domenica 20 ottobre 2013

La statua



La speranza equivale alla rassegnazione. E vivere non è rassegnarsi
Albert Camus




Ma sai che non ci avevo mai pensato? E quando ho letto queste parole sono rimasta interdetta per un lungo minuto (qualche volta un minuto è un tempo incommensurabile), mentre una specie di morso mi attanagliava lo stomaco e mi diceva che ero stata fregata.  La vita mi aveva fregata con la sua parola 'speranza', che mi è stata strombazzata fin da quando ero piccola, io mi ero fregata con le mie stesse mani, a forza di dare connotazioni troppo alte a questa parola e immagini di forza interiore a chi di questa parola se ne era servito........cioè io. Vi è mai capitato di vedere che molte  cose che facciamo da una vita e che non riusciamo a smettere di fare, poi in un momento non hanno più nessuna importanza e ce ne liberiamo proprio in quell'attimo? A me è successo così, ma mica solo con la Speranza!!
Scusate l'immodestia....ma è l'unica statua che ho sentito potesse rappresentarmi,..c'è il mio nome!


"Ma và a farti un giro!" mi sono detta subito dopo, non so se riferito a me o alla speranza, mentre vedevo l'immagine di me stessa avvolta in un drappo verde (tale è il colore della speranza), che speravo in un domani migliore, in un mondo migliore, in un tempo migliore, lì ferma nella mia posa di statua............. poi mi sono cambiata il drappo e mi sono avvolta nel colore della rassegnazione (è grigio il colore della rassegnazione e neanche di un grigio tanto chiaro) e sempre nella mia posizione statuaria, mi sono guardata, così grigia, così immobile, così assente di sentimenti.....ma fortunatamente quella immagine non corrispondeva al mio essere, mentre sentivo una sorta di rabbia che cominciava a nascermi dentro  e cresceva a dismisura fino a farmi alzare di corsa  e andare stavolta a fare veramente 'un giro'. Quando sono tornata sapevo esattamente tre o quattro cose:
1) Non ero ancora la statua grigia......vade retro!!
2) Non volevo più assolutamente essere la statua verde.....pussa via!!!
3) Non volevo essere proprio nessun tipo di statua.....le statue sono belle nei parchi e nei musei!!
4) Avevo una gran fame.......segno inequivocabile che ero viva, perché le statue non mangiano.

E la Speranza? Questa cosina così diafana ed eterea vestita di verde che ci svolazza intorno dicendoci paroline dolci e facendoci credere che tutto può essere.......che me ne faccio di questa compagna che ho avuto così appiccicata a me per tanto tempo? Non le voglio del male, no davvero, non dico neanche che non la voglio più vedere, perché non sarebbe giusto, e a modo suo ha cercato di aiutarmi,  ma non la voglio neanche più così parte della mia vita............allora ho pensato di darle un'amica che si chiama Rassegnazione e di mandarle insieme a passeggiare per le strade del mondo.......tanto non se ne accorgeranno neanche di quanti chilometri fanno, ......hanno così tante cose da dirsi! Sicuramente di tanto in tanto capiteranno anche da me, mi verranno a trovare e cercheranno di attirarmi nuovamente al loro modo di essere, proprio come fanno alcune persone che ciclicamente vengono a due a due a fare il lavaggio del cervello. E io farò come faccio con loro. Le terrò un attimo sulla soglia della porta, le saluterò con gentilezza e dirò che non ho bisogno né di loro né delle loro parole..........e chiuderò la porta.  

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