venerdì 11 gennaio 2013

Ascoltare


Stamani questa poesia di Rocco mi ci voleva proprio!
Questa poesia è fatta di parole che invitano all'ascolto vero, profondo. E quanto bisogno c'è di mettersi in ascolto per lasciare che la vita, quella vera, ci parli e ci faccia capire il senso del nostro andare! Invece oggi viviamo in un mondo di parole, tutti parliamo tanto....anch'io parlo tanto, molte volte anche senza pensare, quasi per non lasciare spazi vuoti, quegli spazi che dovrebbero servire alla riflessione e all'ascolto.. Oggi siamo tutti discenti, opinionisti, guru dell'informazione, molte volte spacciatori in buona fede di disinformazione, ma nessuno di noi è più discepolo, colui che ascolta, colui che elabora, che filtra il contenuto del suo essere, frutto dell'ascolto, e infine lo mesce solo quando le sue convinzioni hanno raggiunto la soglia di quella che per lui in cocienza è una verità, o perlomeno la sua verità. La filosofia ce lo insegna. Come ci insegna che ciò che dice, potrà essere sempre confutato, sempre superato, ma mai deriso, perché la verità di chi ha cercato dentro di sé un'idea e le ha dato forma col ragionamento e con l'ascolto interiore, sarà sempre rispettata, mai dileggiata, anche se non condivisa e superata. Nessuno oggi prende in giro chi diceva che il sole gira intorno alla terra, perché questo assunto derivava da un ragionamento nel quale l'ascolto di parole lontane avevano avuto una parte importante e nella ricerca costante e nell'ascolto continuo è diventato ciò che è oggi, nel quale  ci dice che è la terra che gira intorno al sole. L'errore umano è capito e rispettato, quando nasce da ricerca profonda e da ascolto interiore. Ma oggi no. Oggi siamo tuttologi, oggi abbiamo da subito la presunzione di avere la verità in tasca e ci sentiamo talmente superiori da credere di non dover più ascoltare la vita che ci parla continuamente. E pontifichiamo. Anch'io nel mio piccolo pontifico e molte volte mi ritrovo a pontificare anche di politica, roba nella quale non capisco assolutamente nulla...eppure mi ritrovo a vedere persone che bevono letteralmente quello che io dico senza alcuna cognizione di causa.
E allora mi sono detta che forse sarà meglio che cominci a sentirmi responsabile di ciò che dico con tanta facilità e poca conoscenza. Ma lo farò davvero? Ho i miei dubbi perché quella superficialità che oggi è la costante del nostro andare, è una vernice spalmata anche sopra di me e magari ora dico con convinzione che sarebbe meglio per me se mi mettessi in ascolto, poi vado al bar a fare colazione e se mi capita sparo sentenze.





Ascoltare

Devo ascoltare
L’impercettibile movimento del sole
che nasce dalle schiumose onde dell’oceano.
Devo ascoltare
Il cuore di mille cuori
Che parlano d’amore
Devo ascoltare….
Devo aprire gli occhi
E guardare con gli occhi attoniti
Come quelli di un bimbo
Il cielo colorarsi di mille note
Libere, leggiadre..
Di mille colori che si fondono
Nella lucentezza di una corda vibrata
Da un cuore che soffre.
Sì i tuoi occhi, le tue labbra
Il tuo viso, le tue dita
Esprimono la fatica.
Ho scelto di essere uomo.
Sì ti sarò vicino, ti sarò amico.
Uomo dalle mille note
Mi sai indicare la via?
Ho percorso innumerevoli sentieri
Ho solcato valli e salito pianori
Non ho ancora visto l’orizzonte.
Mi hanno detto
Che tu sei un uomo saggio:
mi indichi tu il sentiero dell’orizzonte?
Non mi ascolti?
Perché continui a suonare
Le note della tua chitarra?
Cosa vuoi dirmi?
Non capisco.
Ah!
Devo ascoltare.
Ascoltare il leggero fremito delle onde del mare
Che si infrangono nella battigia.








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