sabato 7 settembre 2013

Le avventure di bepi e Marilù°°°°°

Sono in partenza. Dove vado? Ma a smartellare naturalmente......specialmente le mie mani. Aiuto! Sono stanca ancora prima di cominciare!
Ma non potevo andare anch'io con Bepi e Marilù a fare un'avventura, invece che a ripulire un intonaco a Marradi?




Capitolo quinto

Chi va per primo? - chiese il gufo che a un tratto era diventato impaziente – scendi prima tu ragazzo e poi lei ti verrà dietro! Io volerò vicino a voi e non vi lascerò soli.
Bepi guardò l'abisso che si stendeva sotto di lui. Gli sembrava che non finisse più., ma laggiù c'era qualcosa che lui non conosceva, qualcosa che rompeva con la monotonia di tutti i giorni. Fece scivolare la corda che scese per metri e metri, finché fu tutta tesa.
Sei pronta Marilù?
Si Bepi! - rispose lei. Il momento era solenne e non richiedeva troppe parole. 
Bepi si calò con precauzione e appena fatti pochi metri Marilù, che guardava ansiosa, sentì una vocina allegra che chiamava
Scendi...scendi Marilù.....è bellissimo. Sono proprio in mezzo alle nuvole.
Lei non se lo fece ripetere due volte e afferrata la corda si spenzolò nel vuoto mentre Gufo Tore svolazzava intorno e diceva : state attenti! State attenti!
I ragazzi scendevano faticosamente tenendosi ben aggrappati e Bepi ogni tanto diceva: Dai Marilù....ancora un pò e siamo arrivati!
Ma.....a un certo punto il piede non trovò più la corda. ....cercò affannosamente spostando la gamba da una parte e dall'altra e sentì solo il vuoto
Marilù....ascolta. La corda è troppo corta e non so assolutamente quanto manca da terra. Con queste nuvole non si vede niente! Speriamo che si alzi il vento! - e rimasero lì,attaccati a una corda che cominciava ad allentarsi mentre Gufo Tore svolazzava intorno senza sapere che fare e dicendo:
l'avevo ben detto io che era una sciocchezza! Non è forse vero? Ma tanto.....figurati se qualcuno ascolta un Gufo! - poi sospirando forte e sbuffando come un mantice Tore esclamò: sentite ragazzi, reggete ancora un pò.... faccio un tuffo nelle nuvole a vedere quanto manca da terra! - detto fatto sparì mentre Marilù piagnucolava: Gufo....Gufo....non ci lasciare soli.

Quel mattino Tonino si era svegliato prestissimo. Doveva in tutti i modi andare a provare l'aquilone che aveva finito di costruire il giorno prima. Era un aquilone bellissimo, rosso, giallo e blu, con la figura di un drago che sputava fuoco. Ci aveva lavorato tanto, ma ora, prima di farlo vedere agli amici, voleva essere sicuro che volasse. Non voleva fare brutte figure, visto che si era vantato tanto. Si alzò in fretta e furia, si vestì alla meglio e andò in garage a prendere il suo capolavoro.
Il parco era lì a due passi e quale posto migliore far volare un aquilone da quel poggio senza alberi, dove troneggiava soltanto una statua di marmo bianco al centro di una grande vasca con i pesciolini?
In cinque minuti arrivò a destinazione, sistemò bene il filo dell'aquilone e poi prendendo la rincorsa cominciò a far volare il suo drago di carta. Una, due, tre, quattro volte. Macché! ....Si alzava un pò e ripiombava a terra! Finché un soffio di vento più sbarazzino di altri lo fece impennare e .....su, più su, sempre più su e l'aquilone cominciò a sollevarsi.
Evviva, ce l'ho fatta – gridò tra uno svolazzio di passeri infastiditi – è bellissimo.

Bepi e Marilù erano allo stremo delle forze. Non ce la facevano proprio più. Ogni tanto uno dei due faceva coraggio all'altro mentre la corda si indeboliva sempre di più. Poi a un tratto qualcosa di molto colorato sbucò tra le nuvole e un drago apparve nel cielo, con lo sguardo minaccioso.
Un mostro! - gridò Marilù e chiuse gli occhi – ora ci mangia!
No, no, Marilù....è solo un aquilone e viene verso di noi. Anzi sai che ti dico? Proviamo ad attaccarci a lui....da qualche parte ci porterà. Tu che ne dici? Disse Bepi
Penso che sia la cosa migliore – rispose Marilù che si fidava sempre di Bepi.
Allora al mio tre...attacchiamoci alla sua corda, va bene?
Va bene Bepi

Uno....due....tre...
Ce la fecero per un pelo di gatto bianco, ma riuscirono ad afferrare il filo dell'aquilone e dopo trenta secondi erano sballottati in qua e in là per il cielo, mentre il vento soffiava sempre più forte e il mostro di carta saliva sempre più su.
Ho paura, ho paura – urlava Marilù.
Anch'io – rispondeva Bepi, mentre una nuvola più grossa delle altre avanzava verso di loro. A questo punto successe il finimondo. L'aquilone cominciò ad avvitarsi su se stesso, girando vorticosamente e i due ragazzi sballottati dal vento mollarono la presa e caddero giù, sempre più giù e poi fu tutto nero.

Si risvegliarono su qualcosa di morbido e avvolgente fatto di nebbia bianca.......si stava bene lì dentro, non faceva nemmeno più freddo.
Ci sei Marilù? - domandò Bepi guardingo. Aveva paura di essere rimasto solo.
Sì, sono qua – rispose lei con una vocina piena di sollievo.
Ma dove siamo.....eh, Marilù?!
Io non lo so di preciso, e non vorrei dire una stupidaggine, ma così...da come vedo la cosa, mi sembra proprio che siamo in una ....nuvola?!!!!!!!!

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