sabato 31 agosto 2013

La tramvata

Quando si prende una 'tramvata' in pieno viso, non ci si rimane bene per niente. Io lo so per esperienza e anche per averne presa una proprio ieri.
Ma anche se lì per lì, si rimane storditi, col fumo che dal cervello esce lentamente dalle orecchie, poi, almeno nel mio caso, c'è la rivalsa, la voglia di reagire, di non arrendersi mai, di lottare, di avere comunque sempre fiducia nella vita e alla fine  di pensare con molta ironia, ma con sincera convinzione, mentre mi massaggio le ammaccature inevitabili che ti lascia una  qualsiasi 'tramvata'............che la parte migliore della vita deve ancora arrivare. Basta crederci.

venerdì 30 agosto 2013

Oltre

"Andare OLTRE vuol dire riprendere in mano la propria vita"
da - Piccoli Pensieri di Kind Butterfly



Io credo che ci sia un momento della vita , in cui ci accorgiamo che alla fine siamo riusciti ad andare 'OLTRE'.
E' inutile programmare l' 'Oltre'! Meglio non cimentarsi  in questa impresa, perchè verrebbero fuori solo pasticci, in quanto per arrivare all' 'oltre' non ci sono regole da seguire e nessuno sa come si fa per arrivarci. Pensare di costruirselo addosso vuol dire soltanto scavarsi la fossa per l'infelicità. L'Oltre arriva....... punto e basta! E tra l'altro arriva quando meno te lo aspetti!
Quelli che riescono ad arrivarci in un'età ancora verde non sanno quanto sono stati fortunati, gli altri, che come me, ci arrivano dopo una vita di peripezie e di paturnie mentali, si devono accontentare e godere di quel nuovo stato in cui si sono venuti a trovare. Intendiamoci! Oltre non ha niente a che spartire con egoismo. Non è che uno che ha passato la soglia dell'Oltre, dopo se ne frega di tutti e pensa solo a se stesso, manco per niente, anzi!..........pensa solo in maniera diversa.
Oltrepassare la soglia dell'Oltre vuol dire guardare se stessi e gli altri in un'ottica diversa, con un affetto e una comprensione per i propri e gli altrui difetti, che potrebbe risultare stucchevole, se il tutto  non fosse disciplinato da rigide regole, che sono proprio le regole dell'Oltre, comprese nel pacchetto che ti viene dato, non appena varchi quella soglia. Non sono regole 'ad personam', te ne renderai subito conto, ma un'etica testata in millenni di esperienza dell'uomo.
Dall'Oltre, proprio volendo, e se sei di quelli che ama ricevere martellate sulle dita dei piedi e delle mani, cazzotti a tradimento nello stomaco, zampate, per non dire peggio, nel posteriore........puoi anche tornare indietro...... nessuno ti ci tiene per forza, come capita in certe associazioni o in certi partiti, che quando ti si sono avvinghiati alle gambe non ti mollano più .........sì....... ma scusa, a questo punto viene da domandarsi: "Chi te lo fa fare? Sei forse un masochista?"
Da quello che mi risulta nessuno, se si vuole un pò di bene,  ha mai abbandonato questa nuova spiaggia in cui ha avuto la fortuna di approdare per vivere meglio con se stesso e dove la nostra fisicità che è tutta sensoriale si incontra spessissimo con la nostra spiritualità che  è la forma più alta del pensiero e insieme fanno lunghe passeggiate a braccetto, conversando amabilmente per trovare un punto di incontro comune da tenere con le persone con le quali poi entri in relazione e dalle quali hai deciso saggiamente di non voler farti distruggere.
E guarda che andare Oltre, non vuol dire essere buoni, far finta di niente, giustificare, nascondere il capo sotto la sabbia...................no no! Andare Oltre significa semplicemente riprendere in mano la propria vita e cercare di darle il senso che tu vuoi darle per far venire fuori la tua unicità che alla fine ha proprio il sacrosanto diritto di Essere.

