Forse sarà la crisi, forse sarà che in una settimana si sono concentrate tante di quelle tasse che basterebbero per un anno intero, forse sarà che alla fine mi sono frugata in tasca e mi sono accorta che mi era rimasto veramente poco, forse sarà che con quel poco ho voluto fare i regali a tutte le persone che mi sono care, forse sarà che alla fine questi regali non mi hanno soddisfatto per niente, forse sarà che non voglio neanche pensare lontanamente a quanto dovrò cucinare, scucchiaiare, lavorare per un bel pò di giorni............forse, forse, forse, anzi forse no, o meglio ancora,...... sono sicura di no, non dipende da tutte queste cose questo stato d'animo così strano e così inusuale in me, quando si parla di Natale.
Ma non c'è niente da fare. E' così. Me ne sono accorta già mentre preparavo l'albero e il presepio. Non c'era in me quella partecipazione festosa che caratterizza sempre i miei momenti di addobbo, fino a renderli anche pacchiani, perchè tale è sempre stata in me la gioia del Natale, che mi sembrava che anche i muri dovessero rifletterla e quindi che c'era di meglio che farli sorridere con fiocchi e ghirlande?
Invece in questi giorni quando penso al Natale, vorrei essere in un campo, da sola insieme a Bali, il mio bel cane, quello che capiva meglio di me i miei stati d'animo e poi sapeva spiegarmeli con l'espressione dei suoi occhi e la sua zampa nella mia mano. Non è uno stato d'animo di questi giorni, mi sono accorta di questa cosa già dai primi di ottobre, quando nei supermercati sono apparsi i primi panettoni. Li ho odiati.
Non è questo il natale che voglio, né voglio sentire sempre le solite tiritere di chi mi dice che il Natale non gli dice più niente, o di chi va alla messa di mezzanotte anche se non crede e sputa sentenze per tutto il resto dell'anno, dicendo che lui ha il filo diretto con dio, e quindi è a posto, ma a natale ormai per abitudine, o per tradizione, o perché non può farne a meno. ............ma perché non la fanno finita e sono un pò più coerenti? Non volete il Natale? E non festeggiatelo. Statevene a casa vostra e non rompete le palle a chi invece ci crede come quando era bambino!!!
Il mio credo, sarà invece un natale di rabbia, proprio perché meno voglio queste cose, e più detesto queste ipocrisie, più mi ci trovo a rigirarmici dentro.
Io invece voglio che il natale mi parli, come faceva prima, mi scaldi il cuore, che ne ha bisogno, mi faccia ritrovare la calda atrmosfera delle cose semplici e degli affetti, come era una volta e ora non è più.
Ma non mi arrendo, no davvero. Mi fa bene scrivere, esternare i miei stati d'animo, perché già mentre scrivo sento che dentro di me sta nascendo la voglia di trovare il modo di vivere il Natale come lo voglio io, e non come mi dicono gli altri, non so ancora come potrò fare, ma so che lo farò, in barba ai panettoni, ai regali, ai pranzi e alle cene, agli auguri pro forma.....................ho bisogno di nutrire il mio cuore e la mia mente con altre cose. .....................
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