Ieri sera mi è ricapitato sotto gli occhi questa bellissima frase di Baricco, che trascrivo più sotto. L'ho letta e stavolta mi ha catturato l'anima.
A me capita sempre così. Mi successe la stessa cosa una sera di tanti anni fa quando uno dei miei figlioli mandò in onda per l'ennesima volta 'E ti vengo a cercare' di Battiato. Non so quante volte l'avevo sentita in quel periodo.......sentita sì, ma mai ascoltata. Quella volta l'ascoltai evidentemente, perché dopo mi sentii scorrere un lungo brivido lungo la schiena, per il messaggio che in pochi minuti mi aveva saputo dare.
Non c'è bisogno di darsi spiegazioni, di approfondire l'argomento, di sviscerare i testi, le parole, la visione. No! E' semplicemente un impatto con qualcosa che ti si spennella addosso e diventa parte di te, una seconda pelle, qualcosa che anche tu avresti voluto dire, ma che altri hanno detto o scritto o visto prima di te e ti hanno raccontato. Ti va bene così, lo fai tuo e da allora non sarai mai più la stessa persona di prima perché avrai qualcosa in più che prima non avevi. E ieri sera..................................
La sera, come tutte le sere, venne la sera. Non c'è niente da fare: quella è una cosa che non guarda in faccia a nessuno. Succede e basta. Non importa che razza di giorno arriva a spegnere. Magari era stato un giorno eccezionale, ma non cambia nulla. Arriva e lo spegne. Amen
Alessandro Baricco
Che potrei aggiungere di mio? Niente, semplicemente perché non saprei cosa dire in più di quello che dicono le parole di Baricco. L'unica cosa che so è che leggere queste parole mi ha suscitato la stessa sensazione che provai una volta ad infilarmi un paio di guanti di raso: il guanto con la sua morbidezza era diventato la mia mano e non lo sentivo come qualcosa di estraneo, ma qualcosa di mio e del mio modo di essere in quel momento.
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