giovedì 22 maggio 2014

Frate Leone





 Frate Leone, agnello del Signore
per quanto possa un frate sull'acqua camminare
sanare gli ammalati o vincere ogni male
o far vedere i ciechi e i morti camminare…
Frate Leone, pecorella del Signore,
per quanto possa un santo frate parlare ai pesci e agli animali
e possa ammansire i lupi e farli amici come cani,
per quanto possa lui svelare che cosa ci sarà domani…

Tu scrivi che questa non è:
perfetta letizia, perfetta letizia, perfetta letizia, a - a.

Frate Leone, agnello del Signore,
per quanto possa un frate parlare tanto bene
da far capire i sordi e convertire i ladri,
per quanto anche all'inferno lui possa far cristiani…

Tu scrivi che…

Se in mezzo a Frate Inverno, tra neve, freddo e vento,
stasera arriveremo a casa e busseremo giù al portone
bagnati, stanchi ed affamati, ci scambieranno per due ladri,
ci scacceranno come cani, ci prenderanno a bastonate,
e al freddo toccherà aspettare con Sora Notte e Sora Fame,
e se sapremo pazientare, bagnati, stanchi e bastonati,
pensando che così Dio vuole e il male trasformarlo in bene…
Tu scrivi che questa è… perfetta letizia 



Stanotte questo canto mi è girato per la testa come un incubo galleggiante..........Un bell'incubo però, perché io sono sempre stata affascinata dalla 'Perfetta Letizia'.
Chi crede che la Perfetta Letizia sia la felicità, o per lo meno la felicità come noi la intendiamo,  si sbaglia di grosso, perché è molto, molto di più e il suo raggiungimento passa più che altro attraverso la rinuncia della parte non essenziale di noi stessi, quella parte e quella zavorra, alla quale però siamo così attaccati da pensare di non poter fare a meno di lei, mentre invece snatura e basta ciò che dovremmo essere veramente.
Insomma la Perfetta Letizia è un discorso complicato, che solo quell'uomo di nome Francesco poteva fare senza preoccuparsi di essere preso per matto. Ma di uomini come Francesco non ce ne sono tanti e ce ne rendiamo conto quando leggiamo ciò che ha scritto parlando della Perfetta Letizia,perché improvvisamente il poverello di Assisi, diventa un faro che ci addita la strada giusta. 
Quanta dolcezza leggendo quelle parole! E quanta consapevolezza di essere lontano miglia e miglia da quella strada.......Almeno per me è così. Nonostante questo continuo ad essere sempre più affascinata dalla Perfetta Letizia e a chiedermi  se un giorno, chissà dove, chissà quando, chissà come, chissà perché, anch'io potrò anche se solo per un brevissimo attimo, arrivare a capire il vero significato di queste parole. Chissà se Frate Leone, al quale erano rivolte, è riuscito a capire il loro significato più profondo, o anche lui come noi ne avrà preso solo quelle sfumature poetiche che comunque
 ci accarezzano e ci inducono a migliorarci?

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