mercoledì 31 luglio 2013

Ci sono giorni......

"Ci sono giorni che sorgono dopo una notte  passata a guardare nel buio le ombre del passato.Sono giorni di resurrezione"
da Piccoli penseri di Kind Butterfly


Guardo costernata il breve aforisma che ho appena scritto e mi domando: "Ma che ho voluto dire?" Eppure so che non cambierei neanche una virgola di queste parole, ma ancora non so perché Mi sono venute così, dopo una notte in bianco, a fissare il soffitto, mentre la vita mi veniva incontro da tutte le parti accendendo immagini colorate di ricordi, volti cari, alcuni dei quali non ci sono più, altri sono lontani, altri ancora scomparsi nel nulla di un'esistenza parallela eppure ormai lontana dalla mia. Momenti importanti della mia vita mi sono sfilati davanti nella loro bellezza o nella loro crudeltà e li ho guarati tutti da spettatrice, quasi come se non avessereo fatto parte della mia vita, ma fossero solo un film interpretato da attori convincenti. Parole buone, o belle o forti o cattive....................parole dette nel tempo che è scorso sono scese dentro di me dapprima come la goccia che cade con monotona lentezza per poi diventare più forte, più insistente e infine dilagare in un torrente di cose dette e mai vissute, o di cose vissute e non apprezzate, o di cose apprezzate e non condivise, o di cose condivise e non capite, o di cose capite e amate. Quanti volti ha la vita! la mia vita!

Poi la notte passa. E' stata una notte strana, ma non sono stanca. Una notte bianca dalla quale guardo il giorno che arriva portando nuove cose, nuovi messaggi, nuovi colori, nuovo tepore. Guardo quel giorno, la sua luce, dapprima tenue, indefinita quasi come quella crepuscolare, alla quale sono più abituata anche se non potrà mai essere crepuscolo questa luce che ha in sé già il futuro, ma  nella quale per un attimo sembra che il mondo e tutta l'esistenza sia sospesa in attimo di vuoto incerto e senza continuità. La guardo crescere di intensità, chiamarmi a goderne, a farmi avvolgere da lei e sento che questo giorno è una resurrezione. Perché? Non lo so, non so dare parole a questa sensazione, o per lo meno non ancora. Ho bisogno di capire questa serenità che mi è nata dentro col nuovo giorno, dopo una notte di incontri  con le esperienze passate della mia vita.  
Una delle notti bianche della nostra esistenza! perché ci sono tanti tipi di notti bianche. Quelle dove si va a visitare i musei, quelle dove si ascolta in piazza musica, quelle dove si beve sotto le stelle, quelle dove si resta supini in un letto e si fa un viaggio all'interno di noi stessi. A me è toccata quella, ma il risultato mi è piaciuto o per lo meno è stato sorprendente!

martedì 30 luglio 2013

Apprendista strega

Leggo "Gli apprendisti stregoni", il libro che parla dei padri della bomba atomica e insegna a conoscerne la vita, le idee, e anche le fragilità................e soprattutto l'intelligenza, e lo leggo quasi come se anch'io mi sentissi un'apprendista strega.
E  ogni volta che leggo qualcosa del genere mi domando che cosa possa provare un uoma che sa di avere delle facoltà molto superiori alla media. Come sia la sua vita, come riesca in qualche modo a relazionarsi con  un mondo dove il gigante vive  come Gulliver in un mondo di lillipuziani e proprio come lui il più delle volte ne venga imprigionato. Non è mai molto semplice la vita di queste persone, addirittura molte volte, nonostante i grandi riconoscimenti universali alla loro corteccia cerebrale,  è una vita molto solitaria, incompresa,  e tutto sommato infelice.
C'è da chiedersi allora se veramente queste persone sono da considerarsi privilegiate, fortunate, oppure no! E' meglio avere una grande intelligenza o vivere felici, di quella felicità dell'uomo comune....della nostra felicità insomma? E non si potrebbe avere entrambe le cose? Senz'altro, ma sembra proprio che non sia possibile!
Eppure!! Eppure se qualcuno dall'alto venisse da me in questo momento e mi dicesse: "Senti! Lassù dove tutto  si può, è uscito il tuo numero alla lotteria e ti viene offerta la possibilità di avere l'intelligenza come quella di Einstein , di Oppenhaimer, di Fermi...........che fai l'accetti? Rispondi subito, perchè in caso negativo si passa al secondo numero estratto!".............io so che accettereri subito.................salvo poi  pentirmene immediatamente dopo.................anche di questo sono sicura.
Ma di certo non corro questo rischio, a meno che non vada a battere una grossa capocciata che cambi le valli e i promontori del mio cervello, che pare sia fatto attualmente solo per fare sogni ad occhi aperti. Però, però..............se proprio venisse quel qualcuno "e quel!" come direbbero in romagnolo, direi di sì,sì,sì !!!!!!

lunedì 29 luglio 2013

Ladri

Pensavo che ieri sarebbe stata una domenica normale ..........e invece no! Ma se per rendere le mie domeniche un pò più animate mi devo affidare alla creatività dei ladri, ...........allora preferisco  restarmene a schiumare tutto il giorno seduta in potrona a leggere "Gli apprendisti stregoni", un bel libro, scritto un pò di anni fa, e si sente, che parla dei padri della bomba atomica.............cosa che poi comunque ho fatto di pomeriggio.
Eh si! perchè ieri, nonostante fosse il mio giorno libero, ho fatto lo stesso una scappatina al lavoro, e mi sono accorta quasi subito che qualcuno mi aveva preceduto , aveva trovato il bellissimo cestino di legno nel quale tengo i soldi per le spese correnti.........e si era appropriato di tutto, salvo le monetine da venti da dieci e  quelle piccolissime naturalmente, perché chi ha rubato doveva essere non proprio uno che aveva fame, ma proprio qualcuno che voleva togliersi qualche sfizio in più. 