giovedì 29 agosto 2013

Quando nasce una foglia

Quando scrissi questo piccolo aforisma "La vita mi ha insegnato a ritrovare il tempo per guardare una foglia che nasce", seppi che da lì sarebbe cominciato un cmbiamento nel mio modo di essere. In poche parole, nel momento  in cui mi fermai a guardare quella foglia che lentamente stava aprendosi alla vita, capii di aver voltato una pagina nel grande libro della mia vita. L'aver deciso....così su due piedi, che era più fruttuoso stare in contemplazione di una foglia, piuttosto che correre verso una nuova incombenza che sapevo avrebbe portato come risultato solo un appagamento del mio ego (hai visto come sono brava?) e tanto tempo da dedicare a qualcosa di effimero, e correre, sempre correre senza vedere più ciò che di bello ha in sé ogni giorno, portò a quello che è stato un vero momento di felicità interiore che è poi sfociato in quella scelta più importante che è ancora in atto, di un ritorno all'essenziale e alla valutazione di che cosa sia veramente la vita, che con sorpresa mi accorgo sempre di più  non essere onore, gloria, celebrazione, ma scoperta di se stesso in questo grande contesto che è la natura non solo che mi circonda, ma che mi compenetra e che compenetro. Un discorso un pò ingarbugliato vero? Io dentro l'ho chiarissimo, ma poi quando vado ad esprimerlo tutto diventa più difficile.
Intendiamoci! Non è che sono diventata uno 'stilita', uno di quei santi uomini che se ne stanno appollaiatio sopra una colonna in contemplazione dell'essere......no davvero. A me la vita piace in tutte le sue manifestazioni fisiche, spirituali, mentali e non sono neanche d'accordo con Kundera che dice: Il tempo umano non ruota in cerchio ma avanza veloce in linea retta. È per questo che l'uomo non può essere felice, perché la felicità è desiderio di ripetizione.
So benissimo che il tempo umano non ruota in cerchio, ma non mi trovo del tutto d'accordo che la felicità sia desiderio di ripetizione. Almeno non per me. Io ho guardato aprirsi una foglia e questa foglia mi ha insegnato qualcosa, ma non ho desiderio di vedere in continuazione le foglie aprirsi per essere felice, ho bisogno di vedere altre cose che mi insegnino altre cose ancora, per cui lungi da me la ripetitività che alla fine diventa solo noia, mentre invece l'uomo ha bisogno di trovare sempre lungo il suo cammino qualcosa che lo stupisca, lo riemnpia di domande alle quali si sforzerà di trovare risposte sempre nuove, per trovare alla fine se stesso e la visione unitaria del mondo in cui vive.

mercoledì 28 agosto 2013

Lampi di felicità: i fantasmi

Eccolo! E' arrivato un lampo di felicità che viene ormai da molto lontano-
Siamo seduti nelle poltrone del  nostro salotto........io e i ragazzi naturlmente....e chi se no alle nove di sera  in una sera di inverno , in casa di una giovane donna il cui marito è sempre lontano per lavoro?
Stasera c'è un film alla televisione e già pregusto le due ore di pace che mi darà la visione di questo film. I miei sono bambni abbastanza turbolenti e sono tre,  per cui quando arrivo a sera sono abbastanza distrutta.
Il film mi pare che si intitoli "La Casa", ma per me potrebbe intitolarsi anche "Vattelapesca". L'importante è avere un attimo di tregua.
Il mi sono sistemata sul divano con la mia piccolina di tre anni, i maschietti, ormai giovanotti di sette e undici anni, si sono spaparazzati ciascuno nella sua poltrona.
Il film comincia ed è anche divertente, almeno all'inizio. Ci strappa qualche risata Poi qualcosa comincia a cambiare. Gli spiritelli buoni e burloni che non facevano paura, cominciano a cambiare aspetto e improvvisamente anche i miei intrepidi uomini, prima uno e poi l'altro, vengono nel divano con me. Pensiamo che sia un momento così, e che poi il film torni ad essere quello di prima.....ma no.....le scene diventano sempre più paurose e noi siamo lì schiacciati sul divano, attirati e impauriti da quel film  che improvvisamente pare sia entrato anche in casa nostra. Chissà perché, ma non riusciamo neanche a cambiare canale, a riprova di quanto le cose trucide atterriscano e nello stesso tempo attraggano irresistibilmente.....grandi e piccoli.
Siamo lì tutti sul divano, anche con i piedi e all'improvviso mi viene in mente la grande coperta che tengo lì vicino. La prendo e ce la sistemiamo addosso , coprendoci tutti, un pò ridendo, un pò con gli occhi impauriti e a quel punto qualcosa cambia, E' come se fossimo entrati in un piccolo mondo nostro, in una di quelle 'capannettì' che hanno sempre costruito i miei figli per lasciare fuori il mondo  e trovare rifugio. Siamo insieme, vicini, improvvisamente forti e contenti di quell'occasione che di ha fatto trovare il modo di sentire quella felicità che proviamo ora, consapevoli di essere lì  l'uno per l'altro...........e il film? E chi lo guarda più? Siamo impegnati in ben altro, perché la capannettì si è trasformata in una grande zattera nella quale abbiamo trovato scampo. La paura è stata esorcizzata da questa barca , dove quattro naufraghi hanno trovato la salvezza avvolgendosi in una coperta di fortuna, mentre la barchetta continuina a navigare nel fortunale nel quale sono entrati vorticosamente anche i fantasmi che ormai non ci fanno più paura.....e che anzi, poverini....ci sembra quasi che vorrebbero salire anche loro nella nostra zattera.
Se avessimo spento la televisione, facendoci vincere dalla paura del momento, ci sarebbe sempre sembrato che i fantasmi fossero in agguato dietro lo schermo nero della grande scatola........così invece li abbiamo affrontati, tutti insieme, tenendoci ben stretti l'uno all'altro e abbiamo aiutato anche qualcuno di loro che si trovava in difficoltà in quel mare improvvisato che era diventato il  nostro salotto.
La felicità, quella vera, a volte arriva anche da cose impensabili come un film di fantasmi!

