Io dipingevo! Quante tele ho dipinto in quel periodo,
quante mostre collettive e anche personali! Le ricordo ancora una per
una, con le sensazioni che mi hanno lasciato e la gioia di parlare
con le persone che venivano a vedere i miei quadri. Ricordo ancora
quelle che feci proprio qui alle Terme, che furono
due piccoli successi personali. Tutti i quadri venduti e molte
ordinazioni, che andarono a finire in svariate città. Col
gruzzoletto guadagnato, mi comprai l’unico motorino della mia vita,
che ricordo ancora con nostalgia. Era un Trotter giallo, che mi ha
lasciato a piedi più di una volta, ma io gli ho voluto bene lo
stesso.
Poi fu la volta di una mostra più importante. Sentivo che ero
nuovamente a una svolta nelle mie scelte. Avevo fatto diverse
esposizioni, è vero, ma sempre tutte locali. Avevo anche cominciato
a ricevere ordinazioni da privati, da alberghi, da ristoranti, ma
tutto sempre nella nostra città o nell’immediato interland. Avevo
anche cominciato a diversificarmi, a maturare dal punto di vista del
tratto e del colore e sentivo la necessita di altri confronti, per
cercare di migliorarmi e di salire un po’ più in alto. Del resto,
mi dicevo, in questa maniera non rubo il lavoro a nessuno. Non solo!
Non vado nemmeno a lavorare fuori. Resto in casa e così siamo tutti
contenti. Me le dicevo quasi con rabbia queste cose, perché dentro
di me sapevo che così non avrei fatto molta strada!
L’occasione mi si presentò non voluta e non cercata
proprio dopo poco tempo quando allestii una mostra più grande delle altre
in un albergo che mi permise di usare un’intera sala per venti
giorni.
Fui notata da un gallerista di Firenze, che andò a
parlare con il babbo proponendogli di esporre i miei quadri e allo
stesso tempo suggerendogli di farmi frequentare una scuola che mi
avrebbe dato ciò che ancora mi mancava: la tecnica. Avevo fantasia,
una buona spatola, un’incredibile tavolozza di colori, ma mi
mancava una cosa essenziale. Mi mancava la scuola, quella scuola che
mi avrebbe aiutato a risolvere i problemi che tante volte io lo
sapevo, perché mi si erano presentati, non ero riuscita a risolvere
da me.
da "fiore di Cappero"
Naturalmente quella scuola non la feci mai, sennò non ci sarebbero stati anni di dolore e non sarei approdata a questa stupida malinconia che di tanto in tanto si riaffaccia. La vita scelse diversamente e mi dette cose diverse e molto più importanti, che comunque avrei potuto avere ugualmente, non ne avevo dubbi allora come non ne ho oggi, ma per me allora scelsero diversamente le persone che mi erano vicino e che sicuramente lo fecero per il mio bene, e io........ io non riuscii a ribellarmi e a diventare la padrona del gioco della mia vita...............
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