No! Non è stata la cifra presa, poco più di cento euro, che mi ha fatto andare in bestia, ma la violazione dell'intimità, il sapere che mani estranee hanno frugato, manipolato nei cassetti dove tengo le mie piccole cose e più che altro la domanda che mi sono fatta quasi immediatamente: "Ma allora se entravo qui dentro un pò prima, forse rischiavo di prendermi una randellata in testa?" E la consapevolezza della risposta affermativa! E allora mi sono dovuta sentire anche contenta, perché insomma l'avevo scampata bella!

E così, forte della mia nuova,  sfacciata fortuna, molto forzata, ma alla quale mi sono attaccata volentieri proprio come ci si attacca al tram,  mi sono detta che non valeva la pena rovinarsi il resto della domenica........ e così ho fatto, mentre l'adrenalina che mi scorreva dentro mi rendeva vivace e attiva.....oserei dire quasi frizzante!!

La prossima domenica però.................. qualcosa di diverso per piacere!!!!

domenica 28 luglio 2013

Una cipolla

Ma quanto è bello fare felici gli altri! E se nel fare felici gli altri alla fine scopri che sei felice anche te, è anche più bello! E farlo con qualcosa che è tuo, che nasce da dentro di te solo per donarlo................mi è successo ieri con un dipinto.
La cosa è andata così!

Un pò di tempo fa, Roberto, un mio vicino di casa, mi chiamò, mi mise una tela intonsa in mano e mi disse:" Io l'ho comprata....insomma ci ho provato! Mi potresti dipingere qualcosa?" E così mi ritrovai con una tel nuova di zecca e nessuna idea in testa. 
"Ci proverò! -gli risposi - ma non ti so dire quando te la ridarò!" sentendo dentro di me che stavo facendo una promessa e che in qualche modo avrei dovuto mantenerla, ma sentendo anche che la mia risposta era quasi una sfida con me stessa, perché non dipingevo con i colori a olio ormai da oltre tre anni, e non avevo neanche uno stimolo che mi spingesse a farlo nuovamente.
Però nell'arco dei mesi, peché di mesi si è trattato, il tarlo che Roberto aveva saputo insinuare nella dura corteccia del mio essere, ha lavorato  e ha lavorato molto devo dire, perché se inizialmnte ogni volta che passavo davanti alla tela bianca, pensavo e basta, poi ho cominciato a toccarla, a passarci sopra la mano, a sentire la sua consistenza, e poi ho cominciato a riguardare i colori, a pulire le spatole, ....................e quando ho cominciato a prepararmi la mia tana in garage, a sgombrare la mia scrivania da inutili orpelli e renderla nuovamente viva con  tavolozze, pennelli, e boccette di trementina e di olio di lino, ho capito che ero pronta mentalmente per vedere a che punto ero. All'inizio mi sono sgomentata. Mi sembrava che il mio braccio fosse anchilosato quasi come il mio cervello,  per non parlare del mio cuore, ma poi, un pò alla volta nei giorni e nei mesi seguenti, si sono sciolti  e hanno ritrovato la voglia di lavorare insieme come una volta. ............e quando, sporca di colore fino ai capelli,  mi sono sentita galleggiare sopra il tempo che scorreva sotto di me senza che mi rendessi conto del suo fluire, allora ho capito che forse sarei riuscita a fare ancora qualcosa. 

Ieri ho portato a lui e a sua moglie il frutto del mio ritrovato amore e sono rimasta piacevolmente stupita quando ho visto l'espressione di gioia autentica nel viso di un uomo che guardava quella tela dipinta con occhi da bambino felice. Niente avrebbe potuto ripagarmi di più di quell'espressione e improvvisamente mi sono sentita leggera leggera, e quando un'ora dopo sono tornata a casa con un vaso di marmellata di pesche fatta in casa, e una quindicina di pizzichi di zanzare sulle gambe, ero talmente contenta che mi sono limita ad affettare una cipolla e strofinarmela  con voluttà sulle gambe senza dire neanche una parolaccia, tale era ancora la mia contentezza! Mai avrei pensato di poter amare una cipolla in questo modo e con questa intensità! Ma nella vita degli artisti, si sa! ....sono entrate le cose più disparate.................., per qualcuno si è trattato di vino, per altri di pastisse, per altri ancora di assenzio o di cocaina.............io mi contento della sensazione che ho provato e che mi ha fatto sentire ancora una volta 'artista' e di una semplice cipolla.......................................

sabato 27 luglio 2013

Il Trotter giallo

Per la prima volta, dopo tanti anni, rileggere questa pagina non mi fa più male. Tutt'al più mi lascia un lieve senso di malinconia..........

Io dipingevo! Quante tele ho dipinto in quel periodo, quante mostre collettive e anche personali! Le ricordo ancora una per una, con le sensazioni che mi hanno lasciato e la gioia di parlare con le persone che venivano a vedere i miei quadri. Ricordo ancora quelle che feci proprio qui alle Terme, che furono due piccoli successi personali. Tutti i quadri venduti e molte ordinazioni, che andarono a finire in svariate città. Col gruzzoletto guadagnato, mi comprai l’unico motorino della mia vita, che ricordo ancora con nostalgia. Era un Trotter giallo, che mi ha lasciato a piedi più di una volta, ma io gli ho voluto bene lo stesso.
Poi fu la volta di  una mostra più importante. Sentivo che ero nuovamente a una svolta nelle mie scelte. Avevo fatto diverse esposizioni, è vero, ma sempre tutte locali. Avevo anche cominciato a ricevere ordinazioni da privati, da alberghi, da ristoranti, ma tutto sempre nella nostra città o nell’immediato interland. Avevo anche cominciato a diversificarmi, a maturare dal punto di vista del tratto e del colore e sentivo la necessita di altri confronti, per cercare di migliorarmi e di salire un po’ più in alto. Del resto, mi dicevo, in questa maniera non rubo il lavoro a nessuno. Non solo! Non vado nemmeno a lavorare fuori. Resto in casa e così siamo tutti contenti. Me le dicevo quasi con rabbia queste cose, perché dentro di me sapevo che così non avrei fatto molta strada!
L’occasione mi si presentò non voluta e non cercata proprio dopo poco tempo quando allestii una mostra più grande delle altre in un albergo che mi permise di usare un’intera sala per venti giorni.
Fui notata da un gallerista di Firenze, che andò a parlare con il babbo proponendogli di esporre i miei quadri e allo stesso tempo suggerendogli di farmi frequentare una scuola che mi avrebbe dato ciò che ancora mi mancava: la tecnica. Avevo fantasia, una buona spatola, un’incredibile tavolozza di colori, ma mi mancava una cosa essenziale. Mi mancava la scuola, quella scuola che mi avrebbe aiutato a risolvere i problemi che tante volte io lo sapevo, perché mi si erano presentati, non ero riuscita a risolvere da me.
da "fiore di Cappero"

