Quando feci il mio primo viaggio in Sardegna, dovettero portarmici con la forza. Non volevo proprio saperne di andare in un posto che mi avrebbe inevitabilmente ricollegato a una triste vicenda che avevo vissuto un pò di anni prima.
Diciamo che fui quasi costretta e quando partii insieme agli altri ero abbastanza impensierita sul come mi sarei comportata.
Ma è proprio vero che a me basta poco per divertirmi e già il viaggio in pulmino, mi rilassò a tal punto che ero continuamente a ridere e scherzare. Facemmo la traversata di notte, e già il fatto di dormire per mia scelta e per la prima volta in vita mia sul ponte di una nave, fu un'avventura molto bella, anche perché dormii pochissimo, ma era estate, c'erano le stelle, l'aria era tiepida e profumata e allora!..........
Mi innamorai della Sardegna non appena la vidi e pensai che se il Paradiso terrestre aveva un mare,era quello che vedevo da quella spiaggia sulla quale ci fermammo quasi per caso, per fare una sosta vicino a Bosa...... e che mi fece capitolare totalmente. Se la costa Smeralda mi era piaciuta, Stintino mi aveva fatto battere più velocemente il cuore, ma niente mi aveva fatto così completamente sua come quella spiaggia deserta che si affacciava su un mare dalle acque di un colore unico e irripetibile. Se mi avesero detto "Pianta qui la tua tenda e toniamo a prenderti quando abbiamo finito tutto il nostro giro!"avrei detto di sì, perché non riuscivo a staccarmi da quel luogo e più che altro dalla musica che facevano le onde infrangendosi a riva, dove trasportavano nel loro defluire, centinai di piccoli sassi, dai colori smaglianti verso il largo, per ributtarli subito dopo verso riva in un movimento che nasceva dalla notte dei tempi.........una musica meravigliosa!!!E in quella spiaggia, così diversa da quelle più altisonanti che avevo visitato, per un attimo mi sentii incredibilmente felice, di una felicità che non mostrai agli altri, ma condivisi con il vento e il profumo della salsedine, lì in quell' habitat selvaggio e delicato nello stesso momento, dove il mare che si unisce al cielo ha catturato i pensieri degli abitanti dell'isola, e l' ha plasmato alla stessa maniera dei magnifici sassi che erosi dal vento e dalla salsedine prendono forme strane, animalesche, stupende e impenetrabili.......lì,..... per la prima volta tutto il dolore, tutta la paura, tutto il rancore che erano legati a un ricordo angoscioso, si dissolsero e mi permisero di guardare nuovamente la gente di Sardegna con occhi nuovi . Innamorarmi della Sardegna e della sua gente, venne da sé, naturalmente, come naturalmente nasce il sole dopo la notte e imparai anche a conoscere persone meravigliose, ospitali, gentili, piene di attenzioni, innamorate come e più di me dei loro posti, dei loro scenari stupendi, del loro mare unico al mondo. .......e più che altro imparai a non fare di ogni erba un fascio e da allora non me ne sono mai pentita!
Nessun commento:
Posta un commento