sabato 14 dicembre 2013

La pietra scartata

Sinceramente tutto potevo pensare tranne che il mio ultimo albero di natale fosse un attaccapanni. Eppure ho il risultato qui, davanti ai miei occhi e devo dire che non è niente male. Mette allegria solo a guardarlo. 
Non so se avete presente quel palo ritto, che ha quei braccini in alto, tragicamente rivolti al cielo in attesa che gli faccia la grazia di diventare un pò più carino. Ecco, questo è il mio attaccapanni, comunemente chiamato con il lugubre nome di 'uomomorto'. Uno di quegli oggetti che non sappiamo mai dove infilare, perché sta male dappertutto, tant'è che anche il nostro alla fine era scivolato furtivamente dietro la porta della camera di mia figlia, per vergognarsi di meno della sua poca avvenenza. E dietro quella porta si era caricato di giacche, cappotti, sciarpe, cappellini, fino al punto che la porta non riuscivo più ad aprirla completamente. Ed è così che mi è venuto incontro, facendomi chiaramente intendere che non ne poteva più di quell'ammasso di roba informe che aveva addosso. "Eccolo!" mi sono detta, però senza troppa convinzione, ma senza starci a pensare neanche un minuto l'ho preso, l'ho rivestito tutto di carta argentata, ho rivestito tre grucce, della stessa carta e le ho appese ai suoi bracci e poi ho cominciato ad appendere glirlande, palle rosse, fili d'argento, e un simpatico calzettone di babbo natale. Il tocco finale sono state le luci: magiche stelline colorate che su tutto quell'argento brillavano il doppio e proclamavano orgogliosamente la loro provenienza: made in China. A quel punto ero così contenta di me e del mio albero che sono partita in quarta e ho addobbato tutta la parte esterna della casa con un altro alberello tutto illuminato e una ghirlanda addobbata e piena di luci. Sulla porta ho appeso una ghirlanda fatta con le mie manine e un nastro lunghissimo e meraviglioso, predato a  un panettone artigianale di proporzioni gigantesche, opulento trofeo di una cena imbandita da una di quelle associazioni di ricchi, a scopo benefico. Ne ho beneficiato anch'io, con la parte più bella: il nastro.
A quel punto, ho messo un pò di pupazzetti, qualche altra cianfrusaglia e l'effetto America è stato non solo raggiunto, con qualche luce in meno ma anche con  un pò di buon gusto in più. .....a me l'America mi fa un baffo, mi sono detta!!!
A lavoro compiuto  mi sono accorta che mi era avanzata un'illuminazione. Una di quelle vecchie....penso che abbia più di trent'anni.....un filo verde, con un pò di lampadine mignon colorate. Mi dispiaceva non utilizzarla ma non sapevo proprio dove metterla, anche perché ero proprio stanca. Poi mi sono ricordata di un enorme vaso di foglie verdi che è in salotto e ho cercato di agghindare meglio che ho potuto e nel minor tempo possibile quelle foglie, con quella piccola illuminazione.........ho spento la luce e mi sono girata per vedere l'effetto.......e sono rimasta a bocca aperta. Era così bello, dolce, discreto, elegante, sobrio e aiutatemi a dire tanti altri aggettivi che abbiano lo stesso significato. Ed stato quell'albero impensato, fatto nella più completa semplicità che alla fine mi ha appagato completamente e così ho capito che l' albero vero di questo mio natale sarebbe stato quel vaso di foglie, che è sempre  stato qui, ma che non vedevo più. La frase che dirò ora non mi è venuta in mente ierisera, ma proprio qui, mentre scrivo.
"La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d'angolo". Ed è strano che da questo post cominciato così allegramente, ironicamente, siano venute fuori queste parole che vengono dall'alto. E che fanno riflettere.

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