venerdì 5 ottobre 2012

Caro amico ti scrivo (III)

Caro Peter Pan,

l'ultima volta ci siamo lasciati con la promessa di risentirci e continuare la nostra conversazione sull''Isola che non c'è. Ricordi? Alla fine della mia lettera ti ho scritto "Credo che i nostri occhi abbiano molto a che vedere con la nostra isola". Non è che da allora il mio pensiero sia stato impegnato in questa riflessione, ma qualche volta ci ho pensato e mi sono domandata del perché di quelle righe frettolose, scritte dopo una lettera abbastanza esauriente, o così almeno credevo. Parole che mi sono uscite così, quasi mio malgrado, facendomi rimettere tutto in discussione, non permettendomi di dare niente per scontato e per di più facendomi capire che nessuno di noi ha la verità in tasca, specialmente nel momento in cui crede di avercela per davvero. E allora eccomi punto e a capo.
Perché gli occhi? Cosa c'entrano gli occhi in tutto questo? Francamente non lo so, ma sento fortemente che invece svolgono un ruolo fondamentale in questa nostra ricerca di un'isola sperduta chissà dove, alla quale aneliamo senza sapere perché e che non riusciamo mai a trovare completamente. Io sono sempre sicura che l'isola siamo noi, ma è il cuore dell'isola che ancora mi manca, la finalità dell'isola che non riesco ancora a capire. Mi manca insomma la parte più importante e chssà perché mi sono venuti in mente gli occhi.
Allora mi sono messa a pensare ai tuoi occhi Peter, almeno a come li ricordo, perché molte volte la lontananza fa strani scherzi e ci sembra di vedere cose che invece non ci sono, quindi se sbaglio mi correggerai nella tua prossima lettera.
Penso ai tuoi occhi , dicevo, e continuo a ricordarli sognanti, a tratti scintillanti, a tratti svuotati di tutto, e comunque sempre occhi di bambino, che non hanno perso la loro capacità di stupirsi di nuove cose, di nuove emozioni, nutrendosi allo stesso tempo di ricordi.
Guardo i miei occhi,a volte disincantati, indagatori, a volte trasparenti, a volte tempestosi, cattivi, rassegnati, sconfitti. Cosa mi dicono i nostri occhi e gli occhi delle persone che incontro giornalmente sulla mia strada? Cosa mi dicono gli sguardi che si incontrano magari per un attimo e poi si perdono dietro l'ombra delle ciglia, guardiane dei nostri segreti più intimi?
Gli occhi, si sa, sono tanti laghetti nei quali si specchia l'anima. Ormai è una frase scontata, una frase fatta, ma una frase vera.
Ma se tu guardi un pò più attentamente ti accorgerai che non si tratta di laghi, ma di mari profondi, di oceani grandiosi che si aprono su abissi insondabili.
Ti sei mai reso conto di avvertire a volte un senso di inspiegabile disagio quando parli con una persona?
Lei è lì e pala con te, ma se guardi bene dentro i suoi occhi ti accorgerai che il suo corpo è lì, ma lei sta solcando il suo mare, forse alla ricerca della sua isola, del suo mondo, dei suoi sogni. Sogni, sì. O anche ricordi. Sogni di giorni belli, pieni di sole, di braccia spalancate al vento, per farsi sollevare e trasportare sulla brezza delle emozioni, dei sentimenti, del sentirsi liberi e buoni e senza difese. Sogni appunto!
E poi ricordi!
Sprazzi di immagini che parlano di giorni passati, che non ci sono più e per quanto ci sforziamo di ritrovare, saranno sempre più lontani da noi,anche se possono lasciare una dolce malinconia, come il sogno di una notte di mezz'estate, destinato a perdersi tra le stelle, ma che ti lascia qualcosa che ti accompagnerà sempre.
Vita vissuta,ma la vita è fatta di tanti giorni e ognuno di essi non credi potrebbe essere la nostra isola veso la quale ogni tanto andiamo per ritrovare noi stessi, le nostre radici, la parte più importante di noi, quella che non vogliamo sciupare e che quindi affidiamo a quel mare che è dentro i nostri occhi? In quel mare dove il cuore è il suo abisso più profondo e più segreto?
Oddio Peter, non ho più fiato da quanto ho detto in fretta questa cosa che temevo sfuggisse nel momento stessoin cui la pensavo!
Ti prego leggila anche te tutta di corsa, senza riprendere fiato,perché allora capirai perché ora non mi stupisco più delle parole di un tuo amico che dice di aver trovato la mia lettera in una bottiglia verde che galleggiava nel mare! Chissà quante altre ce ne sono nel mare che è dietro i nostri occhi, un mare in cui galleggiano centinaia di bottiglie nelle quali sono racchiusi i nostri sogni, le nostre speranze, i nostri muti s.o.s che nella nostra vita frettolosa nessuno mai raccoglie. Chissà!
Forse lì, sulla spiaggia di quel mare ci sarà sempre qualcuno che un giorno aprirà una bottiglia verde, sfilerà il messaggio che c'è scritto e dopo averlo letto si sentirà un pò meno solo, o un pò più forte, o dirà che la vita è bella perché ancora esistono persone che credono nelle favole e non si arrendono a quelle che le favole non le vedono più.
Ora, ti dico sinceramente, mi è venuta una gran voglia di andare in riva a quel mare che si vede solo dietro gli occhi della gente! Mi metterò seduta su quella spiaggia e aspetterò paziente che qualche bottiglia verde, magari una sola trasportata da un'onda un pò più impetuosa, alla quale non si possono porre barriere, arrivi fino a me.
Allora anch'io aprirò quella bottiglia e leggendo il suo contenuto, imparerò a conoscere meglio l'Uomo. Questo messaggio mi parlerà comunque di vita, di qualcosa che va oltre la vita, mi parlerà di amore, di dolore,di delusione, di speranza, di rabbia, di coraggio, di Dio. Avrò anch'io tanto da imparare e forse ancora qualcosa da dare.
Quanto durerà la mia attesa? Settimane? Mesi? Anni? Non lo so amico mio, ma so che resterò in silenzio ad aspettare, a meno che tu, o qualcuno dei tuoi amici, dei nostri amici, dopo aver letto il messaggio di una delle tante bottiglie verdi disseminate sul nostro mare, sentendo il bisogno di raccontare qualcosa, mi faccia rientrare in gioco.
Il cuore! Questo nostro cuore, che come un talismano è nascosto nelle profondità del mare che è dietro i nostri occhi, ecco cos'è l'isola che non c'è.
E dal cuore all'amore il passo è meno che breve, perché sono la stessa cosa, e su questa cosa che muove il mondo e le altre stelle, quando avrò qualcosa da dire che valga la pena di essere detta, ti scriverò.

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