Il signor C non è un uomo come tutti gli altri, o meglio, sembra un uomo come tutti gli altri, ma solo in apparenza, perché il signor C, anche se lui non sa di esserlo, è un poeta, un vero poeta, uno di quelli che sarebbe stato bene nella favola del 'Piccolo Principe'.
Non ci credete? Forse perché lo vedete tutti i giorni dietro il bancone del suo bar a servire caffé e cappuccini, pensate che non possa sapere che cosa sia la poesia, ma vi assicuro che non è così e il paragone con il Piccolo Principe non è azzardato neanche un pò, perché se è vero che il Piccolo Principe aveva la sua rosa, il signor C ha il suo ciliegio.
Quanto fosse importante il suo ciliegio per il signor C, me ne resi conto quando una mattina, mentre mangiavo la mia solita treccina e sorseggiavo il mio caffè, parlando piacevolmente con lui, con sua figlia e altri avventori abitudinari di quel bar nell'ora che si aggira intorno alle nove, ci raccontò che lui aveva un ciliegio e che questo ciliegio l'aveva piantato in mezzo al lago dove va a pescare. Chi altri avrebbe potuto pensare di piantare un ciliegio in mezzo a un lago se non un poeta? Nella sua fantasia il signor C vedeva già il suo bell'albero ricco di foglie e di frutti, che gli faceva ombra mentre lui seduto sulla sua barchetta, aspettava, pensando alle cose esistenziali della vita, che grossi pesci abboccassero alla sua canna protesa verso il largo.
Da quel giorno il ciliegio del signor C è diventato un pò anche il nostro ciliegio, e non passa mattina che entrando nel bar, dopo il solito buongiorno non venga aggiunto:
"E il ciliegio come sta? Le ha messe le foglie?"
Il signor C sa che lo prendiamo bonariamente in giro, ma sta al gioco e ci risponde sorridendo:
"E come che le ha messe!Almeno una decina! Vedrete che ciliegie!"
"E ci credo- aggiunge qualcuno- certo l'acqua non gli manca! "
"Chissà se invece del nocciolo avranno la lisca di un pesce!" ipotizza qualcun altro.
Farsi due risate di primo mattino è quanto di meglio possa accadere mentre si fa colazione in attesa di cominciare la giornata di lavoro................Magari fosse sempre così dappertutto, in questo mondo dove la gente è sempre più chiusa nella sua bolla di solitudine!
La colazione è terminata......ci salutiamo augurandoci buona giornata con l'ultima risata che ci resta nel cuore e ci fa pensare un pò meno a tutti i problemi che in questo lungo periodo ci stringono in una morsa sempre più stretta e mentre mi incammino per la mia strada, penso a quel ciliegio in mezzo al lago, dove l'acqua brilla e il cielo si piega curioso a guardarlo e chissà perché , anche se so che un albero non può vivere a bagno in un lago, come lo sa il signor C, comincio a pensare a quel ciliegio come a uno di noi e allora spero che invece ce la faccia a sopravvivere, a mettere sempre nuove foglie che abbiano il bel colore verde della speranza, proprio come stiamo facendo, ciascuno a modo suo, tutti quanti.
E anche se il signor C ha cercato per modestia di dirci che a lui quel ciliegio serve solo per legare la barca, non è riuscito neanche un pò a farci cambiare l' idea che sia un poeta, anche perché un caffè servito da un poeta ha tutto un altro sapore.
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