mercoledì 15 maggio 2013

Lampi di felicità: vicini vicini

Anche oggi è una bella giornata, ma non proprio come ieri. Stamani il cielo è cosparso di nuvolette bianche che si muovono piano,spinte da un vento sbarazzino e dai recessi della mia mente è tornato vivido un episodio di molti anni fa.
Probabilmente il periodo era proprio questo. Ricordo che faceva caldo e noi avevamo fatto un'uscita. Parlo degli scout naturalmente. In quegli anni uscivamo spesso per fare queste mini escursioni, per cui non ricordo neanche quale fosse il posto di questo quadro che si ripresenta improvvisamente davanti a me, ma so che c'era un prato verde magnifico e questo cielo pieno di nuvole sparse. Eravamo stanchi della lunga camminata, per cui  mi è sembrato naturale dire :"Dai ragazzi facciamo una sosta in questo prato!" E mi sono seduta sulla fresca onda verde. Anche i ragazzi non se lo sono fatto dire due volte e, dopo un attimo eravamo tutti seduti a gambe incrociate. E' stato a quel punto che alzando gli occhi al cielo ho visto che le nuvole si muovevano lentamente e così facendo cambiavano forma. Ma era scomodo stare in quella posizione, per cui senza pensarci due volte, mi sono sdraiata completamente, ho allungato le gambe e ho incrociato le braccia dietro la nuca e ho continuato a guardare. I ragazzi non osavano cambiare posizione, un pò perché non avevano ricevuto l'ok.  un pò perché si vergognavano di fare qualcosa che forse consideravano 'sciocche cose di donne'. Anche le ragazzine restavano immobili per non essere diverse dal sesso forte, per cui per incoraggiarli ho cominciato con: "Ragazzi guardate! Quella nuvola lassù a destra, sembra un veliero.....è bellissima" A poco a poco i miei eroi, schiavi dei luoghi comuni, si sono sciolti e dopo cinque minuti anche il più restio aveva capitolato ed eravamo tutti sdraiati a guardare le nuvole. Anche gli altri Capi, che lì per lì, avevano pensato che un uomo non può abbassarsi a queste sciocchezze, avevano ceduto, e ci avevano raggiunto in quel luogo di pace e di semplice divertimento. Quante forme avevano le nuvole! E quante risate quando qualcuno diceva: "guardate! quella somiglia tutta alla mia prof. di matematica!" e altre amenità simili. E in questo modo, piano piano, ci siamo sentiti parte di quel cielo e di quella terra che si confondevano  e ci avvolgevano e lentamente il cicaleccio iniziale, si è smorzato, fino a cessare del tutto, ciascuno assorto nella propria contemplazione del cielo e di se stesso. E' stato un momento di 'deserto' completo e intimo, avvolto da quell'aria di piccola felicità che ci faceva sentire vicini vicini..............................

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