C’era
una volta
il
vecchio Natale
c’era
una volta
il
tempo
c’era
l’attesa
di un giorno
speciale
c’era
l’arrivo
del
bimbo Gesù
Ora
che c’è
se
non panettoni
luci
fasulle
effimeri
doni?
Per
molti ormai son finiti anche quelli
e tutto ciò che parlava poesia,
ormai
è rimasto alla fin nostalgia,
di
un tempo passato
che ormai non c’è più,………………
di rimpianto per un bel momento che abbiamo sostituito con uno vissuto
con valori bugiardi e senza futuro. Oggi c’è solo la prosa che
parla di un domani incerto nel quale l’uomo è solo con se stesso,
senza neanche la luce che veniva da un’umile capanna. DOVE
CERCHERAI ORA UOMO LA LUCE DELLA SPERANZA? Forse nelle luminarie dei
centri commerciali che appagano la bramosia dell’avere? O nei
pranzi luculliani che parlano solo di benessere materiale? O nello
sballo di una notte con fuochi artificiali per tutti i gusti e tutte
le tendenze? GUAI A CHI UCCIDE LA POESIA! O forse questa crisi che
stai vivendo, ti porterà a riscoprire la vecchia e sempre nuova
attesa di una notte speciale che ti arriva al cuore e ti fa
riscoprire la poesia del Natale,
perché
è lì,
proprio lì, dentro il tuo cuore,
nel quale
c’è ancora un mondo di amore
anche
se credi che non ci sia più
che
nasce di nuovo il bambino Gesù……….
Ebbene sì! Questa è la retrocopertina del nostro giornalino e io l'ho riempita con questa stucchevole poesia, che però lì è rimasta perché niente e nessuno mi avrebbe impedito di pubblicarla ......Perchééé? Ma semplicemente perché sentivo che ci doveva stare, perché l'avevo scritta con una sorprendente e ritrovata semplicità e pensando proprio alle cose che scrivevo, con quella dolcezza e quella tenerezza che qualche volta caratterizza anche la poesia di chi non è più bambina, ma si sente piccola piccola dentro di sé.....
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