Ieri è stata una giornata un pò particolare, perché cosa rarissima da un pò di anni a questa parte, mi è accaduto di trovarmi con entrambi i miei migliori amici e ciascuno di questi incontri mi ha lasciato qualcosa che di tanto in tanto fa piacere ritrovare e vivere: la gratuità dell'amicizia.
Non è facile trovare la vera amicizia, ma quando la trovi hai ricevuto davvero il regalo più bello che la vita ti potesse dare e nel mio caso che di amici veri ne ho trovati due, questo regalo esce fuori dalla sua scatola, dove non può essere più contenuto e sente il bisogno di esprimere la propria gratitudine per la loro presenza. Ed è così che i veri amici non devono neanche più essere chiamati per nome perché diventano l'amica e l'amico. Quello è il nome vero, quello con cui li presento agli altri, quello che anche altri vorrebbero avere e che non hanno, senza nessuna colpa, ma solo perché per riuscire ad avere quel nome ci devono essere delle alchimie particolari, che nascono spontanee e che poi la vita perfeziona a tal punto che quando parlo dei miei amici, parlo di me.
La mia amica è venuta a trovarmi ierimattina e i suoi occhi mi hanno detto subito che era triste.
"Che ne diresti? - le ho detto - di andare a fare un salto in Perù?" Il Perù con noi funziona sempre e ormai con l'immaginazione ci siamo andate tante di quelle volte che conosciamo anche i fili d'erba che calpestiamo ogni volta che arriviamo là. Andare in Perù è la cosa più semplice del mondo, basta volerlo fare e poi tutto viene da sé. Il problema è che anche con tutta la fantasia di questo mondo, certe volte non è facile dire 'andiamo in Perù'.....e in un attimo essere lì.......tutto dipende da cosa c'è dietro gli occhi in quel momento e quelli della mia amica ieri erano talmente pieni di ombre e di temporali che nessun aereo ci ha voluto caricare, per cui ci siamo dovute andare a piedi e quando siamo arrivate io avevo la lingua di fuori, ma fortunatamente la tempesta si era scaricata e quando la mia amica ha ripreso la via di casa, nei suoi occhi c'era nuovamente il preludio di quelle scintille che abitualmente illuminano il suo sguardo.
E' logico che dopo una camminata del genere, ierisera mi sentissi abbastanza stanca e non avessi proprio voglia di fare niente, per cui me ne stavo in poltrona con un libro che non leggevo, ripensando di tanto in tanto al viaggio che avevo fatto la mattina e a ciò che mi aveva lasciato: una tranquilla dolcezza nata dalla consapevolezza di aver potuto fare qualcosa per la mia amica.
Quando il telefono ha squillato ero in quello stato di grazia che si apprezza così tanto forse perché dura così poco e quando ho sentito dall'altra parte la voce del mio amico ho sentito dentro di me che questo modo di essere sarebbe continuato ancora per un pò, a meno che anche lui non avesse un temporale dentro che avesse bisogno di essere scaricato. Se così fosse stato sarei anche stata pronta a ritornare un'altra volta in Perù, ma la vedevo cosa assai difficile perché al momento di partire avrebbe voluto senz'altro guidare lui, visto che è una passione che si porta dietro da tutta la vita, e non avrebbe funzionato. Di andarci a piedi neanche parlarne.... e così dentro di me cercavo un posto più vicino magari uno di quei posti in cui si può bere un grappino emangiar un bombolone..................ma non c'era nessun temporale in vista, solo un tanquillo fiume di parole e poi una sorpresa: una serie di colori ad olio che mi permetteranno di ricominciare a dipingere. Una carezza che si aggiungeva al mio stato di grazia. Dare e ricevere e poi ancora dare e ricevere non importa come, non importa che, non importa quando.............importa solo esserci, custodi di un tesoro che ha il bellissimo nome di Amicizia.
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