del vino, o per l’imminente separazione, o per entrambe le cose. Passerà un altro anno prima che questa cena sia nuovamente organizzata. E così , senza volerlo si è creata l’atmosfera giusta per cominciare a intonare stonando come sempre “Signor tra le tende schierati” . Non ci sono credenti e non credenti in questo momento. Ci siamo solo noi e un’emozione, alla quale ciascuno da il nome che crede, ma tutti sentiamo, in quell’attimo, mentre stringiamo forte la mano, degli altri prima di lasciarla, che qualcosa è passato tra di noi, qualcosa che non ha nome ma che ci ha tenuto uniti nel tempo. Già, il tempo! Che è passato in maniera diversa a questa cena, come del resto a tutte le altre. Sembra di essersi incontrati da poco e invece mezzanotte è passata da un bel pezzo! Così è bello terminare la serata con un Bim Bum Crac, portandosi a nanna un’altra manciata di ricordi. Oltre a quelli, è questa cena che deve diventare un ricordo, in modo che quando parleremo di quelle fatte a Santa, o dalla Marcella, o da Forcillo, ricorderemo anche questa fatta all’Eremo della Maddalena, o o se preferiamo ai Cappuccini, in un anno strano, in una modalità diversa, per non rompere quel filo magico che ci tiene uniti da tanti anni. Chissà! Forse sarebbe bello, prima di andare via, arrotolare questo foglio, infilarlo in una bottiglia vuota della Coca-Cola, e ridendo e scherzando, ma non più di tanto, pensare che un giorno speriamo non troppo lontano, faremo un’uscita e evocando la Tribù, decideremo di nascondere in un luogo sicuro questa bottiglia per lasciarla al Tempo che verrà, e forse in quel momento ritroveremo la nostra vera dimensione che è quella di crescere, maturare, invecchiare, restando sempre dentro tutti un po' ragazzi. Ragazzi che non disdegnano di pensare che tra tanti anni forse qualcuno ritroverà quella bottiglia e leggerà ciò che ci è scritto e anche questo brindisi molto raffazzonato, al quale speriamo che ne seguano molti altri, declamati da quelli che in genere sono i menestrelli di tutti i nostri pranzi e delle nostre cene, e quindi anche di questa cena unica e speciale.

E magari dirà “Ma che gente strana viveva in quell’epoca!”

 Sì….....Ma a noi ce ne frega qualcosa?

  E QUESTO VINO E'

BONO E SA DI MALVASIA UN 

BRINDISI ALL'IMMANE ED ALLA COMPAGNIA





venerdì 6 novembre 2020

Oggi 6 Novembre....mi son svegliata e.....



 ....e sto pensando a me!

Oggi ho un anno in più, ma che differenza dal compleanno dell'anno scorso. L'anno scorso  festeggiare 70 anni  non mi ha lasciato niente di particolare, nel senso che mi sono sentita sempre la stessa.

Quest'anno invece il Covid mi ha fatto un regalo inaspettato e sinceramente non molto gradito. Mi ha relegato nella categoria delle persone  anzicchie (contrazione e fusione tra anziane e vecchie). Mica solo a me naturalmente, siamo uno stuolo se è per questo, ma ce ne siamo sentite dire di tutti i colori, da levategli il voto, tanto muoiono solo le persone anziane e dunque la perdita è minore, sono improduttivi, quindi non servono a una società trainante, intasano gli ospedali, il tutto camuffato dalle solite sdolcinature ipocrite tipo proteggiamo i nostri nonni.

....e siccome stamani mi sono svegliata pensando a me, voglio puntualizzare un paio di cosette.

La prima è che ancora non mi sento di fare il soprammobile. Io amo la vita, la amo intensamente, anche quando mi fa soffrire, e voglio essere parte della vita, parte attiva, fare quello che posso anche in questo frangente e sicuramente se mi verrà chiesto di stare a casa per essere d'aiuto in questo momento così tragico, lo farò, e anche volentieri, ma non tollero parole che feriscono e mancano di rispetto e di civiltà. 

Sembra che nella nostra società attuale, non si sappia usare altro che parole offensive. Magari potrebbe essere usata anche nel caso delle persone anziane la parola "diversamente" che oggi viene usata e strombettata anche in maniera impropria per tutto?

