domenica 27 gennaio 2013

Stalking

Qualche volta anch'io faccio qualcosa di serio, anche se non amando dare un'impronta seria e cattedratica alle cose serie che vado a trattare, cerco di mettere sempre la gente con le gambe sotto un tavolo e davanti a tante cose buone da mangiare, prima di parlare. Ma vuoi mettere la differenza che fa parlare di qualcosa di brutto, di un problema della società, della cattiveria umana....stando seduta sopra un'anonima seggiola, magari anche scomoda (alla fine ci si sente proprio soli stando seduti su un'anonima sedia), piuttosto che davanti a un tavolo imbandito di tutte le cose buone che ierisera ciascuno di noi aveva preparato? In questo ho avuto un buon maestro, che improvvisandosi  pizzaiolo, sfama ogni volta le sue pecorelle affamate di parole di vita che però assimilano più volentieri accompagnate da una buona pizza, magari quattro stagioni!!
E così ierisera mangiando cose buone e molto in contrasto tra di loro (ciascuno aveva portato ciò che gli era frullato per la testa e quindi abbiamo messo in tavola i cibie più disparati.....ma va bene così) e bevendo un pò di quel vino che è tra i più buoni d'Italia, abbiamo affrontato il problema dello Stolking, che pare che anche nella nostra cittadina non sia così lontano come si credeva...... anzi! Ce l'hanno confermato due rappresentanti di un'associazione che si occupa proprio della violenza sulle donne, che ieri avevamo invitato perché ci illustrassero sia il problema, sia il loro operato e magari ci dicesserose anche se il nostro gruppo,poteva fare qualcosa di concreto , per aiutare.
Il nostro è un Gruppo che è nato come gruppo culturale, ma che si è stancato di parlare solo di cose che saranno anche interessanti, amplieranno anche la mente, saranno un arricchimento, ma che insomma alla fine rimangono sempre cose finalizzate a se stessi. E così ierisera abbiamo appreso che, come no! anche noi possiamo fare qualcosa nel nostro piccolo ed è la parte divulgativa, perché anche se questa associazione esiste ormai da diversi anni, praticamente non la conosce nessuno e quindi anche le donne in difficoltà al momento hanno scarse probabilità di sapere che c'è qualcuno che può diventare per loro un punto di riferimento per dare almeno una speranza. Ma perché le cose utili, buone, che servono, ...non le conosce mai nessuno? E se all'inizio vengono anche conosciute, poi vanno nel dimenticatoio con una rapidità che ha dell'incredibile? E' possibile vivere in una cittadina dove tutti si conoscono e no sapere queste cose? Tutto questo non parla forse di indifferenza? Di nostra indifferenza? A me se mbra proprio di sì.
E devo dire che alla fine del loro racconto, nessuno di noi aveva più molta voglia di mangiare, e che il cicaleccio che c'era stato per tutta la cena, alla fine era diventato solo unanime silenzio, mentre ascoltavamo inorriditi  cose che pensavamo non esistessero nel nostro tranquillo, sonnolento habitat, e prendevamo consapevolezza che la gran parte delle violenze si perpetrano nell'ambito familiare e che non c'entra niente il livello economico, culturale, sociale di una famiglia. Il problema è esteso a tutti.
E meno male che quando ci hanno dato le statistiche e le percentuali eravamo al dolce e quindi un pò dell'amaro che sentivamo tutti quanti dentro di noi, è stato edulcorato, altrimenti saremmo venuti via dal nostro incontro con il morale veramente sotto i piedi!
Non so agli altri, ma a me già il fatto di sapere che comunque anch'io potrò fare anche solo una minima cosa per combattere questo lato oscuro della vita dell'uomo, mi ha caricato in maniera incredibile, anche perché potrò farlo nella maniera che mi è più congeniale, cioè scrivendo, per cui sono sicura che lo farò!

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