mercoledì 30 gennaio 2013

L'attico

Mi dispiace ma non ho trovato un attico con la terrazza tonda!
Ieri, parlando con Cristina, improvvisamente è venuto fuori il senso della vita. Ma che è questo senso della vita? Boh! E poi siamo passate  a parlare di tante altre cose, come ci capita sempre. Però questa domanda mi è rimasta dentro e  in tutta la serata mi ha pungolato, affacciandosi di tanto in tanto al balcone del mio cervello. Ora è bene sapere che il mio cervello abita nell'attico del mio corpo, come tutti i cervelli del resto e quindi a un certo punto è uscito nella terrazza tonda che lo circonda, e, con un bicchiere di coca cola in una mano e un quaderno di appunti  nell'altra, si è seduto nella sua poltrona preferita , anche se era un freddo birbante e ha cominciato a lavorare. E' un cervello un pò strano, lo riconosco!Molte volte, quando vado a letto e spengo tutte le luci, mi accorgo che nell'attico è ancora accesa e se ascolto bene sento anche i suoi passi sulla grande terrazza, che vanno avanti e indietro, segno che lui ha cominciato o ha continuato a lavorare. Qualche volta mi disturba anche un pò, perché nella notte tutto è amplificato,....ma che ci posso fare? Lui è il proprietario dell'attico, non è un inquilino, per cui non posso neanche disdire il contratto. E poi a lungo andare mi sono affezionata a lui che mi ha insegnato tante cose da quel suo attico, nel quale non sono mai entrata neanche una volta..........non come nell'appartamento del mio cuore, nel quale vado abitualmente, molte volte per ridere e scherzare con il suo proprietario, altre invece per piangere, soffrire, discutere. . Bah! Abitare in un condominio ha i suoi pregi e i suoi difetti, ce ne accorgiamo tutti i giorni non è vero?
Insomma io  ierisera ho preso un foglio ci ho scritto su: Caro signor cervello, per piacere quando ha un pò di tempo mi può spiegare che cos'è il senso della vita? Tante grazie dalla coinquilina del piano terra.. E poi l'ho messo nella casetta della sua posta. Stanotte mi sono accorta che lavorava e lavorava molto anche. Non deve essere una domanda molto semplice quella che gli ho fatto.

Stamani appena mi sono svegliata ho trovato sul letto un blocco di appunti con tanti foglietti strappati e appallottolati e gettatti alla rinfusa. Molti erano caduti in terra. Ho apeto il blocco e ci ho trovato queste parole:

E' inutile che l'uomo cerchi il senso della sua vita. Perché non lo potrà mai trovare. Il senso della vita dell'uomo è chiaro solo a chi ha progettato e  fatto l'uomo e le sue finalità le conosce solo lui. E' come se un treno volesse conoscere il senso della sua vita. Non lo può sapere. Solo l'uomo che l'ha progettato e poi costruito sa qual'è il senso della vita di quel treno, che poi è solo quello di accorciare le distanze tra due punti lontani  tra loro.

Forse anche l'uomo è progettato per essere come un treno e unire punti lontani? E chi può dirlo?

Ma allora il senso della nostra vita qual'è? Sento che il cervello su nell'attico si è rimesso in movimento. Non appena mi darà qualche altra risposta ve la dico. Qualcuno potrebbe fare altrettanto?

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