lunedì 28 ottobre 2013

Aforismando


 Mi piacciono gli aforismi e ho già detto più di una volta che per me sono come un riassunto dell'esperienza della vita. Io stessa qualche volta mi ritrovo a scriverne qualcuno, abbastanza stupido magari, forse limitato a me stessa, ma sicuramente mio, e dove quindi mi ci rispecchio e rileggendolo anche a distanza di tempo trovo conferma del mio modo di essere e del mio modo di pnsare, di affrontare e di valutare la vita.....e dei miei cambiamenti lungo l'arco della vita stessa.
Cercare aforismi, nato come hobby, oggi per me è diventato una necessità, un confronto giornaliero con altri essere umani che hanno tramutato in pillole di saggezza, di libertà, di ironia e di tant'altro, il succo della vita. Il bello è che queste pillole non hanno scadenza, sono fresche oggi come duemila anni fa, e hanno oggi lo steso vigore e la stessa attualità che avevano fin da allora, a dimostrazione che anche in contesti storici diversi, addirittura certe volte opposti, ciò che prova l'uomo verso se stesso e verso ciò che lo circonda è sempre uguale e mette in evidenza la sua centralità nell'universo. E non bisogna andare molto lontano per capire che questa centralità scaturisce da un'unica parola presente fin da sempre nell'uomo: Pensiero.
E' dal pensiero che poi scaturiscono tutte le aspirazioni alle quali tende ogni uomo, prima su tutte la Libertà.
Ed è così che quando ho trovato l'aforisma che trascrivo sotto, l'ho sentito proprio mio, e dentro di me ho ringraziato il suo autore, che con due parole ha saputo fare il sunto di un libro di esperienza che raccoglie tutta la storia dell'uomo che non prescinde mai dalla ricerca di un dio e che anzi è plasmata  proprio da quella che poi diventa religione, diversa da popolo a popolo ma sempre dettata dalla stessa necessità: il bisogno di un essere trascendente.
La religione è la speranza dell'uomo e la catena dell'uomo! Il pensiero può accettare la speranza ma non la catena che lo priva della cosa più importante che ha e che è proprio la Libertà.
 
Non vorrei un paradiso dove non si avesse il diritto di preferire l'inferno.
Jean Rostand
 

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