martedì 16 maggio 2017

Non scordare mai


 Dedicata ai miei figli.



Non scordare mai
che non tutto viene da sè.
Con le unghie e con i denti
hai afferrato ciò che hai.
Hai combattuto col cuore  in gola
che batte forte, sempre di più.
Con gli occhi brucianti
di notti insonni di tensione
di mattini rabbiosi
e di speranze che si alzano
prima di ogni ragione.
E' la forza che ti ha fatto andare,
che ti ha risollevato una,
due, tre, tante volte, sempre.
Non scordare mai
che non tutto viene da sé.
Neanche quando avrai
fili d'argento nei capelli
e rughe sottili intorno agli occhi
che hanno visto la vita.
Con le unghie e con i denti
vai avanti sempre sai
combatti  per te stesso
e per chi ami 
anche quando la strada
diventerà salita
e sarai stanco dei tuoi anni.
Vai! Non dire mai di no alla lotta.
Perché la lotta è vita.



venerdì 12 maggio 2017

Ode a un topino

Una volta, e neanche fino a tanto tempo fa, devo dire, mi capitava di leggere le poesie di Rocco, e mi capitava di leggerle, per il semplice fatto che Rocco le scriveva e a me faceva piacere pubblicarle.  Per me erano tutti spunti di altrettante riflessioni. Molte volte mi trovavo in perfetta sintonia col suo pensiero, altre volte le sue parole e quel suo modo di accettare tutto dalla vita, mantenendo non solo un'imperturbabile calma, ma anche la sua bella disponibilità verso gli altri, suscitavano in me moti di rivolta, perché io non sono come Rocco, nel senso che sono molto più terra terra di lui, non ho la sua capacità di accettazione e di perdono, sono più sanguigna e di tanto in tanto mando voolentieri al diavolo qualcuno. Però, la lettura dei suoi scritti, per me era motivo di ragionamento, di considerazioni postume, di voglia di ricredermi sulla cattiveria umana, e via di seguito. Insomma risvegliavano la parte migliore che alla fine è anche dentro di me, e con la coda tra le gambe tornavo a Canossa. 
Poi Rocco non ha più scritto niente, o perlomeno niente che io conosca, e quindi io non ho avuto più nessun 'memento'. 

Beh! Ci sono tanti poeti, è vero, e io li leggo volentieri. Molti di loro sono sicuramente più bravi di Rocco, anche questo è vero, come del resto è vero che sono quasi tutti più bravi di me. Ma è un'altra cosa. Per esempio una volta leggevo molto volentieri ciò che scriveva Gibran. Parole le sue, che portavano a vette altissime, poi ho scoperto che nella vita era tutt'altra cosa, magari neanche per colpa sua, ma proprio perché capita anche di avere una doppia personalità. Non conoscendolo personalmente, di lui ho appreso solo il lato luminoso della sua vita, mentre quello oscuro, mi è rimasto ignoto. Invece , conoscendo Rocco, so che la sua vita si rispecchia fedelmente nelle parole che scrive, per cui so che sono autentiche, ed era quello che mi faceva mettere in discussione con me stessa.
Quello che mi domando è perché ora Rocco non  scrive più! 
Vorrei dire a Rocco, nel caso dovesse leggermi,  che nella vita,  i poeti hanno grossissime responsabilità verso gli altri. Guardiamo Leoprdi, Foscolo, Carducci e più recentemente  Merini e Neruda. Tutti attingiamo al loro sentire per esprimere noi stessi e ciò che vorremmo dire, ma non riusciamo. E se è vero che Alda Merini ha portato un letto sulla via del divino, che si dovrebbe dire di Neruda, che ha dato la giusta dignità al pomodoro, scrivendo per lui un'ode?
Per cui, sempre nel caso che mi legga, lo invito a trornare a scrivere le sue parole di vita. Se si guarda intorno lo spunto gli può venire anche da un topino che attraversa la strada. Potrebbe venirne fuori un'ode.

giovedì 11 maggio 2017

Il mobile scartato...

