lunedì 28 gennaio 2013

Il cipresso solitario

Ieri ho fatto una bellissima passeggiata, ma questo l'ho già detto in un post precedente, come ho già detto che a un certo punto l'ho visto ed era bellissimo. Detta così potrebbe sembrare che improvvisamente è apparso sulla mia strada l'uomo più bello del mondo, ma se così fosse stato avrei detto "Ma guarda che bell'uomo!" e sarei andata avanti pensando ai fatti miei. Invece ho visto un cipresso, un cipresso bellissimo, che , incorniciato dal cielo,  poteva essere uno di quelli dipinto da Van Gogh, e così ho detto "Ma guarda che bel cipresso!" e mi sono fermata a guardarlo. Lì per lì non ho capito il perché, ma poi, guardando attentamente il contesto in cui aveva preso dimora, mi è stato chiaro. Quel cipresso mi somigliava, o meglio io, nel breve attimo in cui l'ho guardato per la prima volta, ho capito che somigliavo a lui. Non che io abbia le fattezze di quel cipresso, ci mancherebbe altro.......il cipresso è molto più bello di me, non fosse altro perché lui ha i capelli verdi e io bianchi, e si è mai visto un cipresso bianco? No! Non era per quello, ma perché lui rappresentava benissimo quello che sono io dentro di me.
Il cielo di ieri era qualcosa di diverso dal solito cielo. L'azzurro era compatto, liscio e brillante e tutta la natura sottostante godeva di lui e si abbelliva della sua luce. Io camminavo e lo sguardo si posava come sempre, su tutto ciò che mi circondava e in esso trovava riposo. Gli alberi senza foglie, non impedivano allo sguardo di andare oltre le cose che si vedono abitualmente, ed è così che ho scoperto il mio cipresso, che in estate non avrei potuto sicuramente vedere. Era lì, in un poggetto, dritto, proteso al cielo, solitario ma non solo, perché non troppo lontano da lui c'era un piccolo gruppo di cipressi che si tenevano compagnia. Lui no! Vicino agli altri, ma lontano dagli altri, in un lembo di terra oltre il quale, a pochi passi dal suo pedone si apriva l'incognita di un salto nel vuoto. Ho sentito che potevo essere quel cipresso, perché anch'io, come lui, per caso o per scelta sono una solitaria, anche se non sono sola, una che pur volendo la vicinanza di altre persone, desidera un piccolo spazio tutto suo e noto solo a me stessa, nel quale trovo la forza di rigenerarmi e  guardare sempre in alto, proprio come quel cipresso, in atteggiamento che in certi momenti partecipa al tutto che lo circonda, in altri diventa una sfida contro il vento che passa tra le sue fronde e le piega.
Bah! Certo non ero uscita per fare questa riflessione. E' venuta da sé e forse non poteva essere in altra maniera, perché un cielo come quello di ieri, oltre ad ammirarlo, contemplarlo, non potevo fare a meno di scrutarlo per cercare cosa c'è dietro i suoi veli e con sorpresa scoprire, che dietro il cielo c'ero io e un cipresso e......................

Nessun commento:

Posta un commento