giovedì 11 luglio 2013

e a proposito di compleanno

I miei figli sono nati tutti in mesi estivi con il caldo e la voglia di andare fuori immediatamente  dopo........non prima però di aver preso un bel cappuccino con ben due bomboloni.  Ricordo ancora la goduria di quel momento, mentre facevo la mia ricca colazione che,....perbacco! ....me l'ero proprio meritata.............e poi ripensare alla nascita di un figlio, anche dopo tanti anni è sempre la stessa emozione........Vorrà dire che anche oggi farò lo stesso sacrificio di allora e mi farò fuori due bomboloni invece di uno, perché i momenti belli vanno sempre festeggiati come si deve!


 



Mi sentivo sempre più strana e decisi che era meglio parlarne con mamma.
Fini che ne parlai con entrambi i miei genitori e alla fine come al solito fu sempre babbo che non finendo mai di stupirmi mi disse: “Tu fai pure le analisi, ma è evidente che aspetti un bambino”.
“Un bambino?” Ero trasecolata e anche un po’ vergognosa come se avessi fatto qualcosa di male.
“Certo! Ho visto subito che eri diversa! Hai un’espressione diversa!”
Babbo aveva diagnosticato giusto! Aspettavo un figlio! Io aspettavo un figlio! Da me sarebbe nata una nuova vita! Era una responsabilità enorme e io non sapevo da che parte farmi.
Non si vedeva ancora niente, io non sentivo ancora niente eppure nell’attimo stesso che mi dissero che sarei diventata mamma, la mia vita cambiò. Immediatamente subordinai la mia esistenza a quella dell’esserino che portavo dentro di me, e con l’istinto naturale che contraddistingue le femmine di ogni specie, diventai il difensore di quella vita nuova contro tutti. Non era facile adattarsi al mio nuovo stato, ma era bellissimo e ogni giorno portava una scoperta e una nuova aspettativa e la consapevolezza che anch’io servivo a qualcosa, ero capace di fare qualcosa.
Un giorno un battito di ali di farfalla si agitò dentro di me, per un attimo….forse qualche secondo! Non ho mai più sentito un fruscio altrettanto bello, altrettanto emozionante. Sapevo che la vita era dentro di me, ma ora l’avevo sentita inequivocabilmente; un annuncio melodico e prepotente allo stesso tempo, atavico come il mondo, pieno di mistero e di fascino. Mio figlio!
Piero nacque l’undici di luglio,alle otto del mattino, dopo una notte in cui sono scesa e risalita nel pozzo del dolore non so più quante volte, e ogni volta mi aggrappavo alle mani rassicuranti di mia madre che mi era sempre vicino.
da -Fiore di cappero

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