Naturalmente quella scuola non la feci mai, sennò non ci sarebbero stati anni di dolore e non sarei approdata a questa stupida malinconia  che di tanto in tanto si riaffaccia. La vita scelse diversamente e mi dette cose diverse e molto più importanti, che comunque avrei potuto avere ugualmente,  non ne avevo dubbi allora come non ne ho oggi, ma per me allora scelsero diversamente le persone che mi erano vicino e che sicuramente lo fecero per il mio bene, e io........ io non riuscii a ribellarmi e a diventare la padrona del gioco della mia vita...............

venerdì 26 luglio 2013

Copacabana

"Non capisco le parole usate impropriamente. Perché la nostra attuale Società  viene chiamata del Benessere, quando invece e del Benavere?"
Da piccoli Pensieri di Kind Butterfly


Già! Perché mentirci da soli così spudoratamente? In che parte è coinvolto l'Essere in questa nostra  società? Non riesco proprio a vedere uno spazio che gli tocchi di diritto........ Mentre invece l'Avere dilaga ovunque. Cominciamo la mattina a trovarlo dentro il caffè e non  finiamo  neanche quando andiamo a letto, perché molte volte riaffiora anche nei nostri sogni, specialmente in quelli agitati. E allora perché chiamarla Società del benessere? Chi sono i primi responsabili di questa falsa interpretazione, che così dicendo hanno tirato in ballo l'Essere e hanno fatto credere che l'arrivismo, la prevaricazione, il ladrocinio, il consumismo sfrenato, l'ambizione smodata, l'affermazione incontrastata dell'Io...........fossero tutte cose che portavano al benessere dell'Essere? Dov'è quella gioia che dovrebbe derivare dal benessere?


Mi sposto un attimo a Copacabana, in riva a quella spiaggia celebrata in tutto il mondo, dietro la quale si nascondono le favelas. Su quella spiaggia ierisera, oltre un milione di giovani hanno atteso Francesco e le sue parole. Speranza, Sorpresa, Gioia. Queste parole dette da un papa, che da nuova voce al poverello di Assisi, non hanno certo niente a che vedere con la nostra società del Benavere, ma sono una traccia per i giovani, costruttori del nostro domani, per poter arrivare davvero a quella che dovrebbe essere la società del benessere, nella quale dietro la meraviglia della spiaggia di Copacabana, un mondo di giustizia nasca per tutti, perché dove non c'è giustizia non ci può essere benessere e dove non c'è benessere, che poi vuol dire semplicemente stare bene con sé, non c'è speranza, non c'è attesa di essere sorpresi, non c'è gioia. E questo vale non solo per Copacabana, ma per tutte le spiagge del mondo che sono l'approdo dei sospiri, dei sogni, dei gridi di tutta l'umanità che soffre in questa nostra attuale società.

giovedì 25 luglio 2013

Evasione

Ieri un amico mi ha chiesto se veramente andavo in ferie fino ad ottobre, come aveva letto sul Blog. Ehhhh! Purtroppo no! E' solo il giornalino in cui scrivo che è andato in ferie fino a ottobre, io continuo  a lavorare, anche se qualche giorno a breve me lo prenderò anch'io e tanto per cambiare resterò a casa..........ma per quanto riguarda il Blog, niente da fare.........il blog  è le mie ferie, il luogo che mi permette di essere dove mi pare, quando mi pare, con chi mi pare.  insomma se qualcuno carico di valigie e in procinto di partire mi dirà : "Ciaaaaooo carissima.....sono in partenza....quest'anno solo dieci giorni , sai sono tempi duri questi.......ma me li voglio proprio godere.......a proposito, tuuuuu......... dove vai in ferie quest'anno?" potrò rispondere in tutta tranquillità e sapendo di fare una bella figura: "Ah! Sì! Credo che passerò un pò di giorni a Blog Beach, però siccome amno molto la montagna chredo che me ne andrò anche un pò a Blog Mountain  e per non fare torto a nessuno verso i primi di ottobre me ne andrò anche un pò a Country Blog..........i colori in quel periodo sono bellissimi!!" Me ne andrò in questi posti con la leggerezza di una piuma....con la stessa leggerezza che usa chiunque voglia evadere, magari anche solo dai propri pensieri.
Evasione è la parola che mi salva dalla noia di una vita sempre uguale  e il blog mi aiuta ad evadere per qualche minuto e ad andarmene a scorrazzare nei luoghi dell'infinito della mia mente. Quando ritorno, tutto è più semplice e affronto la mia giornata in maniera molto più 
tranquilla, anche perché sfido chiunque ad essere andato magari in Patagonia, ritornare e senza far una piega prepararsi per andare a lavorare.................altro che tranquilli! Quando vedo da dove provengono le visite che ci sono sul mio Blog, anch'io cerco di restituirle con l'immaginazione e di volta in volta me ne vado a fare un giro nei paesi che non mi sono più estranei come prima, perché so che c'è qualcuno che comunque ha letto quello che ho scritto e mi fa piacere pensare a questa grande palla che è il mondo come a qualcosa sulla quale sono entrata in contatto anche se solo per brevi attimi con qualcuno che si alza, cammina, mangia, lavora, .....insomma vive come me, a distanza di tanti chilometri...........qualcuno che non vedrò mai, non saprò mai chi è............ma che è.
Troppo poco per chiamarle vacanze? Può darsi.........ma può darsi anche di no.........in fin dei conti non è tutto relativo a questo mondo? E più che altro non è vero che chi si contenta gode? E  più che altro....che c'è di meglio che partire con l'intenzione di parlare di una cosa seria e ritrovarsi a dire tutt'altro? La cosa seria non scappa e ne parlerò un'altra volta......magari proprio domani............magari prioprio dalla spiaggia di Copacabana?

