venerdì 26 aprile 2013

Sulle ali dell'aurora

 Una volta, tanto tempo fa, anch'io volevo essere un gabbiano. Mi piaceva come idea, quel bianco uccello che volava tra due azzurri, eludendo i confini del cielo e del mare. Forse perché mi sono sempre piaciuti tanto il cielo e il mare e i loro insondabili misteri!
Poi anche i gabbiani hanno capitolato e hanno sostituito le loro scorribande aeree con voli più brevi e paesaggi più squallidi e meno misteriosi: le discariche. Potere della sopravvivenza! Della lotta giornaliera per il pane  o come dice Richard Bach nel suo libro 'Il gabbiano',..... della pappatoria.
Però ancora qualche gabbiano strano, diverso dagli altri esiste, esiste......

 ".......Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d’ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo."
Da  Il Gabbiano di Richard Bach


E nella poesia di Rocco stamani ci ho ritrovato per un attimo il gabbiano che piace a me, quello che un giorno lontano avrei voluto essere..................






Sulle ali dell’aurora

Un immenso prato verde
Sai, amico mio, è la tua vita.
Un immenso prato verde sotto un cielo di primavera.
E mentre lì nel prato, sboccia un fiore,
tu non puoi dire solo: è primavera!
Senti quante voci lanciano i colori?
Chiedono chi sei, dove vai.
Ed anche se nel tuo orizzonte, ora senza nubi,
ombre grigie vanno navigando
non fuggire, amico mio,
non guardare indietro
apri le tue braccia e vola nel sole
come un gabbiano senza confini.
E se tu vuoi vivere questa avventura
in sintonia con la natura
esci dal tuo guscio, brucia il tuo egoismo
porta nel tuo cuore l’infinito!
Prendi le ali dell’aurora
vai lontano sul mare,
corri per i campi di grano,
parla agli uccelli del cielo,
sii come i gigli del prato
e se mi incontri,
dammi la mano.

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