giovedì 24 ottobre 2013
Il buio
Stamani, quando mi sono alzata mi ha accolto il buio. Solo dopo un pò ho scoperto di aver guardato male l'orologio e di essermi alzata un'ora prima sul ruolino di marcia, ma ormai avevo preso già il caffè e quindi il danno era fatto. Tra l'altro fuori piove come un matto e siccome anche la pioggia mi è sempre piaciuta tanto mi è sembrato giusto aprire la porta , uscire sotto la tettoia e godermi questo momento di pace asssoluta, nel quale l'acqua che cadeva dal cielo non solo non era rumore, ma una dolce sinfonia suonata da cento arpe appese alle nuvole. Una meraviglia!
Il buio è qualcosa di sconvolgente, di ridimensionante, è qualcosa che ti costringe a entrare in te stesso e a farti mille domande, che si accavallano una sull'altra e si fanno spazio per entrare.Il buio con quella musica particolare che è la pioggia, fa sì che quelle domande abbiano anche più fretta, perché non si vogliono bagnare e dissolversi nel nulla. Strano come quelle domande siano intorno a te anche di giorno, ti seguano ovunque tu vada, ti chiedano di essere ascoltate, prese in considerazione, avere una risposta.....e tu niente! Tu vai per la tua strada a fare tutto ciò che ritieni utile, indispensabile, prioritario per la tua vita, e non le senti nemmeno. Non sono tutte uguali le domande sai! Anche loro hanno un certo tipo di carattere....ci sono quelle sfrontate, vhe viaggiano in minigonna con la calzamaglia a rete e ti aggrediscono per essere ascoltate, ma se poi guardi negli occhi quelle domande, ti accorgerai di trovarci dentro tanta tristezza........forse sono diventate così proprio perché tu non hai mai avuto il tempo e la voglia di ascoltarle, poi ci sono le domande pazienti, quelle che hanno preso il numerino per attendere il loro turno, che non arriva mai e loro lì che aspettano facendo la calza, e intanto il loro capelli diventano bianchi e le loro spalle si incurvano. Forse un giorno anche loro avranno la loro risposta ma a quel punto di che se ne faranno? Continueranno a fare la calza e chi si è visto si è visto. Ci sono poi le domande timide, quelle che non riescono a venire fuori, quelle che si fanno mettere sotto da tutte le altre, quelle che arrossiscono solo al pensiero di domandare. Figurati che qualcuna di loro si succhia ancora il dito e altre si mordicchiano le unghie oppure balbettano e così facendo, nascondendosi anche a se stesse, non correranno certo il rischio di essere notate........e rimarranno sempre lì a rigirarsi le mani, il capo reclinato, gli occhi bassi a guardare il pavimento della vita. Però ci sono anche le domande che hanno capito come funziona il tutto. Hanno fatto corsi intensivi alla Bocconi, ad Harvard, o a qualunque altra università prestigiosa sparsa per il mondo..... per arrivare ad avere risposte certe e dopo tanti studi sanno che quando fuori è buio e piove in una certa maniera quello è il momento di presentarsi con i loro quesiti stampati in carta da bollo ed esigere risposte, non fosse altro per non aver buttato via i soldi per l'acquisto della marca che oggi è diventata anche più cara. E tu sai che non puoi esimerti dal dare risposte a certe domande, allo stesso modo in cui non puoi dire di no a un'ingiunzione di Equitalia. Ob torto collo, è vero, però lo fai, non fosse altro che per torgliertele d'intorno e continuare l'incontro con te stesso che ti aveva portato verso mari che non esistono se non nella fantasia. Ma è inutile! Ormai si sta facendo giorno, passano le prime macchine e la pioggia non fa più arpeggi! Rientro in casa seguita dai miei gatti, mentre Fuf miagolando mi dice tutta la sua disapprovazione per il mio strano modo di essere qualche volta.......mentre lui ha fame e reclama la sua prima dose di croccantini. Eccomi! Agli ordini....il ruolino di marcia continua.
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