mercoledì 24 luglio 2013

Una briciola di ottimismo non guasta




.......................e mi sono buttata a capofitto nell'ottimismo che ho visto nel mio bicchiere mezzo pieno, sentendo in cuor mio di essere temeraria, ma non volendo rinunciare a sperare di centrare il bicchiere..................................e così  si è scritto da sé  l'articolo per il giornalino dell'estate.

Da: I racconti di padre Brown
………il vero crimine
è il pessimismo
di chi non crede nella vita
si sbaglia per  sfiducia

si sbaglia per pigrizia
si sbaglia per rancore o per invidia.

giusto padre Brown
ma la vita è molto spesso faticosa
dicci padre Brown che cosa è la vita

Spesso ruba la gente
perchè non ha niente
così crede la gente di esser nullatenente
ma se ciò che hai fosse quello che ti  resta da un naufragio sopra un isola deserta
grideresti di gioia di avere una coperta
da metterti addosso
ed un bottone d'osso
e un berrettino rosso
una cannuccia un temperino nelle tue mani
avresti un piffero dai suoni strani
per fare il verso ai gabbiani
sapessi che bellezza
sapessi che ricchezza
sapessi che allegria
e cosi sia…………



E’ vero!  Tutto il mondo è in crisi, tutto il mondo è marcio. Tutto il mondo ha un prezzo, tutto il mondo è bacato.
Il fatto è che su questo mondo ci sono anch’io, e ci sono ora, in questo momento e non tra cent’anni, quando probabilmente il mondo sarà nuovamente bello, pulito, altruista….insomma quando vivrà un nuovo periodo di pace, di onestà, di tolleranza, di uguaglianza.
Sembra impossibile solo pensarlo vero? Eppure è così e tutta la storia dell’uomo non è altro che un susseguirsi di corsi e ricorsi.
Ma io sono qui, ora, in questo momento. A me è toccato questo periodo brutale, di disvalore, di egoismo, di opportunismo, di prevaricazione, di disonestà, di incapacità, di inettitudine,  di rammollimento…..e allora?
Tutti questi motivi, anche se sommati l’uno all’altro mi devono mettere nella condizione di ripiegarmi su me stessa, di abbattermi, di pensare che la vita non vale più la pena di essere vissuta, di tirare i remi in barca? Ma no davvero perbacco! Non ci sto!
Se la vita oggi non mi da più quello al quale ero abituata una volta,  forse per questo la vita non è più vita? Il sole, il cielo, il mare, i monti, la campagna, sono sempre gli stessi, forse  purtroppo anche loro un po’ più sciupati da questo nostro vivere cercando sempre l’avere a discapito dell’essere…..ma ci sono, qui per noi, perché possiamo goderne ancora, ritrovare il senso del bello anche in una passeggiata in mezzo a un campo, capire che le ferie non sono solo quelle al mare o ai monti, ma anche quelle in compagnia delle api che ronzano e che improvvisamente non sono solo un fastidio, ma un discorso aperto con la natura, dei fiori di campo invece che delle orchidee delle serre! Non posso andare al ristorante come facevo prima? Ma chi mi vieta di apparecchiarmi la tavola davanti a un tramonto di incomparabile bellezza e gustarmi la mia cena che se non prevede ostriche e champagne in riva al mare, si contenterà di cozze e vino bianco sulla riva dell’infinito? E se non posso neanche quello, anche una scatoletta di tonno non è meravigliosa mangiata insieme a un cipollotto fresco e una fetta di pane? Sono idilliaca? Visionaria? Non credo! Cerco di contentarmi.
Devo stringere la cinghia è vero, non posso levarmi tante soddisfazioni, è vero, devo sperare che il domani sia migliore dell’oggi,è vero, devo credere con tutte le mie forze che un giorno persone molto migliori di quelle attuali, ci guidino lungo sentieri migliori, in cui nessun uomo si senta costretto a togliersi la vita perché non vede più il domani e l’oggi per lui è solo motivo di terrore e di rinuncia……..è vero accidentaccio ……è vero……ma lo devo fare, devo andare avanti e credere nel domani.
Questo devo fare, finché ho ancora un lavoro e due mani per farlo e la volontà di credere che ci potrà essere un domani migliore. E non devo stare ad annichilirmi sulla disgrazia generale che oggi va tutto male, va tutto a rotoli, va tutto a scatafascio, perché questo è solo piangersi addosso ,  rifugiarsi nell’autocompiacimento della rinuncia a cui sono sottoposta, per non dovere e non volere vedere chi invece sta soffrendo davvero. E sono tanti. Giovani senza prospettive, o con prospettive lontanissime, persone senza lavoro, senza casa, senza domani. E’ a quelle persone che deve andare il mio pensiero e possibilmente la mia solidarietà. Devo diventare come san Martino? Magari,…. ma so già che non mi riuscirà, ma almeno posso provare a essere vicino a chi in questo momento non ha neanche una prospettiva, provare a fare anche solo il minimo per restituire una boccata di ossigeno….questo lo posso fare o la commiserazione che provo per me stessa è tale da non farmi neanche essere più obiettiva e vedere solo ciò che mi riguarda da vicino?
Riscopriamoci e reinventiamoci questa nostra vita, non sciupiamo questo meraviglioso dono solo con lamentele e disfattismo. Siamo con le spalle al muro? Mentre noi ci piangiamo addosso, il tempo corre e sciupiamo il dono meraviglioso che ci è stato fatto. Cerchiamo  invece una via di uscita per noi, per i nostri figli, e per tutti quelli che ora non sono in grado di fare proprio un bel niente, se non cercare di sopravvivere,………. e non per colpa loro.
E volendo essere ottimista fino in fondo, più per speranza che per convinzione, visto che ho cominciato con la voce di padre Brown vorrei terminare con quelle che canta Baloo nel film ‘Il libro della Jungla’
Lo stretto indispensabile

