Sono in partenza. Dove vado? Ma a smartellare naturalmente......specialmente le mie mani. Aiuto! Sono stanca ancora prima di cominciare!
Ma non potevo andare anch'io con Bepi e Marilù a fare un'avventura, invece che a ripulire un intonaco a Marradi?
Capitolo quinto
Ma non potevo andare anch'io con Bepi e Marilù a fare un'avventura, invece che a ripulire un intonaco a Marradi?
Capitolo quinto
Chi va per
primo? - chiese il gufo che a un tratto era diventato impaziente –
scendi prima tu ragazzo e poi lei ti verrà dietro! Io volerò vicino
a voi e non vi lascerò soli.
Bepi guardò
l'abisso che si stendeva sotto di lui. Gli sembrava che non finisse
più., ma laggiù c'era qualcosa che lui non conosceva, qualcosa che
rompeva con la monotonia di tutti i giorni. Fece scivolare la corda
che scese per metri e metri, finché fu tutta tesa.
Sei pronta
Marilù?
Si Bepi!
- rispose lei. Il momento era solenne e non richiedeva troppe parole.
Bepi si calò con precauzione e appena fatti pochi metri Marilù, che
guardava ansiosa, sentì una vocina allegra che chiamava
Scendi...scendi
Marilù.....è bellissimo. Sono proprio in mezzo alle nuvole.
Lei non se
lo fece ripetere due volte e afferrata la corda si spenzolò nel
vuoto mentre Gufo Tore svolazzava intorno e diceva : state attenti!
State attenti!
I ragazzi
scendevano faticosamente tenendosi ben aggrappati e Bepi ogni tanto
diceva: Dai Marilù....ancora un pò e siamo arrivati!
Ma.....a un
certo punto il piede non trovò più la corda. ....cercò
affannosamente spostando la gamba da una parte e dall'altra e sentì
solo il vuoto
Marilù....ascolta.
La corda è troppo corta e non so assolutamente quanto manca da
terra. Con queste nuvole non si vede niente! Speriamo che si alzi il
vento! - e rimasero lì,attaccati a una corda che cominciava ad
allentarsi mentre Gufo Tore svolazzava intorno senza sapere che fare
e dicendo:
l'avevo ben
detto io che era una sciocchezza! Non è forse vero? Ma
tanto.....figurati se qualcuno ascolta un Gufo! - poi sospirando
forte e sbuffando come un mantice Tore esclamò: sentite ragazzi,
reggete ancora un pò.... faccio un tuffo nelle nuvole a vedere quanto
manca da terra! - detto fatto sparì mentre Marilù piagnucolava:
Gufo....Gufo....non ci lasciare soli.
Quel
mattino Tonino si era svegliato prestissimo. Doveva in tutti i modi
andare a provare l'aquilone che aveva finito di costruire il giorno
prima. Era un aquilone bellissimo, rosso, giallo e blu, con la figura
di un drago che sputava fuoco. Ci aveva lavorato tanto, ma ora, prima
di farlo vedere agli amici, voleva essere sicuro che volasse. Non
voleva fare brutte figure, visto che si era vantato tanto. Si alzò
in fretta e furia, si vestì alla meglio e andò in garage a prendere
il suo capolavoro.
Il parco
era lì a due passi e quale posto migliore far volare un aquilone da
quel poggio senza alberi, dove troneggiava soltanto una statua di
marmo bianco al centro di una grande vasca con i pesciolini?
In cinque
minuti arrivò a destinazione, sistemò bene il filo dell'aquilone e
poi prendendo la rincorsa cominciò a far volare il suo drago di
carta. Una, due, tre, quattro volte. Macché! ....Si alzava un pò e
ripiombava a terra! Finché un soffio di vento più sbarazzino di
altri lo fece impennare e .....su, più su, sempre più su e
l'aquilone cominciò a sollevarsi.
Evviva,
ce l'ho fatta – gridò tra uno svolazzio di passeri infastiditi –
è bellissimo.
Bepi
e Marilù erano allo stremo delle forze. Non ce la facevano proprio
più. Ogni tanto uno dei due faceva coraggio all'altro mentre la
corda si indeboliva sempre di più. Poi a un tratto qualcosa di molto
colorato sbucò tra le nuvole e un drago apparve nel cielo, con lo
sguardo minaccioso.
Un
mostro! - gridò Marilù e chiuse gli occhi – ora ci mangia!
No,
no, Marilù....è solo un aquilone e viene verso di noi. Anzi sai che
ti dico? Proviamo ad attaccarci a lui....da qualche parte ci porterà.
Tu che ne dici? Disse Bepi
Allora
al mio tre...attacchiamoci alla sua corda, va bene?
Va
bene Bepi
Uno....due....tre...
Ce
la fecero per un pelo di gatto bianco, ma riuscirono ad afferrare il
filo dell'aquilone e dopo trenta secondi erano sballottati in qua e
in là per il cielo, mentre il vento soffiava sempre più forte e il
mostro di carta saliva sempre più su.
Ho
paura, ho paura – urlava Marilù.
Anch'io
– rispondeva Bepi, mentre una nuvola più grossa delle altre
avanzava verso di loro. A questo punto successe il finimondo.
L'aquilone cominciò ad avvitarsi su se stesso, girando
vorticosamente e i due ragazzi sballottati dal vento mollarono la
presa e caddero giù, sempre più giù e poi fu tutto nero.
Si
risvegliarono su qualcosa di morbido e avvolgente fatto di nebbia
bianca.......si stava bene lì dentro, non faceva nemmeno più
freddo.
Ci
sei Marilù? - domandò Bepi guardingo. Aveva paura di essere
rimasto solo.
Sì,
sono qua – rispose lei con una vocina piena di sollievo.
Ma
dove siamo.....eh, Marilù?!
Io
non lo so di preciso, e non vorrei dire una stupidaggine, ma
così...da come vedo la cosa, mi sembra proprio che siamo in una
....nuvola?!!!!!!!!
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