Ci sono giorni che una parola è troppo e due troppo poche.
Sono giorni in cui ci sarebbe tanto da dire, da puntualizzare, da chiedere, da ascoltare, sapendo benisimo che niente di ciò che diremo riscirà a cambiare di un grammo il peso della nostra vita.
E allora non è forse preferibile il silenzio?
Nel silenzio si medita, si soffre, si fanno i conti della nostra vita, ci si lecca le ferite, ci si ricarica per il domani, accettando di vivere l'oggi come una fase di stallo in cui si lavora per il futuro.
Anche se il futuro, ormai l'esperienza me lo dice, non sarà diverso.
Ma così facendo saremo noi diversi, instancabilmente pronti a rimettersi in cammino, per andare verso la mèta che un giorno ci siamo prefissi.
Eh si! perché anch'io ho la mia meta....mica solo gli altri. Anch'io ho la mia montagna da scalare e sembra impossibile che a una donna come me, sia capitato da scalare l'Everest.........a me che non ho ambizioni materiali, che mi contento di sognare e delle piccole cose di tutti i giorni,.....eppure è così.
Sono tanti gli anni ormai in cui sto scalando la mia montagna, da qui, dal mio piccolo mondo, dalla casa di Fuf e so con certezza che niente e nessuno mi faranno desistere dal conquistarne la vetta.........perché lì c'è il mio sogno, la risposta a una promessa che feci tano tempo fa.
Oggi, nel silenzio della mia giornata, rinnoverò il mio equipaggiamento, ritemprerò le mie forze e le mie speranze, sapendo che 'domani arriverà lo stesso', ma io al domani preferisco dare un altro senso e pensare proprio con Rossella O'Hara, 'Domani è un altro giorno'!
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