Ti bastan poche briciole
Lo stretto indispensabile
E i tuoi malanni puoi dimenticar
In fondo basta il minimo
Sapessi quanto è facile
Trovar quel po’ che occorre per campar!
E augurare a tutti quella ‘Buona Estate’ che ci faccia ritrovare a ottobre tutti più sereni, più tranquilli e con tanta voglia di fare.


                                                                                                                                            giuly

martedì 23 luglio 2013

Ramo di fiori


Davanti a questa poesia di Rocco, non posso fare altro che inchinarmi riverente davanti alla forza del sentimento che è la sua scaturigine. Ogni altra parola aggiunta da  me, sarebbe qualcosa che non le appartiene.






Tu hai reso ogni parte della terra
splendente come la luna,
poi hai reso la luna una regina,
infine hai sospirato
perchè entrambe erano ormai lontane.
E da questo sospiro è nata la strada che porta a Te.
Io sono un atomo del raggio del sole,
Tu sei per me il sole.
Io sono malato di dolore, Tu sei la mia medicina.
Io mi alzo in volo nel cielo,
senza ali né piume, per seguirti.
Io sono un granello di polvere,
Tu sei la resina che mi attrae a sè.
 Dentro e fuori il mio cuore non c’è che Lui .
Nel mio corpo, vita, vene, sangue non sono altro che Lui.
Com’è possibile credere o non credere?
Dentro di me non c’è spazio per il dubbio: c’è lui ovunque.
I miei occhi sono sempre fissi su di Te.
Non si può immaginare, non si può capire
la gioia che provo alla tua presenza.
Fa’ che io possa sempre alzare i miei occhi fino al tuo viso
sarà la mia fiaccola nella notte scura.
L’amore è l’acqua dell’immortalità,
tuffati in questa sorgente:
ogni goccia, da sola, è un oceano di vita.
La tua dolcezza mi ha insegnato cos’è l’amore.
La tua bellezza mi ha ispirato poesie.
La tua immagine danza sul velo del mio cuore.
Io non so nulla.
Dio solo conosce ciò che ho nel cuore e mi rende felice.
In verità, il mio cuore è un ramo di fiori
che il vento di primavera fa ondeggiare.

lunedì 22 luglio 2013

la vita in bianco e nero

Oddio ! Non mi era mai capitato di fare un quadro in bianco e nero.......... Con i colori a olio intendo!   E per di più con la spatola.............Io che ho semnpre detestato l'accostamento netto di bianco e nero, senza saperne i motivi, ma che mi porto dietro questa sensazione di rifiuto fin da bambinba, io ho fatto un quadro bianco e nero e devo dire che la sensazione è stata molto bella lì per lì  e il risultato , aggiungo spassionatamente............,  niente male. Solo che ogni volta che passo davanti alla tela che rappresenta un paesaggio immaginario, ma comunque sempre della mia terra, provo un senso di angoscia tale, che mi fa desiderare di passarci sopra una pennellata di rosso carminio ..........So già che non lo farò, perché un motivo per cui ieri improvvisamente mi sono trovata a dipingere così ci dovrà pur essere e il risultato fa parte di quell'imponderabile  che poi io scorgo in ogni mia tela una volta terminata. Un pò un gioco con me stessa e con la mia personalità nascosta, che si manifesta col colore..................però sono quasi certa che non ne farò un altro così. Perché per me la vita è colore e invece mi sono ritrovata una volta tanto a dipingerla in bianco e nero e non mi ci riconosco.
Stamani non sono ancora entrata in garage, per cui non so la sensazione che proverò guardandolo, ma ho quasi timore ad andarci, perchè temo  di rimanere male davanti alla mia creatura, di rifiutarla, ........di non riuscire ad amarla come invece mi capita sempre con le cose che dipingo.....anche con quelle che non mi piacciono
 . Boh! Come posso averlo fatto io? Io che coloro anche i sentimenti di tinte smaglianti?

domenica 21 luglio 2013

Lentamente muore



Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia marcia, chi non rischia e non cambia il colore dei vestiti, chi non parla e non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza di inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna e della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivi richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.