martedì 27 agosto 2013

C'era una volta*********


E così anche questo racconto, come tutti i racconti è giunto al termine. 
Quando il libretto che avevamo stampato diversi anni fa mi è tornato tra le mani, ho provato un sottile, malinconico piacere e sono stata contenta di far vivere ancora una volta i miei Animali della Fattoria per presentarli ad altre persone. A me, mentre scrivevo di loro, hanno insegnato diverse cosette e anche ora in questo revival, mi hanno lasciato belle sensazioni......voglia di aria pulita, di essenzialità.
Inutile dire che per me non sono mai stati  solo personaggi immaginari, ma amici che conosco molto bene e che mi danno buoni suggerimenti, come fanno in genere i veri amici......suggerimenti che molte volte non ascolto, proprio come facciamo con gli amici in carne ed ossa........ma  questa è la vita e tanto so che se avessi bisogno di loro, loro ci saranno sempre, mi basterà chiamare Lucilla e lei mi condurrà alla Fattoria sulla montagna, luogo di pace e di serenità.





Capitolo settimo

Come fu diversoil viaggio di ritorno! Erano tutti allegri e contenti e anche Moab, lasciando una volta tanto da parte la sua austera dignità, si divertì insieme a loro e arrivò al punto di indossare una maglietta che portava la scritta ROMA CAPUT MUNDI.

Quanto risero e quanto scherzarono per la strada. Stavano tornando a casa a quella casa dalla quale erano partiti con tanta nostalgia e con tanti pensieri nel cuore.

Le favole sono scritte con le candide piume delle colombe che catturano i nostri sogni sulle nuvole






Lucilla svolazzava con loro e sembrava chele sue piume fossero tutte nuove da quanto erano candide e soffici.Ripensava a tutte le vicende vissute. Le tornavano in mente i Cartoni animati, i topolini, Peter pan e la sua Ombra e i personaggi strani delle favole. Le tornavano in mente anche gli animali che non vivevano come loro, in un posto felice come la loro montagna, ma svolgevano la loro opera vicino agli uomini, con fedeltà e abnegazione. Le tornavano in mente anche gli uomini che aveva incontrato: uomini inizialmente orgogliosi come Mr. Pride e gentili come l'Acchiappafantasmi. Ma più che altro le tornavano in mente gli occhi dei ragazzi e la loro voglia di amicizia, di pace, di vita.

Con queste riflessioni arrivarono all'inizio del sentiero che portava a casa. Con'era dolce quella strada stretta e in salita che pensavano di non rivedere mai più.

Eccola lì!

E tutti si fermarono un attimo e si guardarono. Poi Moab fece chiaramente intendere che voleva parlare e tutti si apprestarono ad ascoltarlo col dovuto rispetto.

Allora ragazzi....si torna a casa e siamo tutti e tutti insieme come sempre........e sapete che vi dico? .......chi arriva per ultimo è un pollo!" - e il saggio Re, con una grande risata, si slanciò su per il sentiero.

Gli altri risero con lui e Sharthy, lo struzzo, si dimenticò persino di nascondere il capo sotto terra. Trudy , l'Orso bruno si dette una grattatina alla pancia e via di corsa anche lui, dietro agli altri,dicendo: arriverò distrutto, ma che importa? -

Il cingliale e il castoro, cioè Gnocco e Arturo, si dettero di gomito e Arturo disse: Dai Gnocco fatti sotto!

Ok. Arturo dopo di te – rispose gnocco

Io vorrei proprio sapere perché gli ultimi che arrivano sono polli! - disse un pollo, ma  svolazzando si incamminò anche lui. Da un pò di tempo era molto rinfrancato circa la sua identità e precisamente da quando aveva letto la Storia di un'Aquila che si crede un Pollo. E mentre volava in qua e in là si guardava le ali e gli pareva che cominciassero a cambiare forma.

E così arrivarono alla Fattoria abbarbicata ai fianchi di una montagna piena di nuvole, a quella fattoria che c'era una volta, tanto ma tanto tempo fa.

E gli Animali della fattoria cosa fecero dopo?