Molti anni fa, portai in casa un mobiletto e lo sistemai in un posto, che a mio parere era fatto proprio per lui. Ma la cosa non funzionò. Fu giudicato ingombrante, brutto, indesiderato, e sbrigativamente rifiutato, e questo,  per il bene della pace mi costrinse a relegarlo in una rimessa, dove restò dimenticato per anni e anni. Le ragnatele lo avvolsero e un sottile, dannosissimo strato di polvere lo ricoprì fino a renderlo grigio. Nessuno si ricordò più del mobiletto, ....nessuno, tranne me. In tutti questi anni, nei momenti in cui mi capitava di pensare ai miei mobili, lasciati per necessità contingente ad ammmuffire in un luogo buio e solitario, provavo una stretta al cuore. Strano? Non tanto, se si pensa che comunque anche l'arredamento della casa fa parte del nostro vissuto, ci racconta il nostro passato, è partecipe del nostro presente e tuttosommato insiste anche nel nostro futuro. Sì! Il nostro futuro, o almeno senz'altro nel mio futuro, perché io fin dal momento che fui costretta a disfarmi dei miei mobili, giurai a me stessa che un giorno li avrei riavuti con me, in qualsiasi maniera. E ci sono riuscita. Tranne che con questo mobiletto, che per un certo periodo era andato a finire da un'altra parte. Però la vita gira in maniera strana e un giorno, per una serie di eventi che sarebbero troppo lunghi da spiegare, il mio mobiletto è tornato a casa e non mi è importato che fosse malandato, sporco, brutto da vedere. Gli ho preparato nuovamente il posto che è sempre stato il suo e mi sono messa d'impegno a ripulirlo e restaurarlo per quello che potevo. Ora è carino, e qualcuno, quel qualcuno che me l'aveva fatto portare via, ha detto che è proprio bello e che dove è stato messo ci sta proprio bene. Le idee cambiano, i gusti anche, ma il mondo gira sempre per lo stesso verso e ogni volta è sera e poi mattina, 
le pietre scartate dai costruttori tornano al loro posto.....e anche i mobili.

sabato 6 maggio 2017

Rispetto




Non è laureato





e come lui, sono tanti, tantissimi, coloro che lo hanno preceduto e seguito,  una lunga lista di nomi che hanno dato celebrità e fama ai loro Paesi, pur senza conseguire una laurea, ma col solo apporto di una ricca, geniale, tenace intelligenza, che non si è mai arresa a nessun tipo di boria inopportuna, ma è andata avanti con la modestia,la grinta,la fede di chi vuole comunque lasciare un'idea, una conquista, una tecnica nuova in ogni campo dello scibile.


martedì 2 maggio 2017

Cerchi nel grano

Se guardi il mondo da un punto di vista diverso ti stupirai e capirai che lasciarsi stupire è bello.
KB


Io non so se questi cerchi nel grano sono fatti dall'uomo o da esseri a noi sconoscuti, che cercano di mettersi in contatto con noi. Quello che so, è che sono bellissimi, rasentano la perfezione del numero aureo e parlano alla mia fantasia, instaurando con lei un dialogo che va oltre ogni logica e ogni stop che possa giungere da qualsiasi parte. Chi fa queste 'opere d'arte' non è uno sprovveduto qualsiasi, come sprovveduti non erano coloro che hanno fatto i disegni di Nazca e di Cuzco, perché in quei disegni, come in questi del resto l'occhio si appaga nell'armonia dell'insieme regalando leggerezza all'anima.
Non faccio guerre, né tantomeno battaglie, per sapere la loro provenienza, mi contento di guardarli e di goderne con la stessa estatica meraviglia che mi fanno provare le Piramidi di Giza e la Costellazione di Orione. Poi mi permetto il lusso di sciogliere le briglie al mio pensiero e lo lascio raggiungere lidi che sono sconosciuti a tutti e in parte ancora inesplorati anche da me. Che ciascuno faccia come crede, perché è quello che faccio io.