Che questa poesia sia di Pablo Neruda o di Martha Medeiros, poco importa,..........importa molto invece il messaggio vitale che giunge da questa energica poesia, e la verità che rivela . Una verità scomoda, in verità, tanto per fare un gioco di parole, perché molto spesso ci capita di preferire di morire a poco a poco, piuttosto che perdere la quotidianità, l'orticello sicuro, le abitudini inveterate e non ci accorgiamo che invece basta poco per cambiare l'ovvio in avventura e dare una nuova vitalità alla giornata che viviamo.
Pensavo a  queste parole proprio ierisera, seduta davanti al mio tavolo in garage, mentre dipingevo un nuovo paesaggio pieno di colore e improvvisamente mi sono trovata a fare parte di quel paesaggio, sotto quell'albero blu che mi riparava con le sue fronde. Ovviamente sapevo che era solo una trasposizione di me stessa, ma lo stesso uscivo dall'ovvio, per entrare in un mondo nuovo, mai visto, che la mia spatola formava, seguendo l'istinto della mia visione in quel momento. E mi dicevo che le parole di quella poesia sono vere, lo potevo constatare dalla vitalità che sentivo scorrere dentro di me in quei momenti, in cui il mio garage si era trasformato in vedi colline e io mi preparavo a lasciare l'ombra del mio albero blu, per andare a raggiungere la casetta che vedevo in lontananza  sopra il poggio, cambiando la mia giornata in qualcosa di nuovo e di diverso.
La sensazione perdurava e neanche farlo  apposta,   l'ho ritrovata più tardi, quando aprendo la posta in internet  ha fatto capolino una fotografia che mi ha mandato mio figlio per farmi vedere una porta che è stata riapertain una stanza , nella casa di Marradi. Può bastare una porta aperta e il mondo cambia prospettiva, si amplifica, permette a nuovi sogni di entrare prepotentemente nella nuova visuale che si presenta. La stanza dietro c'è sempre stata, ma non la potevo vedere, o per lo meno non la potevo vedere da quel punto, perché c'era un muro, o meglio c'era un matton ritto che tappava il vano della porta. Ora il muro non c'è più e c'è una porta. Ma quanti 'matton ritti' ci sono a chiudere le porte della nostra esistenza? Quei mattoni che ci impediscono di vedere stanze che ci sono sempre state e delle quali abbiamo perso quasi la conoscenza, intrappolati nella nostra abituale esistenza, che non vuole rischi, non cerca cambiamenti , ha paura dell'ignoto e dell'avventura, anche di quella di andare a spasso in un quadro che stai dipingendo, o di varcare la soglia di una porta nuova.  Almeno queste paure io non ce l'ho........diciamo che sono sempre state il mio pane quotidiano e i tavoli li ho sempre rovesciati, fin da bambina e li ho fatti diventare le cose più disparate, dalla macchina di Batman, ai cavalli dei cowboys e il consiglio che do a tutti è quello di cercare di non voler morire lentamente, ma di vivere e inventarsi sempre la vita, anche quando siamo costretti a viaggiare solo con la fantasia. Credete! Sono viaggi bellissimi  che non deludono mai! Come non delude mai una sana risata o la lettura di un bel libro e la pioggia che batte sui vetri e il vento che passa tra i rami degli alberi e..................le chiavi per aprire le porte nelle nuove stanze della nostra vita, sono appese in alto, su.... nel cielo dei nostri sogni, ma non è così difficile raggiungerle, basta una scala e ..........tanta fantasia ....................

sabato 20 luglio 2013

La Strada

"Quando dentro di te sai di fare una cosa che in coscienza reputi giusta, scavalca il giudizio degli altri  e cammina sereno   sulla tua strada"
da Piccoli pensieri di Kind Butterfly



............nel senso che se per esempio ti ritrovi tra le mani una piccola cifra da destinare a un'offerta raccolta insieme ad altri, io non mi formalizzo troppo se questa offerta diventa carità andando a riempire di benzina la pancia di un'ambulanza, oppure se diventa pagnotta per la pancia di un povero sconosciuto 'cristo' che bussa alla tua porta, perché  entrambe sono cose buone e  la carità non ha barriere, né privilegi, né colore, né tantomeno etichetta. per me almeno è così!

Per altri  invece non è così e oggi mi sento di ringraziare questi altri, e nel mio caso solo questo altro che li rappresenta in maniera egregia, perché con il suo modo di pensare ha fatto sì che io arrivassi a prendere la decisione  di non farmi più promotrice di raccolte, alle quali parteciperò solo se non potrò farne a meno, limitandomi a dare l'obolo, e quando potrò e se vorrò farò da me in maniera anonima, personale,e finalmente libera, sissignori LIBERA............e per ultimo, ma non meno importante, senza fastidiosi postumi, camminando serena sulla mia strada.

Grande cosa la libertà! Grande cosa!

venerdì 19 luglio 2013

Lavori in corso



Qualche mese fa presi la decisione di non affittare mai più la casa di Marradi e come tutte le mie decisioni, anche questa nacque improvvisa e irriducuibile.
 L'inqulina che c'era stata fino ad allora aveva deciso di andarsene e io sentii quel sentimento di liberazione che proviene dal disfarsi di una persona sgradita, primo perché non pagava  l'affitto, secondo perché proprio non la sopportavo in quanto era più falsa del libro dei sogni e accampava sempre scuse lacrimevoli per non pagare, terzo perché se ne andava di sua sponte e mi evitava l'iter impegnativo e quasi mai a favore del proprietario che si accinge a buttare fuori un ospite indesiderato.

Presa questa decisione, mi sono sentita subito meglio e, anche se sapevo che la casa mi era stata lasciata in condizioni pessime, ho cominciato a fare progetti. Tanto sognare non costa niente! Tornavo indietro nel tempo e mi rivedevo bambina a giocare in quelle stanze, e poi ci rivedevo i miei figli e da lì a desiderare di poterci vedere anche i miei nipotini,      il passo è stato breve............e magari anche sognare di poterci essere tutti insieme almeno per una volta........tanto non costava niente neanche questo sogno aggiunto. Era compreso nel pacchetto.........e già che c'ero....... sperare anche che i miei piccoli riuscissero a provare un sentimento di affetto per quel luogo dal quale vengono, almeno in parte, le loro origini. Sognare, sognare........ e improvvisamente sentire una sensazione di piacevole benessere che mi invadeva e non voleva sapere di andarsene è stata una sorpresa anche per me. "Ma non eri te che dicevi che non sei affezionata a Marradi?" mi sono chiesta. Eh! Si cambia nella vita e come ho già detto alttre volte mi ritrovo a pensare sempre di più a quei monti, a quel fiume, a quella casa. E ora so anche perché. Non ci sono mai ricordi spiacevoli nei momenti brevi o lunghi che ho vissuto lì, e tutto si è ricoperto di una patina che parla solo di dolcezza e di bellezza. Mai di dolore.  Mica è poco per desiderare di voler rivivere almeno qualcuno di quei momenti insieme alle persone che mi sono care!

