sabato 25 maggio 2013

Ai blocchi di partenza

Nel luogo in cui lavoro io c'è un bellissimo chiostro. Questo chiostro ieri per me è diventato se possibile, un luogo ancora più importante. Ecco perché!
Quando sono uscita per andare alla Posta, c'era un bellissimo sole, per cui non mi è passato neanche per l'anticamera del cervello di portarmi dietro un ombrello. Sono arrivata in macchina ai primi posteggi non a pagamento e poi mi sono fatta la mia passeggiatina. Quando sono uscita dall'ufficio postale, i primi goccioloni cominciavano a venire giù, ma  avevo voglia di andare a fare colazione, per cui non mi sono preoccupata più di tanto e con la borsa in testa, mi sono avventurata rasentando i palazzi che fortunatamente essendo antichi hanno i cornicioni larghi e sono arrivata al mio bar preferito.
Dopo cinque minuti, il tempo cioè di finire il mio bombolone e il mio caffé, pioveva in maniera continua ed efficace, ma non tanto da scoraggiare chi , come me, ama la pioggia ...........e così mi sono nuovamente avventurata  per la strada,  con la borsa in testa e lo spirito del filosofo che si adatta alle circostanze della vita.
Poi sono arrivata a quel pezzo di strada in cui il destino si compie e in un attimo prendi la nuova consapevolezza di te stesso. In quella strada, in quel momento, si sono create le condizioni che hanno determinato questa consapevolezza, dalla quale, fortunatamente per me, è nata una nuova sfida.........naturalmente con me stessa!  Non solo in quella strada non c'era possibilità di riparo, non solo in quella strada e proprio in quel momento ha cominciato a diluviare, non solo quella strada era in salita, ma la cosa peggiore è stata che il mio cervello e le mie gambe  non si sono trovati d'accordo su cosa fare.
Il mio pensiero è stato fulmineo. "Corri!" mi ha detto imperioso
Le mie gambe hanno risposto altrettanto velocemente. "Non ci pensiamo neppure!"
Il risultato è stato sconvolgente. Una di quelle tante signore di mezza età, che ho visto molte volte  annaspare sul ciglio della strada ..........uno shock ecco! Inaccettabile per me , ma non per questo meno vero, meno doloroso.
Sono arrivata alla macchina bagnata  fino all'osso e molto in crisi con me stessa.
"Non riesco più a correre!"
In macchina mi sono passate davanti agli occhi le immagini di una ragazza con i capelli al vento, che nella staffetta riesce  a recuperare su tutti gli altri e taglia il traguardo con i pantaloncini che nel frattempo si sono rotti e cominciano a scendere quasi sotto il sedere.............................e poi quella ragazza, concentrata sui blocchi di partenza e sulle sue scarpette chiodate, che il suo babbo le ha portato da Firenze, tesa nello scatto dei cento metri piani delle gare regionali. Deve vincere quella gara......lo deve al suo babbo e alle sue scarpette gialle e rosse, ................e da quella immagine a quella di una  mammina sempre in gara coi suoi figli  per chi arrivava prima.........Mi sono sentita gli occhi lucidi e poi per fortuna quasi subito la ribellione è entrata dentro di me.
"Eh no! Non ci sto" mi sono detta con rabbia e sarà stato un caso, o forse il mio stato d'animo, ma non appena sono entrata nel chiostro, mi è sembrato che fosse il luogo ideale per fare una corsa e quella sfida con me stessa che, conoscendomi, non avrei rimandato. Avrebbe potuto esserci chiunque in quel momento in quel chiostro, anche il Papa,  non me ne poteva importare di meno, e quindi senza stare a pensarci ho posato la borsa in terra, mi sono tolta il giubbotto bagnato e mi sono messa 'ai blocchi di partenza', cercando di ritrovare quella concentrazione che avevo quel giorno in cui la vittoria la dovevo a mio padre. 
"Ti dedico anche questa!" gli ho detto col pensiero e dopo un attimo sono scattata in avanti....niente male, niente male per davvero e la mia corsa è iniziata in maniera dapprima stupefacente,perché tutto sommato non credevo che le mie gambe avrebbero risposto,  e poi entusiasmante, perché le mie gambe rispondevano prima spinte dalla rabbia accumulata e poi semplicemente dalla gioia della corsa. Per un attimo mi è venuta in mente quell'immagine di Forrest Gump, quando correndo comincia a perdere tutti i pezzi dell'imbracatura che gli sostenevano le gambe e va....vaaaaaaa! Due paure diverse le nostre, ma ugualmente incisive nel risultato finale! Poi quell'immagine è stata sostituita da quella di Bali, il mio cane, che in quel chiostro ha fatto corse pazze e per il rimanente tratto ha corso con me mentre il mio stato d'animo si liberava da tutte le tensioni e gioiva alla vista del traguardo e del suo taglio.
Ieri ho imparato che nella vita bisogna sempre essere pronti a rimettersi ai blocchi di partenza, per accettare le nuove sfide che di volta in volta si presentano.....e cercare di andare oltre i nostri limiti, almeno quelli che con un pò di volontà possiamo superare e forse anche questo sarà un caso, ma forse anche no, mi è tornato in mente un aforisma che mi è stato spedito solo il giorno prima di questo fatto e che copio pari pari.


Se ti limiti a fare solo quello Che Sai fare non Farai Mai molto
Quanto è vero! 

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