giovedì 5 settembre 2013

Il mattino è spuntato sul mondo


 Stamani, per prima cosa pubblico questa bellissima poesia di Rocco, che mi è giunta ieri improvvisa e gradita.
 In genere prima di commentare una poesia scritta da un altro, aspetto di farla mia, insomma ci ragiono sopra e cerco tra le righe i sentimenti e le motivazioni che hanno spinto a scrivere  quelle  parole invece di altre. Stavolta, l'impatto è stato immediato, e forse ho anche sbagliato, ma questa poesia mi porta visivamente alle soglie dell'autunno, dove l'uomo guarda se stesso e la consapevolezza della propria vita, del proprio andare, dei frutti della sua fatica. Una strada ben definita e piena dei caldi colori che solo l'autunno sa dare, ma che si apre ancora su orizzonti sconosciuti dove scorre la verde linfa della lotta per costruire un mondo migliore.
Alla notte sono lasciati i sogni che aiutano a rimanere giovani a trovare nuove speranze e a ricaricarsi per il nuovo giorno che tra un pò sorgerà ..............






Mi alzo
non so per quanti risvegli
ancora
Il mattino è spuntato sul mondo
luce dell'alba appena scesa dal monte
Mi viene chiesto di imparare
a guardare
più lontano di quanto
si estende l'orizzonte
Mi lavo nell'acqua del mattino
cercando rugiada
che mi dia la possibilità
di portare foglie e frutti
Cammino per strada
e molti destini si agitano
accanto al mio
Chiedo al cielo di avvicinarsi
e che la mia ombra
e l'ombra della terra siano uno
Amo il silenzio
che conserva il tempo
Aspetto che qualcuno
scriva nel mio cuore
che lo stringere la mano dell'altro
prenda la forma di una pausa
Anche oggi ho colto giunchi
per costruire
il cesto della consapevolezza
ma mentre cala la notte
non ne ho che un pugno
Mi rifugio
nella fanciullezza della notte
abbandonando il capo
sulle ginocchia del mattino
Un nuovo giorno sorgerà presto

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