Se proprio vogliamo, direi che noi persone anzicchie siamo "diversamente produttive" ,  perché diamo una mano sostanziale a chi invece si trova a dover produrre, con tanti piccoli servizi, che se a noi sembrano di poco conto e naturalmente dovuti, sono invece di grande importanza.

Aggiungo che siamo anche "diversamente votanti", perché ragioniamo con teste che ormai non si abbrancano in una o nell'altra direzione, ma  che pensano in maniera individuale e, fortunatamente, sopra le righe di uno spartito  oggi estremamente stonato, da qualsiasi parte si legga.

Siamo anche "diversamente esperti" perché la nostra età ci ha consentito di avere un bagaglio di esperienze, che oggi vengono stoltamente buttate al vento e sostituite da quel guru, al quale tutti si rivolgono per cercare risposte , che vengono date sempre a metà, perché oltre non sa e non può andare, mancando completamente di quella parte così essenziale che è l'umanità. Parlo di internet.

La seconda cosa che voglio dire è che oggi è il mio compleanno, e fare questo ragionamento mi ha aiutato a mandare al diavolo tutti i menagrami che in questo momento ci svolazzano intorno. 

Qualcuno che oggi spara sentenze sulla mia età e su quella di tante persone che non hanno voce per protestare, dovrebbero andare a guardare il film "La fuga di Logan", che non è chissà che, ma che parla di un ipotetico governo che decide che la vita delle persone non dovrà andare oltre gli anni stabiliti da lui. Dopo dovrebbe riflettere un attimo e pensare che forse tra qualche anno, le parole prive di qualsiasi sensibilità e di rispetto che stanno rivolgendo alle persone anziane, e in questo caso a me, potrebbero essere per loro.

Qualcun altro dovrebbe pensare che quando Churchill programmò il D-day, non era certamente più nella sua età più verde, che Pertini e Ciampi sono diventati Presidenti della Repubblica in età avanzata, e non sono certo stati presidenti di copertina. Per non parlare di madre Teresa di Calcutta  di Rita Levi Montalcini e di  Giovanni Paolo II, che sono rimasti sulle barricate fino alla fine dei loro giorni.

A ciascuno il suo. Questi che ho citato, e sono pochi, sono stati grandi uomini e grandi donne ed è giusto che vengono ricordati, noi piccoli uomini, non chiediamo senz'altro il ricordo, ma pretendiamo il rispetto.

Oggi ho ricevuto tantissimi auguri e parole di affetto, di ringraziamento e di vicinanza. Parole che mi hanno fatto capire che anch'io nel mio piccolo sono riuscita a fare qualcosa anche per gli altri. Ne sono stata contenta e forse è anche per questo che ho avuto voglia di scrivere ciò che ho scritto.

Poi ho festeggiato con la mia torta autarchica, uno spumante veramente cattivo e un buonissimo caffè, risultato della  mia nuova macchinetta espresso, regalo dei miei figli. Chi può essere più soddisfatto di me? Ho detto quello che penso, ho spento la mia candelina, ho avuto un bellissimo regalo e più che altro ho deciso di essere ancora "diversamente giovane" .

Questo è il mio compleanno del 6 Novembre 2020.



lunedì 2 novembre 2020

Ciao Gigi

 Ciao Gigi, "uomo di multiforme ingegno".

Grazie per quello che ci hai dato lungo il corso della tua vita

Grazie per essere stato Gastone  di Petrolini, Grazie per il film Febbre da cavallo,  per il Maresciallo Rocca, per San Filippo Neri in Preferisco il Paradiso, per Cavalli di Battaglia, per aver dato la tua bella voce a Roky, grazie per le tue barzellette che hanno fatto ridere l'Italia. Grazie alla tua cultura e alle letture che hai fatto per noi, così intense e penetranti.........e per tanto tanto ancora.

Grazie per la tua romanità, e per la tua italianità. Sei stato uno di noi e ci mancherai.



Gigi Proietti - Auditorium Parco della Musica


Grazie per aver dato voce a un personaggio che ha allietato e allieta gli occhi di tanti bambini e non solo: Gatto Silvestro.



Gatto Silvestro, 70 anni di inseguimenti | Disegni dei personaggi disney,  Cartoni animati, Immagini disney

Ed è con questa immagine che ti dico ciao.