lunedì 15 aprile 2013

Il lago


c'è lago................
Quando ho riletto questa poesia di Rocco, ho visto davanti a me il mio piccolo lago, lassù . tra i monti lo specchio di acqua verde dei boschi e dei monti che si riflettono sulla sua superficie  insieme al campanile della chiesa. Non so perché ma mi ha sempre dato serenità quella visione suggestiva.......e pace!
Quante volte, sul calar della sera, appoggiata alla balaustra del ponte che lo attraversa, nel punto in cui diventa cascata, ho lasciato scorrere il mio sguardo sull'acqua e sul mio destino e poi in senso più ampio sul destino dell'uomo.........................................




Camminare sul lago (Garda)

Imbrunire di una sera
Di fine estate
Casolare isolato sul versante del lago
Tutto il lago è immoto
Grande silenzio
A un gufo lontano
Solo un altro risponde
Dal lato opposto
Nel secolare castagneto
Che si perde nella foresta
Dai prati ai monti
Arriva un parlottio
Sommesso
C’è ancora
Chi usa mettersi in strada
A lungo
Semplicemente
In amicizia
Di fronte ad una civiltà
Anchilosata che per prima
Riduce la capacità cerebrale degli individui
Tutti appesi al tifo sportivo
Al guru illusionista del momento
Magari ai viaggi
Che bruciano gli ormoni
E al dio denaro
Beninteso
Antichi sentieri
Con i segni della fatica del vivere
E del bisogno di credere
Per sfuggire alla morsa del banale
Dall’inquinamento del consumismo
................................e lago!
Per educare i giovani
Alla creatività
Silenzio
Che è l’ascolto della libertà
Guardiano del mistero
Porta di percezioni inaspettate
Capacità di evocazioni




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