A meno che non siano loro a volercelo dire, nessuno lo saprà mai....perché i popoli felici non hanno storia.
Fine


lunedì 26 agosto 2013

C'era una volta********

Ieri ho passato tutto il pomeriggio a sistemare il garage e così facendo mi sono ritrovata tra le mani i ricordi della mia vita, quelle piccole cose che non valgono niente, ma contano tantissimo nel mio vissuto. Mi sono passati  tra le mani disegni, fotografie, pensierini dei miei bambini, piccoli oggetti fatti dalle loro mani o riportati dalle gite scolastiche, prime avventure dell'università e del servizio militare......... Sembra impossibile che queste piccole cose dalle quali non riesco a separarmi prendano tanto spazio.....ma è proprio così! Ma quanta dolcezza dentro il cuore. Il tempo è passato così  piacevolmente in questa attività, che non mi sono quasi resa conto che era già ora di cena e più che altro non mi sono resa conto che pioveva e che quindi la sfilata storica e la corsa delle botti che oggi segnava uno degli eventi annuali più importanti per il mio paese, sicuramente era stata rovinata e rimandata alla settimana successiva. Mi dispice per chi ha lavorato tanto.............
Quando sono andata ad apparecchiare la tavola, parlando con la mia mamma le ho detto di questo mio riandare indietro nel tempo mentre sistemavo il garage e lei con la saggezza dei suoi ormai tanti anni mi ha risposto:"Quanta roba inutile si tiene! perché non hai buttato via tutto?" l'ho guardata, pensando che scherzasse, ma no, diceva sul serio e dentro di me mi sono ritrovata in completo disaccordo con lei. Chissà, forse devo ancora crescere un altro pò e magari quando avrò la sua età, anch'io dirò ai miei figli che mi parleranno dei loro ricordi: "Ma perché non buttate via tutto?" ........ma non credo! Io sono come uno di quegli animali della mia fattoria........che ci posso fare?








