martedì 24 dicembre 2013

Aspettando Natale: la torta di castagne

Non è bella.....ma è così buona!!!
Aspettando Natale è anche impiegare un pomeriggio a preparare la 'torta di castagne',  il dolce tipico di Marradi, e il dolce della mia infanzia e dell'infanzia dei miei figlioli.
Preparare la torta di castagne non è solo accingersi a fare una torta, ma è un viaggio metafisico, che parte da un prodotto semplice e lo fa diventare una cosa meravigliosa.
La castagna: il frutto povero dei poveri della montagna che diventa un viaggio all'interno di me stessa.

Per prima cosa bisogna creare l'ambiente adatto affinché si compia la magia. Sono indispensabili i bambini che facciano confusione intorno al magico intruglio che sta per formarsi. Non ci sono bammbini intorno a me mentre mi accingo a preparare il mio dolce, ma ecco, basta che chiuda gli occhi per un attimo e i visi di tre frugoletti si materializzano  immediatamente  vicino a me. Hanno tutti un cucchiaio i mano e sono pronti a dare il loro contributo. Ma non mi basta più. Visto che sono stata così brava ad evocare la presenza dei miei figli, vicino a me, perché non provare anche con quella dei miei nipotini? Sento già che ci vorrà un pò più di impegno, ma alla fine, dai ecco che arrivano anche loro e già con il loro cucchiaio e l'espressione di chi si accinge a fare un lavoro serio. Ora siamo tutti, c'è anche la nonna che dorme beata sulla sua poltrona e tanto silenzio intorno, anche se dentro di me le voci dei bambini sono un piccolo coro di gioia.
Sono soddisfatta di me stessa. La volontà va al di là di tutto, supera le montagne della lontananza e anche quelle del distacco. Siamo pronti per cominciare.
Castagne, uova, latte in quantità, zucchero....un altro pochino, cacao, vaniglia......ah! la buccia grattugiata di un limone....chi la gratta? Ho capito, ho capito....un pò per uno va bene? Io intanto preparo la sfoglia per foderare le teglie. Sì! ne faccio di più, così la stendete anche voi e poi dopo ci facciamo gli 'sgonfiotti', e ce li mangiamo a merenda.........Forza ragazzi, cominciate a girare l'impasto e mi raccomando rispettate i turni, senza darvi gli spintoni.....mica per voi, ma potreste buttare tutto in terra e allora ....addio torta! Chissà quanti cucchiai troverò quest'anno nel fondo della zuppiera. Un anno ricordo che ce ne trovai sette...........................

La torta di castagne è pronta. Nell'aria c'è un profumo inconfondibile di cose buone, ma è molto di più. E' il profumo di casa, della mia famiglia, della gioia di un momento che si tramanda nel tempo, anche se solo nel mio ricordo e nella speranza di poter fare cosa gradita, quando a Natale nel piattino di ciascuno magicamente e per qualcuno solo virtualmente comparirà un pezzetto di torta che è anche un pezzetto di storia della nostra vita.

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