Sognare è bello......ma quando il sogno finisce di essere solo sogno per diventare realtà ....è  impegnativo! 
Ma è quello che alla fine abbiamo deciso di fare tutti insieme. Dare forma a un sogno . E quindi abbiamo, o meglio, hanno cominciato ad aggiustare, per cercare di rendere nuovamente vivibile quella casa che se anche ci vedrà lì pochi giorni all'anno è comunque qualcosa che pare faccia piacere anche ai miei figli e questo fa si che la sensazione di benessere che è in me ogni volta che il mio pensiero va a Marradi, non solo perduri, ma si amplifichi...........e questo ha fatto sì che non mi sia importato neanche di spendere..... figuriamoci.......a me, che come una formichina cerco di mettere da parte briciola su briciola per il mio incerto domani.

E specialmente di questi tempi! Quando nessuno sa cosa sarà il domani e viene il terrore del dopo.......io spendo e sono contenta di farlo e  vedere che anche  i miei figli mi danno una mano,armandosi di mazzolo e pennelli e per chi non può farlo, dando il suo contributo dalla grande America,........ecco......questo per me è stato come ritrovarsi, essere ancora tutti insieme come sempre a lottare per  il domani. E  sembra strano anche a me, qualcosa di nebuloso che non riesco a spiegare, ma ho ritrovato il futuro, qualcosa da proiettare nel giorno dopo di ogni giorno,  e cio mi ha reso felice di una tranquilla fwelicità anche semplicemente quando ho riattivato il contatore dell'acqua e della luce. Vai a capire te che cosa succede nelle circonvoluzioni dell'anima!!! 

E' proprio vero che le ragioni del cuore a volte non possono essere comprese da quelle della mente ........e forse è bene così, fare cose che razionalmente ti dici di non fare, ma che il cuore ti spinge prepotentemente a realizzare solo per andare dietro a un sogno!

giovedì 18 luglio 2013

Lavoro




Stamani di punto in bianco mi è tornato in mente il mio lavoro alle Terme, forse perché appena ho aperto la finestra, nell' immaginazione mi è venuto incontro un esile profumo , chiamiamolo così, di zolfo, che non so da dove provenisse, forse molto più verosimilmente perché stamani mi sono dovuta alzare alle cinque e mezzo per preparare il pranzo, visto che oggi ho ospiti e visto più che altro che dovendo poi andare al lavoro, non avrei avuto il tempo di prepararlo dopo. Per anni e anni questo è stato l'orario che iniziava la mia giornata lavorativa, e allora è facile andare indietro col ricordo......................
 

 
Mi colpì prima di tutto l’ambiente. Luminoso, discreto, elegante! Al quale la filodiffusione dava un tono decisamente raffinato. Non c’era rumore in quel luogo. Tutto era soft. Qua e là si aggiravano donne vestite di bianco, con aria decisamente professionale, che mi intimidirono non poco. Poi vidi Cristina! P,, il capo del Personale, che mi faceva fare un giro di ambientazione, mi presentò.
“Questa è Cristina, lavorerà con lei”. La guardai come avevo fatto con le altre, ma qualcosa mi trattenne di più sulla sua figura, per cui anche oggi ricordo perfettamente come era quel giorno. Capelli lunghi, scuri, legati in uno chignon basso, che le davano un’aria elegante e austera, occhi molto belli, nascosti da occhiali da vista con una spessa montatura nera. Sembrava una dottoressa e si comportò come tale. Mi salutò con gentilezza e con distacco e io mi sentii impensierita. Avrei dovuto lavorare con quella lì?! Già ero terrorizzata, perché non sapevo minimamente ciò che avrei dovuto fare, figuriamoci poi dover stare tutto il giorno con una persona che ti guardava dall’alto in basso! Beh! Ormai ero in ballo e dovevo ballare. Al resto avrei pensato dopo. Se le persone poi erano antipatiche o simpatiche, questo era roba di secondaria importanza. Quanto mi sbagliavo! Ma quanto! Non solo nel giro di un mese, avevo cambiato completamente idea sul conto di Cristina, ma eravamo diventate amiche, di quell’amicizia spontanea, sincera, così rara nella vita e così bella che l’accetti come un dono piovuto dal cielo e ti chiedi cosa puoi aver fatto per meritare una simile fortuna. Non diventammo come quelle persone appiccicose che non si separano mai l’una dall’altra. Anzi! Se c’è una cosa bella nella nostra amicizia è proprio il massimo grado di libertà che abbiamo l’una verso l’altra. Questo comunque non ci ha impedito di raccontarci l’una all’altra sapendo di poter contare sempre sull’aiuto reciproco. Devo molto a Cristina. Mi aiutò tantissimo nei primi giorni del mio lavoro, quando si accorse che praticamente anche se il mio corpo era lì, la mia mente era da tutt’altra parte e faticavo a seguire le persone che domandavano, volevano essere informate, coccolate, adulate. Ho conosciuto tanti tipi di gente diversa durante il mio lavoro. Alcuni di loro sono rimasti nel mio cuore per la loro umanità, altri ho cercato di dimenticarli per via della loro arroganza. Siamo fatti in tanti modi in questo mondo, ma è bello proprio perché è così! Non potrei immaginare un mondo in cui tutte le persone sono uguali, buone, brave, perfette. Non riuscirei più a capire che cos’è la bontà se non ci fosse nel mondo anche la cattiveria! Forse il buon Dio ha permesso il dilagare della cattiveria proprio per farci capire che cos’è la bontà!
Quando ebbi il mio primo stipendio, mi sentii una signora. I primi soldi guadagnati da me, sudore della mia fronte, dei quali potevo disporre come meglio credevo senza dover rendere conto a nessuno! Ero soddisfatta di me stessa, anche se ben presto mi resi conto che non sarebbe stato uno scherzo vivere con quello che guadagnavo. Non mi persi d’animo però. Inspiegabilmente riuscivo a vedere il bicchiere mezzo pieno, là dove l’avevo trovato sempre mezzo vuoto. Ero in fase di ottimismo insomma! Nessuno sarebbe riuscito a scoraggiarmi e a farmi credere più che altro che non esistesse una Provvidenza divina.
Ho sempre creduto al mio sesto senso e ci credei anche quel giorno in cui, mi ritrovai a leggere quel passo del Vangelo in cui si parla dei passeri del cielo e dei gigli dei campi! Sono un’inguaribile romantica? Può darsi! Ma preferisco essere così piuttosto che vedere tutto nero come invece mi è accaduto per tanto tempo nella mia vita.
Entrare così tardivamente nel mondo del lavoro, voleva dire ignorare anche le regole che lo governano, voleva dire non conoscere i propri doveri, ma non rendersi conto nemmeno dei propri diritti. Devo molto a tutte le mie colleghe, che mi hanno messo nella condizione di essere un po’ meno ignorante da quel punto di vista. Piano piano ho cominciato ad affezionarmi a tante di loro e a lavorare bene insieme. Donatella, Vincenza, Franca, Sonia, Paola ed io formiamo ormai da anni un team affiatato che lavora insieme in armonia. Ma siamo anche persone vere, ognuna delle quali con il proprio spaccato di vita. Loro mi hanno insegnato tanto e anch’io mi illudo di aver qualche volta potuto dare qualcosa di positivo anche a loro.
Mi è sempre piaciuto scrivere, e ho scritto anche parecchio, specialmente sul giornalino  che curo personalmente e del quale sono redattrice.
. Molti hanno definito le mie parole, poesia, io le chiamo semplicemente stati d’animo.
Ho parlato di tutto in questi miei sfoghi, senza vergognarmi di esporre i miei stati d’animo più profondi. Ho parlato dei miei figli e dei miei ragazzi, dell’amore, dell’indifferenza, della gioventù perduta, di Dio. Non sono mai riuscita a scrivere qualcosa su noi che lavoriamo alle Terme. Una volta mi vennero in mente queste parole: “Bianche colombe, dalle ali stanche…..”, ma per ora non sono riuscita ad andare avanti. Comunque siamo veramente bianche colombe dalle ali stanche, specialmente, a fine stagione, quando il lavoro grosso è scemato. Ci ritroviamo sfinite e nello stesso tempo contente di ciò che abbiamo fatto.
Lavoro alle terme, lavoro a S., lavoro a casa. Inspiegabilmente qualche volta riesco anche a dipingere, e mi rendo conto che i miei colori ora sono molto diversi da quelli di anni fa. E’ un assurdo ma mentre in giovinezza ho usato tinte fosche e scure, nella mia tavolozza ora trionfano i colori chiari e luminosi. Non che mi piacciano di più! Anzi direi proprio di no! Ma indipendentemente dalla mia volontà, come sempre del resto, il colore mi viene da dentro, da uno stato d’animo che non riesco a spiegare agli altri ne tanto meno a me stessa e che raggiunge l’apice quando diventa musica. Non sono impazzita! L’ho già detta questa cosa e non è cambiato niente con l’età. Anche in questo ho imparato ad accettarmi così, senza farmi troppe domande.
Da "Fiore di cappero"

