C'era una volta.....
E via! Ammettiamolo. Per un lungo
periodo le favole non sono state più di moda e infatti era quasi
considerato antipedagogico leggerle ai bambini. Che ce ne facevamo
delle favole quando sapevamo con certezza di stare vivendo la Favola
con la F maiuscola, nella realtà dei nostri giorni?
La Favola dell'uomo finalmente principe della terra, con il suo potere ormai non contrastato neanche più da Dio, la Favola della donna, principessa risvegliata ai suoi diritti e alla sua emancipazione! Un mondo appunto di favola, dove tutti vivevano felici e contenti in un continuo festeggiamento di se stessi e del ritrovato paradiso dell'eden, che anche se geneticamente modificato, era pur sempre un paradiso terrestre. Un paradiso OGM , comprensivo di serpente , anche lui modificato, ma non per questo meno temibile, proprio perché opera dell'uomo. Ed è stata davvero una favola per i tanti anni in cui abbiamo pensato che le cose sarebbero sempre andate bene, che il benessere non ci avrebbe mai più abbandonato, che saremmo stati comunque sempre gli artefici del nostro domani. Una favola appunto. Ma non a lieto fine!
Ci siamo svegliati di colpo in una
realtà che non è più lontanamente simile a quella che avevamo
vissuto fino a poco tempo fa, carichi di problemi silenti che da
ormai molto tempo si addensavano minacciosi nei nostri rosei
orizzonti e che ci siamo ostinatamente rifiutati di guardare,
confinandoli solo nella scenografia del nostro cielo, ma che si sono
materializzati improvvisamente come fecero i venti quando uscirono
dal vaso di Pandora. Problemi che convergono tutti in un'unica e
usatissima parola: recessione.
Improvvisamente ci siamo trovati
poveri, senza prospettive per il domani, senza sapere la strada da
consigliare ai nostri figli per il loro futuro, ma allo stesso tempo
con tutte le esigenze che il nostro passato benessere ha reso
legittime.
Qualcuno ha paragonato la nostra crisi
attuale al primo dopoguerra, ma io a pelle, sento che è una cosa
molto diversa, perché allora se non altro c'era la voglia di
ripartire, di ricostruire un pò come fanno i pionieri quando vanno a
conquistare nuove terre. C'era insomma un fine comune. Oggi tutto
questo manca perché l'unica cosa che ci unisce è il caos in cui ci
muoviamo, e lo si vede benissimo specialmente se guardiamo coloro che
dovrebbero essere le nostre guide civili e morali.
Tra l'altro oggi non c'è neanche più
il conforto di Dio, proprio in virtù delle nostre passate scelte che
lo hanno relegato in subordine rispetto a noi.
In questo momento si va incontro alla
vita senza avere più i valori del passato, ma anche senza dare
valori al futuro. Mi sembra insomma che si viva alla giornata,
accontentandoci del carpe diem, perché oltre non riusciamo ad
andare.
Nel mondo delle favole questa è la casa di Fuf |
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