venerdì 21 marzo 2014

La lunga marcia

Evidentemente che ieri fosse l'equinozio di primavera, mi ha colto impreparata, anche se poi naturalmente anch'io ho visto il simpatico doodle  di Google e quindi mi sono aggiornata. In me continuava ad esserci ancora la certezza che primavera cominciasse il 21 e proprio per questo sono risultata impreparata, allo stesso modo in cui non ero preparata a pensare che la mia strada, che dopo tanti anni di duro cammino in salita e poi finalmente diventata più agevole, più prevedibile, alla fine risultasse una voragine. Questo vuol dire essere impreparati. Pensare che tutto debba continuare sempre alla stessa maniera e invece no! La primavera viene il 20, alla faccia di chi continuava imperterrito a credere che arrivasse il 21 ed io mi ritrovo a dover lasciare la mia strada così faticosamente conquistata, sapendo che se voglio continuare a camminare devo prendere quel viottolo impervio che vado, non importa se a destra o a sinistra. Quello che importa è che è nuovamente tutto in salita. E' vero c'è anche un'alternativa. Mi posso fermare proprio sul ciglio del burrone, sedermi sotto l'ombra dei miei pensieri e aspettare che la vita faccia di me quello che vuole. C'è silenzio sotto l'albero dei pensieri perché neanche gli uccellini ci fanno dimora, spaventati dalla nuvola nera che lo sovrasta, lo steso silenzio che sento accorgendomi che  tutti gli amici se ne sono andati, ciascuno perso giustamente dietro le sue vicissitudini, i suoi problemi.Com'è strana la vita! E come è strano stupirsi ancora per non aver capito che ciascuno di noi è solo in questa immensità! Oppure di averlo capito ma di non averlo mai accettato, proprio per quella natura insita in me che invece mi porta sempre ad andare verso gli altri proprio nei loro momenti di grande solitudine. O magari...chissà! Forse anch'io me ne sono andata, senza accorgermene, senza volerlo, così, naturalmente,, come naturale è l'avvicendarsi delle stagioni.
Un sospiro, un'alzata di spalle, una presa di coscienza di qualcosa che fino a questo momento avevo rifiutato di accettare ........e sono di nuovo pronta per rimettermi in marcia. Non ho la minima intenzione di arrendermi anche perché devo trovare dentro di me una nuova forza per poterla donare  ai miei cari, proprio quella forza che mi è sempre venuta in aiuto quando si è trattato di loro.
E così anche se la primavera viene il 20 chi se ne frega? E chi se ne frega se devo nuovamente prendere il mio zaino in spalla e incamminarmi per il cammino duro e difficile che è la lunga marcia della vita? Sarà come incamminarsi per un Hike, alla continua ricerca di me stessa in una nuova solitudine che tuttosommato forse riuscirà a parlarmi più delle tante voci che non sento più intorno a me da molto tempo.

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