mercoledì 17 luglio 2013

Super Attak

L'ho già scritto una volta mi pare, ma lo riscrivo. Non mi intendo di politica e non mi provo neanche a dare un giudizio politico...........ma la mia opinione a pelle, quella tutta umana, che mi scorre dentro da troppo tempo ormai, quella sì che la do!..... e se penso al mio Paese e a chi lo ha portato e lo sta portando a impantanarsi, le sensazioni che provo sono molteplici e vanno dallo stupore allo schifo.
Stupore, perché mi sembra di assistere a una farsa nella quale i presonaggi principali non sono altro che marionette che si muovono sulla scena, facendo solo tanta confusione, dicendo sproloqui che ormai non fanno più ridere nessuno, parlando dialetti, sempre più diversi .........Arlecchini e Pulcinella , che non si risparmiano offese e scadono di stile a tal punto che non fanno ridere neanche più coloro ai quali piace la prosa grassa e volgare.
Schifo, perché se smetto di pensare a loro come marionette e li rimetto nel loro ruolo di uomini veri, e lo sproloquio diventa offesa e il dialetto è lingua italiana, e il biglietto che pago per ascoltare ciò che dicono ha un prezzo che diventa giorno dopo giorno sempre più pesante e meno soddisfacente, allora non posso fare a meno di fermarmi e interrogarmi: ma che gente è questa?

E questa domanda non me la faccio certo in lingua politichese, perché sennò correrei il rischio di incartarmi e di non sapermi più rispondere, perché il linguaggio politico trova sempre risposte ad ogni domanda e sono tutte risposte che soddisfano il bisogno  immediato di chi in quel momento è sotto il riflettore.........no la domanda è fatta da una donna comune che si chiede, guardandoli e volendoli vedere non come politici e dunque personaggi di rilievo, di potere, ma solo come semplici uomini come lei: "Ma che gente è questa? e si dice che forse se ci fosse lei  che è una sprovveduta, al loro posto sarebbero non dico giustificabili, ma per lo meno più comprensibili, le tante cadute di stile, che ormai siamo costretti a vedere e a subire..........ma lei non c'è, e lei, donna semplice, amante della libertà e dei diritti di tutti, ma anche dei doveri di tutti non si riconosce più in quelle persone che pure tanto tempo fa.........troppo tempo fa, anche lei ha contribuito a mandare negli alti scranni  e dove continuano a restare, attaccati con un collante molto più forte dell'attak e anche del Super Attak ..........forse sarà perché questa donna ormai ha vissuto, e il suo bagaglio di esperienze è grosso, ma le fette di prosciutto ormai sono cadute dagli occhi e non ci torneranno più.