Io non credo che un movimento così imponente sia una gita turistica. Quando si spostano masse così grandi di persone....di giovani poi, che hanno il sangue in ebollizione è sempre per qualcosa di importante! - disse Appi
Ragazzi statemi a sentire – intervenne Moab – abbiamo avuto modo di vedere, in tutto questo tempo, quanto il mondo sia in preda di sentimenti che definirei....non proprio buoni. Abbiamo lottato contro l'invidia, contro l'orgoglio, contro l'egoismo. Abbiamo visto quanta sete di potere alberghi nei cuori degli uomini.....e quindi prepariamoci al peggio.
Ma che cosa possiamo fare noi, se veramente il mondo si preparasse a quello che temiamo? Interloquì Gina -In fin dei conti siamo solo un gruppo di poveri animali.
Noi faremo la nostra parte – e Moab si alzò in tuta la sua maestosità – noi faremo la nostra parte come meglio potremo e in modo che nessuno possa dire in cuor suo: non ho fatto tutto quello che stava in me! -
E allora dicci che cosa dobbiamo fare. Noi ci fidiamo della tua perspicacia e verremo dove vuoi tu! - disse Ghertrud.
Bene!Sapevo di poter contare su di voi come sempre. Ascoltatemi! Non abbiamo mai lasciato tutti insieme la nostra montagna, ma è venuta l'ora di farlo. Laggiù forse ci sarà bisogno di ognuno di noi e ciascuno dovrà fare la sua parte per fare in modo che il bene trionfi sempre sulla malvagità. Quindi....partiremo tutti e sono sicuro che torneremo al nostro monte, alla nostra fattoria, alla nostra vita di sempre – terminò Moab con la voce un pò roca.
Una grande emozione si era impadronita di tutti gli animali riuniti in assemblea. Era un momento grave e tutti, anche quelli che non sono mai stati menzionati in questo libro, dal più piccolo al più grande, sapevano che sarebbero partiti...........ma sarebbero mai più tornati in quel posto meraviglioso che ognuno di loro desiderava non dover lasciare?
Però sapevano anche che dovevano andare, che poteva anche servire il loro sacrificio per il bene del mondo.
Quando partirono nessuno di loro disse una parola. Si incamminarono per il sentiero che portava a valle, cercando di apparire sereni, ma tutti avevano il magone.
Qualcuno una volta aveva scritto in un libro di cui non ricordavano il titolo: Addio Monti.......e quelle parole le sentivano veramente adatte a loro.. Comunque andavano, spinti da una forza più grande di loro, alla quale non sapevano dare un nome, ma che sentivano giusta.
La strada fu lunga, davvero lunga! Venivano scambiate poche parole, più che altro nei momenti in cui trovavano gruppetti di giovani lungo la strada, ai quali non osavano fare domande, forse per paura di avere le risposte. Soltanto una volta Camilla si era avvicinata a un cane che aveva un fazzolettone al collo e gli aveva domandato: ma dove andate? -
Andiamo a Roma – abbiamo appuntamento fra tre giorni.
Alla fin anche loro giunsero nella Città Eterna, bella tra le belle. Si respirava la Storia ad ogni passo che facevi e ogni monumento, ogni colonna, parlava di imperatori, di Re, di Dittatori, di conquiste, di potere. Non si poteva fare a meno di pensare che lì si erano giocate le sorti di tanti popoli, di tanti uomini dei quali non rimaneva più traccia se non nelle stupende vestigia, nelle strade imponenti, negli avveniristici acquedotti.
Quando girarono intorno al Colosseo, Moab si fermò un attimo e rivolto agli altri disse: mi vergogno solo a pensare a quello che è successo qui, dove tanti leoni si sono prestati al gioco crudele degli uomini. Speriamo che una cosa così non accada mai più.
Intanto stavano arrivando giovani da tutte le parti: chiassosi, sumorosi, allegri come solo la gioventù sa essere. Avevano chitarre e zaini sulle spalle, e per quanto potevano vedere e sapere loro, neanche l'ombra di un'arma. Uno di loro però si era messo a cantare: c'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones.......e insieme evocavano la guerra nel Vietnam. Guerra....sempre guerra!
Quella che all'inizio era cominciata come una passeggiata, via via che i gruppi si incontravano diventava quasi una marcia ed assumeva un tono di trionfo.
I nostri, che si tenevano un pò in disparte, ma comunque sempre pronti a intervenire, si accorsero con stuporeche si stavano lasciando Roma alle spalle. Il corteo cresceva sempre di più, diventava un fiume e si stava dirigendo in aperta campagna, in quella dolce, fragrante campagna romana favorita da un clima particolare, che a loro era molto più congeniale di quello della città.
Ad un certo punto, dopo una curva, uno spettacolo abbacinante si presentò ai loro occh. Un prato verde immenso, si stendeva davanti a loro e terninava in un poggio. Una moltitudine incredibile di giovani era già lì, chi ridendo, chi mangiando, chi cantando. E tanti continuavano ad arrivare da tutte le parti..
Dove ti giravi vedevi volti giovani, occhi giovani.....il futuro dell'umanità.
Gli Animali della Fattoria erano allibiti e oltre a questo una strana emozione si stava impadronendo di loro. Non riuscivano ancora a capire quello che sarebbe successo, ma da tutti i preparativi che vedevano, microfoni, luci, maxischermi, sapevano che quei ragazzi stavano aspettando qualcuno. Ricordi ancestrali si presentavano ai loro cuori e alle loro menti. Un altro luogo, un'altra moltitudine.....e una figura vestita di bianco
E anche ora, dal loro posto di osservazione, senza osare muoversi né fiatare, videro arrivare sul poggio una figura vestita di bianco, accolta da un applauso talmente fragoroso e talmente lungo che riempì l'aria circostante di grande gioia.
Poi la figura vestita di bianco parlò.
Pace fu la parola chiave di quell'incontro e gli Animali della Fattoria si guardarono emozionati e ancora non osavano parlare. Fortunatamente avevano fatto quel viaggio inutilmente. Ma no, avevano capito che bisognava ancora avere fiducia nell'uomo, fiducia in quei ragazzi che avevano nei loro occhi voglia di Pace. Come avevano fatto a non accorgersene prima?
Andiamo ragazzi – disse Moab – qui non c'è più bisogno di noi.
E mentre si incamminavano sulla via del ritorno scortati da Lucilla, che volteggiava sopra di loro , tra il frastuono delle voci dei giovani colsero un'altra voce portata sulle ali del vento: Beati i miti!
Gran bella cosa ripartire col cuore così leggero e una nuova parola da condividere: fiducia.
consegue.........sono diventata brva quando è quasi finito


domenica 25 agosto 2013

C'era una volta*******

 Ma che palle 'ste domeniche d'agosto! Ormai sono solo caratterizzate da ripetitivi suoni di tamburi  e sfilate in costume. Non c'è paese o posto in cui tu vada in cui non trovi un revival del passato. E' vero che godiamo ancora della luce riflessa delle nostre trascorse glorie e che l'Italia attuale ha solo ben miseri spettacoli da offrire.......ma almeno qualche volta proviamo a immaginare il futuro via........senza stare continuamente a fossilizzarci in ciò che non c'è più. Nel nostro caso, la sfilata dei ceri che facciamo attualmente non potrebbe essere sostituita da quella dei moccoli che tiriamo ogni volta che ci arriva una nuova tassa? E il palio dipinto, che prende un nome diverso a seconda del luogo ove ti trovi, ma è comunque sempre quello che fu magistralmente definitio 'cencio', non potrebbe magari l'anno prossimo, quando gli animi saranno incandescenti, essere dedicato alla "Service Tax"? E chi vince la gara, non la paga? Vedrai come si corre!
Questo è futuro! Questo è il nostro futuro.
E allora meglio andare con i mie simpatici animali che di tasse non ne pagano neanche una, a inventarmi un futuro migliore..............







