sabato 31 maggio 2014

Il merlo

Non ho ancora visto una rondine. Magari ci sono, ma io non sono proprio riuscita a vederla. Allora la mattina mi devo contentare dei merli, che invece qui sono in abbondanza e cantano a squarciagola. Mi piacciono i merli con quel loro becco giallo e la loro socievolezza che comunque termina nel momento in cui vuoi invadere la loro privacy. A quel punto tendono l'ala e ti dicono:" Ehi tu! Dove credi di andare? E più che altro chi ti credi di essere?" e con quel fare, ti rimettono subito a posto.



E così, visto che di rondini non ne vedo, e quindi non posso fare domande a loro che volando più alte, riescono a vedere meglio le cose del mondo, mi rivolgo ai merli, miei compagni di strada, per cercare me stessa e ogni tanto, giusto quando riusciamo per un attimo a guardarci negli occhi chiedo a bruciapelo: "Ma voi sapete dirmi  chi sono io?" Qualcuno mi risponde con un bel fischio, ma io non so interpretarlo. La stessa domanda l'ho fatta ai miei gatti e non sono neanche rimasta delusa quando non mi hanno degnato neanche di uno sguardo, perché conosco bene i gatti e so che sono appena un pò meno egoisti degli uomini e pensano solo a se stessi. Per cui questa domanda non la farò neanche agli uomini.
Eppure io sono  nuovamente in un periodo in cui rimetto in discussione tutta me stessa, le mie poche certezze, i miei tanti dubbi e sono qui a domandarmi: "Ma tu cosa ti aspettavi che ti desse la vita? Perché dentro di te continua a esserci la certezza che qualcosa di bello debba arrivare, che il meglio debba ancora venire? E che questo meglio tu lo dovrai a te, solo a te? Quale è l'arcano che farà di te, persona semplice, sprovveduta  e comune che vive a tre passi da terra, lontano dalla realtà, una persona che invece farà qualcosa di bello?"
Bella la fantasia vero? La fantasia programma il futuro, lo prevede, lo vede e lo stravede. La fantasia lo fa quasi toccare il futuro immaginario, e ti fa diventare un ologramma di te stessa che tu proietti in un mondo che non è il mondo dove abitualmente sopravvivi, ma è un mondo parallelo che però nella mente si sovrappone alla realtà. E' insomma quello sdoppiamento che alla fine non ti fa accettare il vivere quotidiano per quello che è, perché tu ne stai vivendo un altro parallelo anche se solo dentro di te. Da questo nasce la tensione a voler sapere chi sei veramente. Sei la persona che si alza, va al lavoro per una manciata di soldi, fa le commissioni, si prova ad informarsi sui diritti dei lavoratori (sui doveri ci pensano gli altri a informare), roba nella quale non capisce un piffero e nella quale sfortunatamente per lei non è agguerrita per niente, ............o sei l'altra persona, quella che vede il mondo.... bello intorno a sé, che pensa che la vita sia anche dedizione agli altri, quella che vola libera in un cielo senza dogmi e costrizioni?. 
E' questo che non riesco a capire e che chiedo ai merli al mattino, quando ancora l'aria non è inquinata dai rumori delle auto e della gente, quando ancora tutto appare per un attimo nella sua primitiva perfezione, prima che i media ti distruggano giornalmente non solo le certezze, ma anche le speranze e ti dicano sghignazzando che sei un niente manovrato da pochi burattinai che decidono per te il tuo domani e il tuo modo di essere.
Un ultima domanda al mio merlo. "Ma allora chi me lo fa fare di pensare? Non è forse meglio se la vita me la faccio scivolare addosso come fai tu?"  Il merlo mi guarda e stavolta non mi degna neanche di un fischio, il che mi fa capire inequivocabilmente la sua disapprovazione e mi dice che al solito della vita non ci ho capito una mazza.

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