L'albero è 'i giorni tutti uguali', il pallido bagliore dietro è 'il piccolo lampo di felicità' |
Molte volte consideriamo le nostre giornate monotone, tutte uguali, poco interessanti, ma appena viene qualcosa a scuotere questo equilibrio ci sentiamo spiazzati e rimpiangiamo immediatamente la prevedibilità dei nostri giorni, specialmente quando si tratta di qualche evento che ci da dispiacere anche se non ci tocca da vicino. Allora desideriamo immediatamete tornare alla tranquilla sicurezza dei nostri giorni, dei quali allora riusciamo a scorgere anche piccole cose che ce li hanno resi graditi.
E' successo a me due giorni fa, quando sono venuta a conoscenza della grave malattia di una mia, non posso chiamarla amica, ma senz'altro buona conoscente, che ho sempre visto sulla mia strada, con la quale ho sempre parlato volentieri e della quale ho sempre apprezzato il coraggio e la semplicità.
La vita è anche questo, anzi è soprattutto questo e detto in termini crudi è un percorso naturale nel quale si nasce, si cresce, si muore. Siamo noi che forse per sfuggire alla paura, la costelliamo di tanti piccoli e grandi eventi, di tante mete da raggiungere, per poterci sentire eterni.....ma così non è.
Tornata nella casa di Fuf, dopo avere avuto questa notizia nella maniera più squallida, al supermercato, mi sono riappropriata dei miei giorni, delle mie cose tranquille, dei piccoli episodi che ciascun giorno racchiude, e che molte volte ci facciamo scorrere sopra senza neanche prenderli in considerazione, perché aspettiamo che ci accada chissà che..........e una volta tanto ho ringraziato questi giorni e chi me li ha dati e ho ringraziato le piccole cose che mi sono tornate in mente come brevi lampi di pura felicità (esistono i lampi di felicità? Se non esistono li ho inventati io in questo momento, perché credetemi, è così che li ho visti dentro di me) come quando..............
Ero in piazza e parlavo con uno dei miei ragazzi scout, uno dei giovani Capi, del più e del meno, quando un temporale improvviso ci ha costretto a ripararci, nell'androne della chiesa. La pioggia sarà durata cinque o sei minuti, violentissima, poi improvvisamente si è dissolta e a quel punto abbiamo guardato se potevamo uscire e .......il cielo! Il cielo era in una maniera che non l'avevamo mai visto, con dei colori quasi assurdi, incredibili, di selvaggia bellezza e c'era una luce, ma una luce......senza neanche scambiarci una parola, siamo usciti e siamo corsi dentro quella luce, allo stesso modo in cui senza neanche rendercene conto, siamo corsi dentro le pozze d'acqua che la grande pioggia aveva formato, senza chiederci il perché, ma sentendo dentro di noi, ignari l'uno dell'altro, che quell'evento non si sarebbe più ripetuto, che dovevamo fissarlo dentro di noi, perché non se ne sarebbe mai più andato via. E così è stato.
Un piccolo momento di pura gioia, al di là dello spazi e del tempo, perché la gioia pura non conosce confini e parla di qualcosa che ci trascende, ci porta in altre dimensioni a noi sconosciute, ma reali,e delle quali conserviamo la consapevolezza, senza mai riuscire a ritrovarle.
Queste sono le cose che accadono nella monotonia dei nostri giorni sempre uguali. Bisognerebbe solo saperle apprezzare di più e saremmo senz'altro più contenti di noi stessi.
Mentre scrivevo mi è tornato in mente un altro piccolo lampo di felicità, ma lo scriverò domani........perché in fin dei conti....domani è un altro giorno!
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