Capitolo sesto


Ripartiti mr. Pride e Wolf, la vita riprese il tran-tran naturale. Sembrava che tutto fosse superato. La stessa Lucilla ogni volta che tornava alla Fattoria portava notizie confortanti. Tutto era calmo e tranquillo.

Mi sembra che stia andando tuto bene – aveva detto l'ultima volta – Sì! Ogni tanto c'è qualche piccola scaramuccia, qualche baruffa, qualcuno che si crede di essere chissà chi,.....ma insomma nient di veramente grave.

E così la vta scorreva come sempre con l'allegria di sempre, la gioia di sempre. L'aria era diventata calda e i fiori nascevano nei prati, tra le rocce e gli Animali della Fattoria godevano nel giuararli, annusarli, e qualche volta persino nel mangiarli....Insomma era proprio tutto molto bello.

Fu così che nessuno si aspettava che Lucilla arrivasse così trafelata quella mattina di una calda giornata di agosto.

http://3.bp.blogspot.com/-Z_yuse2r1OM/UaZCoaTOnUI/AAAAAAAABNA/TNuF8TBjWH4/s1600/Manfredonia+beach+volle+2.jpgLucilla – esclamò Ariel, che in quel momentosi trovava a passare di lì – che ti è successo? Sembri stravolta.

Oh Ariel! Non lo so, non lo so davvero! Ti prego conducimi da Moab – rispose Lucilla molto agitata.

Va bene, va bene ....andiamo subito, ma calmati ti prego – implorò Ariel

Entrarono precipitosamente nella tana di Moab, che le guardò stupito. Tra l'altro si sentiva anche imbarazzto perché l'avevano trovato in un momento di intimità, mentre si pettinava la folta criniera della quale andava giustamentwe orgoglioso.

Che ti è succeso Lucilla? Chiese Moab molto allarmato

Caro moab – disse Lucilla – sono molto in pensiero, molto ma molto in pensiero......Insomma mi semnra che si stia preparando ualcosa di grosso

Ma alla buon'or – ruggì Moab – ti vuoi calmare e smetterla di starnazzare come una gallina?! Ecco! Così! Brava. E ora racconta cosa è successo.

Nobile Moab - rispose Lucilla – il fatto è che ho volato per tanti giorni e sono passata su tante città e in quest città vedevo sempre le stese cosa.

Ma che cose? Ce lo vuoi dire alla fine? - disse Ariel che pur esendo una pecora, cominciava a spazienirsi anche lei.

Ragazzi....ragazzi......centinaia di ragazzi.......migliaia di ragazi! Sono stata a Londra e vicino al BigBen c'erano ragazzi. Sono passata su Vienna e il prather era stracolmo di rafazzi. Allora sono andata a parigi e non ne parliamo! Sotto la Tour Eiffel c'era una marea di gioventù.

Intanto si erano avvicinati anche gli altri animali e tutti cominciavano ad ascoltare con interesse quanto Lucilla stava dicendo. Francamente anche loro come Moab e Ariel cominciavanio ad avvertire un certo allarme e cominciava a delinearsi nelle loro menti una terribile tragica parola:

GUERRA

Non osavano pronunciarla quella parola e così Toky si rivolse a Lucilla dicendole...e poi Lucilla che hai fatto?-

Che ho fatto? Ho continuato a volare sulle città e dappertutto ho trovato lo stesso movimento. Allora mi sono spostata sui paesi e anche lì ho assistito a una mobilitazione generale......insomma non ci capisco più niente- e lucilla sopspirò sconsolata.

E poi? - incalzò Camilla

Poi mi sono messa in contatto con le altre colombe di New York, di Pechino, di Mosca, di Sidney e ho saputo che anche lì stva succedendo la stesa cosa. A questo punto mi sono veramente impaurita. Se c'è tutto questo movimento a New York vuol dire che si sta preparando veramente qualcosa di grosso – Lucilla disse queste ultime parole con un sospirone.

Ma Lucilla....tutti questi giovani almeno sappiamo dove stanno andando?? - interloquì Moab

Sì caro Moab, tutta questa moltitudine, molto lentamente si sta spostando verso Roma.

