martedì 30 aprile 2013

C'è un grande prato verde

Qualche volta sento proprio il bisogno di solitudine, anche se della mia solitudine ieri ne faceva parte anche la mia nipotina, che era con me a passare il pomeriggio.  Io e lei sole, una volta tanto, per imparare a conoscerci.............A due passi da casa mia, c'è un podere disabitato. Ieri ci sono andata perché anche i giardinetti che sono proprio sottostanti, mi sembravano troppo affollati, nonostante ci fossero solo due persone. E comunque i giardini sono sempre un pò stereotipati, privi di personalità, anche se il nostro non può certo definirsi un giardino vero, ma forse più un campo al quale è stato dato il nome di giardino. Ma il fatto stesso che ci siano i giochini, spinge i bimbi a interessarsi solo di quelli e non della natura che c'è intorno e gli adulti a controllare che i bimbi non si facciano male ......e anche a spettegolare con gli altri.
 .Davanti quella casa c'è un grande prato verde e quel prato era pieno di margherite. La margherita è un fiore così semplice, così gentile, così poco appariscente....ma un prato di margherite diventa qualcosa di incantevole, di artistico, che parla di poesia e rallegra il cuore e sgombra la mente. 
E così è stato naturale sedersi su quel prato e annusare il profumo dell'erba e della terra, ascoltatndo il ronzio delle api che ci volavano intorno. Ed è stato naturale essere contente e ritrovarci a ridere, sdraiate su quel morbido tappeto a guardare le rade nuvole che correvano nel cielo. Lei bambina vera e io bambina ritrovata in fondo alla mia anima, fuori dal tempo per un attimo, fuori dai luoghi, lontano dalle preoccupazioni della vita.
E dopo è stato tutto gioco, gioco per lei e gioco per me e voglia che quell'attimo durasse ancora e che il sole si fermasse all'orizzonte invece di tuffarsi dietro il poggio. Voglia di ciliegie, quel piccolo frutto ancora verde e piccolo che lei ha accarezzato con le sue manine e con i suoi occhi stupiti di una cosa nuova! E la speranza di vederle quando saranno  rosse e mature, per poterle cogliere e gustarle mangiandole sotto l'albero, perché avranno un sapore diverso e un ricordo diverso. Voglia di vita che si rinnova negli occhi di una bimba che mi guarda con la tranquilla fiducia di chi scopre il mondo intorno a sé.

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