mercoledì 24 luglio 2013

Una briciola di ottimismo non guasta




.......................e mi sono buttata a capofitto nell'ottimismo che ho visto nel mio bicchiere mezzo pieno, sentendo in cuor mio di essere temeraria, ma non volendo rinunciare a sperare di centrare il bicchiere..................................e così  si è scritto da sé  l'articolo per il giornalino dell'estate.

Da: I racconti di padre Brown
………il vero crimine
è il pessimismo
di chi non crede nella vita
si sbaglia per  sfiducia

si sbaglia per pigrizia
si sbaglia per rancore o per invidia.

giusto padre Brown
ma la vita è molto spesso faticosa
dicci padre Brown che cosa è la vita

Spesso ruba la gente
perchè non ha niente
così crede la gente di esser nullatenente
ma se ciò che hai fosse quello che ti  resta da un naufragio sopra un isola deserta
grideresti di gioia di avere una coperta
da metterti addosso
ed un bottone d'osso
e un berrettino rosso
una cannuccia un temperino nelle tue mani
avresti un piffero dai suoni strani
per fare il verso ai gabbiani
sapessi che bellezza
sapessi che ricchezza
sapessi che allegria
e cosi sia…………



E’ vero!  Tutto il mondo è in crisi, tutto il mondo è marcio. Tutto il mondo ha un prezzo, tutto il mondo è bacato.
Il fatto è che su questo mondo ci sono anch’io, e ci sono ora, in questo momento e non tra cent’anni, quando probabilmente il mondo sarà nuovamente bello, pulito, altruista….insomma quando vivrà un nuovo periodo di pace, di onestà, di tolleranza, di uguaglianza.
Sembra impossibile solo pensarlo vero? Eppure è così e tutta la storia dell’uomo non è altro che un susseguirsi di corsi e ricorsi.
Ma io sono qui, ora, in questo momento. A me è toccato questo periodo brutale, di disvalore, di egoismo, di opportunismo, di prevaricazione, di disonestà, di incapacità, di inettitudine,  di rammollimento…..e allora?
Tutti questi motivi, anche se sommati l’uno all’altro mi devono mettere nella condizione di ripiegarmi su me stessa, di abbattermi, di pensare che la vita non vale più la pena di essere vissuta, di tirare i remi in barca? Ma no davvero perbacco! Non ci sto!
Se la vita oggi non mi da più quello al quale ero abituata una volta,  forse per questo la vita non è più vita? Il sole, il cielo, il mare, i monti, la campagna, sono sempre gli stessi, forse  purtroppo anche loro un po’ più sciupati da questo nostro vivere cercando sempre l’avere a discapito dell’essere…..ma ci sono, qui per noi, perché possiamo goderne ancora, ritrovare il senso del bello anche in una passeggiata in mezzo a un campo, capire che le ferie non sono solo quelle al mare o ai monti, ma anche quelle in compagnia delle api che ronzano e che improvvisamente non sono solo un fastidio, ma un discorso aperto con la natura, dei fiori di campo invece che delle orchidee delle serre! Non posso andare al ristorante come facevo prima? Ma chi mi vieta di apparecchiarmi la tavola davanti a un tramonto di incomparabile bellezza e gustarmi la mia cena che se non prevede ostriche e champagne in riva al mare, si contenterà di cozze e vino bianco sulla riva dell’infinito? E se non posso neanche quello, anche una scatoletta di tonno non è meravigliosa mangiata insieme a un cipollotto fresco e una fetta di pane? Sono idilliaca? Visionaria? Non credo! Cerco di contentarmi.
Devo stringere la cinghia è vero, non posso levarmi tante soddisfazioni, è vero, devo sperare che il domani sia migliore dell’oggi,è vero, devo credere con tutte le mie forze che un giorno persone molto migliori di quelle attuali, ci guidino lungo sentieri migliori, in cui nessun uomo si senta costretto a togliersi la vita perché non vede più il domani e l’oggi per lui è solo motivo di terrore e di rinuncia……..è vero accidentaccio ……è vero……ma lo devo fare, devo andare avanti e credere nel domani.
Questo devo fare, finché ho ancora un lavoro e due mani per farlo e la volontà di credere che ci potrà essere un domani migliore. E non devo stare ad annichilirmi sulla disgrazia generale che oggi va tutto male, va tutto a rotoli, va tutto a scatafascio, perché questo è solo piangersi addosso ,  rifugiarsi nell’autocompiacimento della rinuncia a cui sono sottoposta, per non dovere e non volere vedere chi invece sta soffrendo davvero. E sono tanti. Giovani senza prospettive, o con prospettive lontanissime, persone senza lavoro, senza casa, senza domani. E’ a quelle persone che deve andare il mio pensiero e possibilmente la mia solidarietà. Devo diventare come san Martino? Magari,…. ma so già che non mi riuscirà, ma almeno posso provare a essere vicino a chi in questo momento non ha neanche una prospettiva, provare a fare anche solo il minimo per restituire una boccata di ossigeno….questo lo posso fare o la commiserazione che provo per me stessa è tale da non farmi neanche essere più obiettiva e vedere solo ciò che mi riguarda da vicino?
Riscopriamoci e reinventiamoci questa nostra vita, non sciupiamo questo meraviglioso dono solo con lamentele e disfattismo. Siamo con le spalle al muro? Mentre noi ci piangiamo addosso, il tempo corre e sciupiamo il dono meraviglioso che ci è stato fatto. Cerchiamo  invece una via di uscita per noi, per i nostri figli, e per tutti quelli che ora non sono in grado di fare proprio un bel niente, se non cercare di sopravvivere,………. e non per colpa loro.
E volendo essere ottimista fino in fondo, più per speranza che per convinzione, visto che ho cominciato con la voce di padre Brown vorrei terminare con quelle che canta Baloo nel film ‘Il libro della Jungla’
Lo stretto indispensabile

Ti bastan poche briciole
Lo stretto indispensabile
E i tuoi malanni puoi dimenticar
In fondo basta il minimo
Sapessi quanto è facile
Trovar quel po’ che occorre per campar!
E augurare a tutti quella ‘Buona Estate’ che ci faccia ritrovare a ottobre tutti più sereni, più tranquilli e con tanta voglia di fare.


                                                                                                                                            giuly

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