A Roma? E che ci vanno a fare a Roma? A vedere il Colosseo? - Chiese Toky

Questo non lo so....e vorrei tanto saperlo – rispose Lucilla

Ah! mi ero dimenticata.........consegue!

sabato 24 agosto 2013

Cuccioli

Nella Fattoria degli Animali, quella vera però, quella di casa mia, stanotte si è compiuto l'eterno prodigio della vita: sono nati i cucciolini della Tita, la Jack Russel Terrier di mio figlio, che per compagno, seguendo  le orme di Lilly, la più celebre cagnetta di Disney, si è scelta un Vagabondo, cioè Tito, un bastardino pieno di talenti,  amatissimo e coccolatissimo come pochi. Stanotte alle due e mezzo, quando sono tornata a casa mia, perchè avevo un sonno che non ci vedevo più, i cuccioli erano cinque, ma  mia figlia, che da medico logicamente assisteva il parto,è tornata stamani alle sei, perché prima ha dovuto dare tutta l'assistenza necessaria ai cuccioli e alla mammina che si è comportata benissimo
Bello, anzi bellissimo il prodigio della vita..................e ora?
Immagino già il piccolo esercito di cuccioli affamati, curiosi, in cerca di avventura, che si aggireranno come un'orda di piccoli  vandali in ogni dove combinando misfatti di ogni genere. Immagino anche l' incontro con i gatti della Casa di Fuf, ........................e a questo pensiero, sarà perché ho dormito poco, sarà perché so che cosa significa cuccioli, sarà perché quando i cuccioli fra tre mesi verranno dati in adozione (speriamo) sarò dispiaciuta perché nel frattempo mi sarò affezionata anche a loro,  sarà insomma un sacco di cose, ma stamani la Fattoria degli Animali di casa mia, per me è più che sufficiente. Scrivere anche degli altri sarebbe una cosa che sono sicura......lo sento.........mi farebbe urlare.........diciamo pure di gioia (bugiarda!)! Ma ormai è arcinoto che troppa gioia può uccidere.........stamani è molto....molto meglio che vada a fare una passeggiata.............

venerdì 23 agosto 2013

C'era una volta ******


Per me,il bello di quando scrivo un racconto è sempre stato che anch'io lo vivo intensamente,........anche quando è un racconto demenziale, per cui non c'è da stupirsi se conosco intimamente ciascun Animale della Fattoria . Per Mr. Pride poi ho proprio un debole....prima di tutto perché  è un bell'uomo, ma proprio bello e poi per quel suo carattere di uomo duro  che però alla fine si rivela pieno di umanità e di sentimento. Che ci posso fare se i buoni sentimenti mi sono sempre piaciuti?......Ah! E per quella fossetta che ha nel mento! Penso che le ragazze la troveranno irresistibile............




Spuntavano i primi raggi del sole, quando si misero in viaggio.

Mr. Pride era stupito. Non avevano portato niente con loro, neanche qualcosa da mangiare o per ripararsi dal freddo.

Non ce n'è bisogno – gli avevano risposto, senza dare altre spiegazioni.

La salita era dura e il sentiero stretto e impervio si snodava ora tra boschi fittissimi, ora sugli orli di precipizi vertiginosi. L'aria diventava sempre più fresca e più pulita e i polmoni non se ne saziavano mai.

Alla fine di un'estenuante marcia arrivarono in cima a un pianoro, oltre il quale si apriva la visione sconfinata del mondo sottostante. Era una vista bellissima!

Wolf correva avanti e indietro contento di quella libertà totale che poteva godere lassù. E Mr. Dandie guardandosi intorno esclamò: Ora capisco perché mi avete portato quassù!

Non credo proprio Mr. Dandie! - rispose Red - quello per cui l'abbiamo portata quassù deve ancora accadere.

E sarebbe? - l'uomo era incuriosito e anche Wolf aveva rizzato gli orecchi.

Ogni cosa a suo tempo – dise Uga – la fretta non è mai stata buona consigliera -

Sapete ragazzi? - starnazzò Camilla – comincio ad avere fame-

Che cosa mangeremo? - si preoccupò Dandie al quale quella passeggiata aveva sviluppato un appetito formidabile e cominciava a vedere con l'immaginazione enormi hamburger, patatine fritte col ketchup e Coca Cola, mentre davanti a sè c'era solo il deserto dell'Arizona o qualcosa che comunque gli somigliava molto.

La terra provvederà a tutte le nostre esigenze – disse Toby – vieni Wolf che ti insegno a cercare i tartufi..........ti sembra strano che un ciuco sappia trovare i tartufi vero?-

Anche Mr. Dandie andò con loro e dopo un pò cominciò a ritrovarsi divertito mentre cercava fragole selvatiche e piccoli frutti dal sapore asprigno che non seppe identificare ma che lo dissetarono,e poi radici strane e saporitisime che lo sfamarono completamente.

