domenica 13 gennaio 2013

La mozzarella filosofa

E' strano che si facciano riflessioni filosofiche mentre si usa un prodotto commestibile? Lì per lì mi sono detta di sì e ho anche riso di me stessa, poi mi è dispiaciuto per la mozzarella che stavo tagliando e ho cercato di riabilitarmi dicendole:" Non te la prendere! Anche la mela di Newton prima di diventare famosa e importante, senz'altro è stata lungamente presa in giro magari proprio da colui che l'ha usata come esempio!"
Ora io capisco che parlare con una mozzarella, specialmente con una mozzarella quasi congelata, come nel mio caso, non è una cosa entusiasmante, anche perché poverina, non potendo neanche rispondere, essendo quasi in rigor mortis, non ti può neanche trattare come meriti, ma tant'è!..........Quando sono in cucina, ho l'abitudine di parlare con gli ingredienti che uso,  è l'unica maniera per farmi amare almeno un pò ciò che faccio, perché ormai sarà chiaro a tutti che cucinare non è proprio la massima delle mie aspirazioni, e infatti nel mio blog, anche se mia figlia, speranzosa, aveva aperto la pagina delle ricette, questa è rimasta quasi vuota,  perché sono un'improvvisatrice e quindi ciò che preparo e il modo in cui lo preparo, me lo dimentico subito e qualche volta mi dico anche ....peccato, perché non era venuto niente male.
Lo sapevo che stavo saltando di palo in frasca, me ne sono resa conto subito stamani, che sarebbe stata una giornata così. Intanto non avevo voglia di alzarmi e appena l'ho fatto e ho cominciato a fare qualcosa , l'ho subito abbandonato per fare altro.........ma non importa, anzi va bene così, perché mi riporta a ciò che volevo scrivere e perciò alla mozzarella.
Dunque! Stavo preparando la pizza e in attesa che la pasta finisse di lievitare ho cominciato a tagliare la mozzarella semicongelata. I primi pezzetti sono caduti nel piatto, informi, un pò sblobbosi, come in ogni mozzarella che si rispetti, ma via via che arrivavo più all'interno, girandole intorno, come se sbucciassi un arancio, la mia mozzarella ha cominciato a prendere una forma strana, con tante faccette più o meno poliedriche , qualcosa abbastanza piacevole da vedere, che cominciava a prendere la forma di un diamante lattiginoso. "Sei proprio carina - le ho detto convinta - chi l'avrebbe detto che dentro di te ci sarebbero state tutte queste facce?" E' stata la mia rovina, perché immediatamente mi è tornato in mente quando ho paragonato Dio a un diamante brillantissimo dalle infinite facce diverse una dall'altra, delle quali noi ne conosciamo solo alcune. Questa storia del diamante mi è stata fatale, perché ho cominciato a fare congetture strane riportate a me stessa e parlando nuovamente alla mia mozzarella, che mi rigiravo tra le mani, contemplandola, le ho detto: "Sai! Mi da tanto l'idea che io sono come te! Se mi guardo per bene non ci vedo proprio differenze. Anch'io come te sono semicongelata dentro e un pò sblobbosa di fuori.....e vedi bene che la mela di cui ti parlavo prima c'entra sempre....non è forse la gravità che spinge tutto in basso? Ti immagini se invece avesse spinto tutto in alto, che risultati fantastici avremmo avuto? Ma non farmi divagare via! Lo vedi però come sei bella dentro, via via che ti plasmo e ti tolgo da dosso tutte le parti inutili? Ti rendo simile proprio a quel diamante di cui ti dicevo .......e anch'io dentro allora sono così? Donna dalle mille facce? Non diamante , ma semplice grafite, per carità, chi chiede tanto? Quante sono le mie facce? E quante di queste facce permetto che gli altri conoscono? E io stessa  ancora le conosco tutte?A questo punto so che se tu mi potessi rispondere mi diresti: "Tonta che non sei altro! Non lo vedi che è quasi pieno dei pezzetti che ci hai messo, prima di rendermi quella che sono? E quelli non sono forse parte di me?" Poi non so perché ma mi è sembrato di sentirla ridere, anche se non so proprio come possa fare una mozzarella a ridere....però sono sicura che l'ha fatto prima di ricomiciare a parlare: "Prova! Prova a mettere sulla tua pizza solo questa parte così bella che sono io ora! prova ti dico....e vedrai che risultato. Se non te la tirano dietro vuol dire che non capiscono un tubo!"
Non sapevo che le mozzarelle potessero essere filosofe. Non sapevo che potessero essere anche irridenti. Non sapevo che se ne potessero fregare di scoprire la loro essenza a discapito della loro sostanza. Non sapevo che pensare di somigliare a un diamante per loro volesse dire meno di niente. Non sapevo che si piacessero così come sono .
Quello che so è che la mozzarella vuole essere usata tutta per rendere saporita la pizza, che di lei non ci sono parti migliori o peggiori, che anche quelle che sono sblobbose, lattiginose, acquose, per quanto la riguarda hanno la stessa importanza di quelle che somigliano a un diamante. Di lei non si deve buttare niente.
"Ma allora neanche di me devo buttare niente!" le ho detto mentre ricominciavo a tagliarla. 
"E ti ci voleva proprio che te lo dicessi io?" mi ha risposto mentre l'ultimo pezzettino con un sospiro di compatimento, che ho sentito chiaramente, cadeva nel piatto. 
Credo che abbastanza presto dovrò continuare questo discorso con uu'altra mozzarella! Magari questa era una sovversiva, una di quelle un pò anarchiche.....però siccome mi ha fatto riflettere, credo che avrò voglia di continuare il discorso.......vorrà dire che per variare invece di una pizza farò una caprese!

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