Sono strani tempi quelli che viviamo: strani e dolorosi; strani e amari; strani e di lenta soluzione. Eppure basta tornare col pensiero a qualche anno fa, mica tanto più indietro, per trovarci tutti diversi, tutti ottimisti, tutti padroni del gioco,tutti a fare piani per il futuro. Oggi di progetti non se ne parla neanche più, oggi si sopravvive alla nostra giornata. Nessuno è esente dalla proccupazione che il nostro futuro è nelle mani di personaggi strani come i tempi che viviamo, che non solo non ci sanno dare soluzioni, ma non ci convincono neanche nel modo in cui stanno affrontando un problema che portano avanti con la filosofia delle scimmiette, che tutti noi conosciamo molto bene, perché l'Italia ha sempre funzionato così.
Eppure, prendendo in prestito alcune parole che Rocco scrive nella sua poesia anch'io mi sento di dire
"Essenziale nei tempi che viviamo è resistere:"
Scusa Rocco, se uso queste parole per esprimere un mio pensiero rabbioso...... sicuramente tu le hai usate seguendo un pensiero diverso e molto più spirituale del mio che cammina terra-terra, ma al di là di questo, sono parole che sento di condividere,anche se le dico da un'altezza molto più bassa da dove ti trovi con la tua poesia, ma a me la vita ormai ha insegnato che molte volte bisogna contentarsi di volare basso e quindi se dico mai arrendersi, mai darsi per vinti, mai smettere di lottare e di credere che il domani porti qualcosa di migliore, lo dico solo seguendo un ragionamento di sopravvivenza molto materiale............ma sai...chi sente il morso del lupo ha bisogno anche di questo!
Semina la tua vita
Sono io
che nei gesti del lavoro
dò valore al tempo
presente,
dò senso alle cose che
faccio,
introducendo bagliori di
vita
nell’apparente inutilità
del gesto quotidiano.
E questo quotidiano
non è indefinito.
E’ scandito dai ritmi
della natura
dall’alternarsi del giorno
e della notte
della luce e del buio.
L’oggi è il limite
delle nostre preoccupazioni,
delle nostre pene,
delle nostre azioni,
perché un’oggi è lungo
abbastanza
per trovare Dio
e per perderlo.
Per questo Dio
ha creato il giorno e la
notte,
affinché non vagassimo
nell’illimitato,
ma vedessimo già nel
mattino
la fine della sera.
Essenziale
nei tempi che viviamo
è resistere:
cioè vivere,
stare lì,
essere presente.
Resistere
non ha l’effetto di un
temporale
ma di una pioggia leggera e
costante,
che penetra nel terreno
e lo rende fertile.
Questo è il tempo
delle cose umili
ma preziose,
è il momento
di raccogliere i cocci
sparsi,
di ripensare tutti gli
eventi
e riscoprire le perle
dentro quelli più
disastrosi.
E’ il momento della
custodia
e della difesa delle perle
acquisite.
E’ tempo
di vegliare nella notte,
di preparare i profumi,
di essere attenti a ogni
movimento
a ogni persona.
E’ tempo
di essere fedeli ai compiti
che abbiamo
e rendere la terra
più abitabile
più umana
renderla più bella.
Un giardino.
Perché la differenza
tra un deserto e un giardino
non è l’acqua
ma l’uomo.
E quando la mano della vita
pesa
e la notte non canta
è il momento di amare
e confidare.
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