Sapete ragazzi che era proprio tutto molto buono? - dise mr.Pride – era da un pezzo che......-e qui si fermò a bocca aperta. I suoi occhi erano stati attratti da qualcosa che luccicava, che luccicava in maniera incredibile e che prima non aveva visto.. Il sole battendo con i suoi raggi sulla parete di roccia l'aveva illuminata e ora questa rifulgeva di un indicibile splendore.

Ma....che cos'è? - domandò allibito Mr. Pride

Non lo vede? - rispose Camilla – è oro! Oro purissimo! Una montagna di oro puro che farebbe impallidire il più ricco e più potente degli uomini!

E di chi è? -  Chiese Dndie, non riuscendo a distogliere lo sguardo da tutto quel luccichio.

Se la vuole è sua! - disse Uga – con questa potrà comprare il mondo intero e tutti gli uomini si prostreranno ai suoi piedi -

Toby continuava a frugare tra il terreno in cerca di fragole e tartufi e Wolf gli faceva compagnia, incurante di tutto il luccichio che lo circondava ma sotto sotto guardava Dandie per vedere le sue reazioni.

I pensieri si accavallavano nella mente dell'uomo. Bastava dire di sì e tutto il mondo sarebbe stato suo....e poi?

Ho sete – riuscì solo a dire

Bene...guardi....lì ci sono due sorgenti. Beva a quella più in alto – gli disse Toby – non si fidi di quella bassa. Apparentemente è molto più limpida, ma cattura la mente di chi la beve. . Chi la beve è in potee di chi la offre. Pensi! Una sola persona potrebbe avere il dominio su tutti i popoli della terra -

Mr. Dandie ascoltava sotto l'effetto di mille sensazioni. Tutto ciò che aveva visto fino ad ora lo affascinava e lo atterriva allo stesso tempo. Non aveva più sentore del tempo che passava e si stupì accorgendosi che cominciava a imbrunire e le prime stelle facevano capolino nel cielo turchino. Il vento era completamente calato e la pace della sera scendeva su tutto il mondo.

Mr. Dandie, c'è un bel fuoco acceso, perché non viene a scaldarsi? - disse gentilmente Red

Grazie Red, non mi ero accorto che il tempo passava e cominciava a rinfrescare – rispose l'uomo con un sorriso

Dandie – disse Wolf – noi ora andiamo a dormire. Quando vorrai dentro quella grotta c'è un posto pronto anche per te. Buona notte! - e l'alano se ne andò un pò triste. Vedeva il suo amico in preda a tanti sentimente contrastanti e non tutti belli. Aveva comunque fiducia in Moab e nei suoi amici. Sapeva istintivamente che Mr. Pride aveva bisogno di passare quel momento.

Mr. Pride rimase solo davanti al fuoco scoppiettante, lo sguardo perso nel mondo che si apriva davanti ai suoi occhi. Ripensava a tutto l'oro che aveva visto poco prima e a quell'acqua che poteva renderlo padrone del mondo. Però stranamente non era un pensiero fisso, ma anzi....si trovava sempre più spesso  a fare la considerazione che il fuoco e le stelle avevano una lucentezza molto più bella.

Ripensò a quelle cose semplici che aveva mangiato con i suoi amici e che l'avevano così ben saziato, fino a fargli pensare che non aveva bisogno di altro. Si alzò ed entrò nella grotta.

Gli animali dormivano già in morbidi giacigli di foglie secche. C'era caldo lì dentro e si sentiva nell'aria intorno tanta serenità......Ripensò a un'altra grotta! Era piccolo allora e la mamma l'aveva condotto a visitare il presepio in una chiesa vicina. Anche allora, lo ricordava dopo tanti anni, quello stesso calore improvviso e piacevole nel vedere la minuscola grotta con il piccolo bambino. Si riscosse bruscamente!

Una gioia profonda l'invase. Che gli importava di tutto l'oro del mondo, se questo voleva dire perdere questi amici così preziosi, questo cielo turchino tempestato di stelle, questa pace appena ritrovata, quest'aria pulita e profumata?

Perché l'aria profumava....lo sentiva ora distintamente e respirò a pieni polmoni. Ora era sicuro di sé. Era passato attraverso grandi tentazioni, ma si rendeva conto che non era mai rimastro solo. C'era sempre stata la presenza sicura e discreta degli Animali della Fattoria.

Grazie amici, grazie di avermi reso un pò più saggio – disse a fior di labbra guardandoli, poi anche lui si stese sul suo letto di foglie e si addormentò. 

visto che non so mai se scrivere contina o segue, ho deciso di giungere al compromesso storico e dire CONSEGUE.......