Ieri è stata proprio una giornata particolare, una di quelle in cui mi sono sentita cittadina del mondo. Mi spiego! Ieri, per uno dei miei figli è stata una giornata importante, una di quelle che almeno, si spera, segnino qualcosa di positivo nella vita. Ieri aveva luogo la cosidetta 'graduation', che è il corrispettivo della nostra laurea, ma che negli States viene celebrata ed enfatizzata molto più che da noi. Ospite di onore, candidato lui stesso a una 'Laurea honoris causa', era addirittura Obama, il Presidente degli States. Avrei voluto essere lì con mio figlio in quel momento, invece ero a casa e mi stavo chiedendo se e come, avrei potuto in qualche modo sentirmi partecipe di questo momento della sua vita. Alla fine, con tutta la mia inesperienza mi sono messa a frugare in internet e ho trovato un sito americano in cui avrebbero trasmesso la cerimonia, per cui ho atteso pazientemente che arrivasse l'ora dell'inizio e poi quando il tutto è cominciato erano già le diciotto e trenta ora nostra, per cui ho piazzato davanti al computer la mia mamma, dicendole che quando Obama finiva di parlare, mi doveva chiamare, perché nel frattempo io dovevo andare a preparare la pizza, perché a cena avevo gli altri miei figli, e anche i miei nipotini, compresa la mia nipotina americana, figlia proprio di quel figlio che in quel momento era l'interprete di una di quelle scene che tante volte si vedono nei film americani.
La pizza non poteva attendere e così mi sono messa a prepararla, con uno spirito tutto particolare: mi sembrava di preparare una cena per festeggiare chi non sarebbe stato con noi fisicamente, ma con lo spirito senz'altro. Laurea e pizza vanno a braccetto insieme, specialmente se accanto c'è anche la coca cola e una nipoina che parla italiano, è vero, ma con un accento decisamente americano, mentre l'altro nipotino, appena più grande con la sua calata decisamente toscana, riequilibrava il tutto. Ero in Italia o ero negli Stati Uniti? Mi sembrava che fossero scomparsi tutti i confini e che il grande oceano fosse ridotto a una misera pozzanghera che potevo attraversare a mio piacimento, mentre facevo la spola dalla cucina al discorso di Obama, del quale non capivo un'acca, ma che comunque mi piaceva lo stesso.
A un certo punto mia madre mi ha chiamato: "Ha finito di parlare!" quello era il segnale che mi doveva dare....e invece anche in America sono come in Italia......fanno vedere i grandi e gli altri ce li dobbiamo immaginare, per cui siamo rimaste con un palmo di naso. Fortunatamente poi è arrivato un filmino, girato in proprio, naturalmente, dove ho potuto levarmi la soddisfazione di vedere il mio figliolo toscano vestito con i colori degli States.
La pizza era decisamente buona, per non parlare delle ciaccine fritte che abbiamo mangiato con stracchino e gorgonzola alla sua salute.........e anche a quella di Obama. Per non parlare della Sacher Torte, che essendo viennese non c'entra niente né con l'Italia né con gli USA, ma tanto io avevo già deciso che per quella sera sarei stata cittadina del mondo.........
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